domenica 31 dicembre 2023

Fumetti - Samuel Stern 50: Il cavallo bianco. La recensione


Fumetti - Samuel Stern 50: Il cavallo bianco. La recensione dell'ultima storia del 2023 edita dall'immancabile Bugs Comics.

Il Cavallo Bianco: l'ultimo Samuel Stern del 2023

Samuel Stern torna in edicola con l'ultimo albo del 2023, cioè il 50 intitolato "Il Cavallo Bianco". La Bugs Comics e il Rosso raggiungono quindi un traguardo importante e si apprestano a salutare quest'anno con il quinto numero dedicato alla saga dell'Apocalisse. Sceneggiatura di Massimiliano Filadoro e Marco Savegnago, i disegni invece sono di Giampiero Wallnofer

Trama in breve 

Dopo Cranna (Il Cavallo Nero), adesso tocca ad Angus Derryleng affrontare il suo percorso interiore come testimone dell’Apocalisse dell'esorcista di Edimburgo. Capirà che la magia della sua scrittura ha avuto effetti anche sul suo stesso passato, oltre che sulle memorie di Samuel. Adesso, l'anziano bibliotecario dovrà fronteggiare i propri demoni e capire quanto potrà essere ancora utile per il suo allievo. Intanto, Stern è in preda a visioni e incubi che si fanno sempre più strada dentro di lui: dopo aver riscoperto il suo passato con Madison, inizierà un viaggio alla volta di una meta che sembra conosciuta. 

Recensione

Con questo albo si torna a parlare dei quattro cavalieri dell'Apocalisse. Cranna è stato protagonista del numero 47, Il Cavallo Nero, il quale sta a rappresentare la carestia: adesso ad Angus spetta il Cavallo Bianco, l'unico a non aver mai avuto un'identità precisa e ben descritta all'interno dei racconti biblici. Il cavallo bianco viene cavalcato da un essere munito di arco in mano e corona in testa e dovrebbe rappresentare la conquista militare. Ancora oggi molti studiosi tendono a scontrarsi sulla rappresentazione del cavaliere: per alcuni potrebbe essere Cristo, per altri l'Anticristo (dopo gli anni della Riforma Protestante, quest'ultima teoria sembra essere diventata dominante). Altrettanto dubbia è anche la natura del primo cavaliere, dato che secondo molti esegeti chi cammina in sella al cavallo bianco può essere considerato vicino a Dio, quasi a manifestare la sua volontà e la sua parola. Naturalmente, sono numerosi anche gli studi che ammetterebbero la natura negativa di questa figura. 

La cosa evidente è l'incertezza, quella stessa condizione che mette seriamente in crisi in nostro Angus Derryleng, chiamato alle armi per andare alla ricerca di sé stesso e comprendere quanto il potere della sua scrittura abbia inciso anche sulla sua mente. Angus sarà il totale protagonista di questo albo ed essendo un uomo di profonda cultura finirà per essere inserito, dagli autori, all'interno di una trama ricca riferimenti e citazioni: vediamo un libro dello Hobbit di Tolkien, rimandi al pensiero di Jorge Luis Borges e Gabriel Garcia Marquez, senza dimenticare collegamenti inevitabili ai vecchi albi (Angus si troverà infatti faccia a faccia con delle vecchie conoscenze del fumetto). 

Dopo aver messo in crisi (seppure a fin di bene?) la vita del suo allievo, adesso Angus deve fare ammenda e affrontare le conseguenze delle proprie azioni. Anche lui comincia a mettere in dubbio tutto ciò che è stato inserito nel suo immenso bagaglio esperienziale nel corso degli anni, ritrovandosi nuovamente ad affrontare i suoi spettri (uno vi ricorderà qualcuno in particolare!). Angus si muove nelle sue dimensioni come un creatura misteriosa e priva di identità, esattamente con il primo cavaliere dell'Apocalisse. Eppure, come quest'ultimo, finirà per conquistare qualcosa ma non a livello bellico o militare, quanto più sul piano esistenziale e spirituale: ciò di cui ha bisogno Derryleng è la verità, ha bisogno di risposte autentiche e quindi non frutto della magia. Vuole avere la consapevolezza di essere ancora importante per Samuel e a nulla gli interessa il proprio destino: deve aiutare il Rosso a combattere contro il male, al di là dei rischi e dei pericoli. 

Filadoro e Savegnago ci regalano un albo "a parte" ma necessario ai fini della trama. Due dei quattro cavalieri si sono manifestati attraverso Cranna e Angus. Il vecchio mentore di Samuel Stern è il personaggio principale di una storia surreale, grottesca e a metà strada tra il fantastico e il drammatico. In un certo senso è il sesto senso di sé stesso, arrivando laddove il contatto con la realtà tende a smarrire l'aspetto materiale del mondo e degli umani. I disegni di Wallnofer cercano di mettere in risalto questa sfaccettatura attraverso un tratto veloce, "isterico" e oscuro. Ottima l'idea di confermare un totale cambio di stile artistico per i ricordi del passato, un espediente che abbiamo già notato nell'albo precedente "Madison". La matita dell'artista infatti dà il meglio di sé nei momenti cruciali dell'albo, cioè quelli che tirano fuori le parti migliori e peggiori di Angus, dalla sua infanzia fino all'incontro con il Rosso

Il finale rivela probabilmente il vero legame tra Derryleng e gli altri mondi, per non parlare dei rapporti con alcuni personaggi legati all'Apocalisse di Samuel Stern. Romantica l'idea di inserire nella storia gli appunti del Derryleng, cioè l'appendice che il lettore ha modo di visionare prima di avviarsi alla lettura di un nuovo numero di Samuel Stern: perché a volte è meglio ripartire dall'inizio, ricominciare da dove tutto ha avuto inizio per cambiare la trama e sperare di realizzare un finale diverso per ogni storia che si rispetti. 

Samuel Stern tornerà in edicola il 31 gennaio 2024 con il numero 51, "Il Cavallo Verde". Con questo articolo si chiude il 2023 de "La Puteca di Pakos". Buon anno a tutti voi e auguri alla Bugs Comics anche per il raggiungimento della 50esima uscita di Samuel Stern

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