giovedì 27 luglio 2023

Samuel Stern 44 - Colline come elefanti: la recensione (fumetti Bugs Comics)


Samuel Stern 44 - Colline come elefanti: la recensione della storia a fumetti della Bugs Comics uscita a fine giugno.

Ecco Samuel Stern 44: Colline come elefanti 

Perdonate il ritardo! So bene che tra due giorni uscirà il nuovo numero di Samuel Stern ma a causa dei soliti impegni lavorativi (e della stanchezza) ecco che cerco di darmi una mossa per rimettermi in pari con le avventure dell'esorcista di Edimburgo. "Colline come elefanti" è il numero 44 di Samuel Stern, edito ovviamente dai simpatici amici della Bugs Comics. Questo albo è stato scritto e disegnato da Gianmarco Fumasoli, Marco Savegnago e da Annapaola Martello.

La storia è incentrata su un pezzo del passato di padre Duncan, il quale rincontra un vecchio amico proveniente dall'Africa: naturalmente, la trama è tutta incentrata su un esorcismo avvenuto negli anni della giovinezza del nostro caro sacerdote scozzese. "Colline come elefanti" mette in risalto un altro aspetto di Duncan quando era giovane e debole. Ci ritroviamo davanti un signore che mette in mostra, attraverso vari flashback, tutta la sua fragilità e tutte le sue incertezze dinanzi ai culti religiosi africani.

Ci ritroviamo a un punto in cui Duncan sembra aver cominciato a mettere in dubbio il volere di Dio e a temere seriamente la guerra diabolica che si avvicina. Samuel giocherà un ruolo del tutto secondario, da spettatore o meglio da ascoltatore di una storia horror che ha dell'incredibile. Attraverso i dubbi e le incertezze di tempi ormai andati, la penna degli sceneggiatori pone una problematica importante: il fatto che una religione diversa dal Cristianesimo spesso rischi di essere accostata al satanismo. In Africa però hanno tradizioni differenti e aver a che fare con spiriti, divinità, demoni, elementi e ambienti risulta come una prassi tipica dei loro culti: ciò che è diverso non deve per forza corrispondere al male, anzi, è un altro modo di scacciare il male stesso per il bene dell'umanità. 

A volte è anche necessario usare metodi estremi per scacciare un demone e Duncan lo scopre a sue spese: quanto vissuto anni addietro in quel continente l'ha reso l'uomo forte e carismatico che conosciamo, colui che quando vacilla riesce sempre a trovare un barlume di speranza per un mondo migliore e libero. Tuttavia, durante la lettura, è possibile scrutare un atteggiamento un po' strano e ambiguo da parte di uno dei personaggi più vicini a Samuel Stern: questo piccolo particolare non va sottovalutato perché penso che possa aprire nuovi scenari ai fini del filone narrativo principale di casa Bugs. Mentre Duncan e l'amico ritrovato ripercorrono in un solo giorno una mera storia di vita e brutalità, Samuel cerca di scrutare tre le ombre del passato altrui un luce che possa dargli per l'ennesima volta una forza non indifferente per l'Apocalisse che verrà. Ma come e quando scoppierà la fine del mondo? In effetti, ci sono dei vaghi riferimenti ad alcuni vecchi albi del bibliotecario di Edimburgo ma non c'è tempo per lasciar spazio a vecchi timori. 

La copertina del numero 44 è probabilmente la prima in assoluto a non ritrarre il protagonista. Fin dal primo momento è facile capire che tutto sia incentrato intorno a Duncan. Essendomi fatto un'idea sul progetto editoriale della Bugs, credo che "Colline come elefanti" non vada reputato come un semplice volume di approfondimento e a sé stante: penso che in qualche modo possa incastrarsi sugli eventi futuri, come se oggi Fumasoli&Co. avessero provato ad annunciare qualcosa di distinto e particolare ai lettori, qualcosa che riveli al mondo il ruolo che lo stesso Duncan potrebbe ricoprire nelle successive storie. I disegni della Martello non deludono le aspettative perché anche lei dimostra di aver una certa dimestichezza con sceneggiatura da brivido: la matita dell'autrice inizia con immagini quasi caricaturali per poi sfociare nell'horror più puro e di intrattenimento. 

Samuel Stern tornerà in edicola con il numero 45, "Ritorno al girone", che vederà il ritorno dell'amico Andrea Guglielmino (a cui tutti vogliamo decisamente bene!) alla sceneggiatura.

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