lunedì 4 gennaio 2021

Poesia: Stella Ottobrina



Nella mia vita di autobus ne ho persi tanti
ma mai fui così contento di perdere il notturno delle tre.
L’insegna sbagliata e i numeri invertiti
il sonno e l’ansia dell’autista che ha paura del buio.
La pioggia ha smesso di accarezzare l’asfalto
si sente l’odore del cambio di stagione
e l’aria fa vibrare la pelle
come il cuore fa vibrare gli innamorati.

La frescura d’ottobre penetra nelle ossa
ma non sento freddo.
Le nuvole fan spazio alle stelle
esse mi indicano che qualcosa è in arrivo.
Un calore lontano attira i miei sensi
l’attendo pur non sapendo cosa sia
L’ignoto non fa sempre paura
perché la notte
questa notte
è l’unica amica che non mi abbandonerà,
le stelle son presagi miracolosi
l’amore si muove in mezzo alle luci
e vedo le sue ali da condor venire verso me.

Le pozzanghere son specchi acquitrini di sinuosi corpi astrali
e ritratti naturali del firmamento
che solo io ammiro.
Le discoteche si svuotano
l’alcol e la marijuana generano mostri notturni
viandanti nelle strade della vita
con i suoi bivi, i suoi incroci
le sue deviazioni e vicoli ciechi
ma gli ostacoli son spettati a me
e mentre attendo il mio autobus
lascio spazio ai sentori di un silenzio rivelatore,
più loquace e gioviale del vento del Nord,
più assuefacente del vino percochino a ferragosto,
più seducente di Venere in intimo,
più infinito dell’infinito.

Sono le quattro e il mio autobus arriva
nessun intoppo, nessun errore, nessun ritardo.
Una luce nuova sovrasta le altre
Mi affaccio dal finestrino
in cielo manca una stella
ma non riesco a vederla in mezzo alla folla di passeggeri dormienti
Gli occhi tuoi mi fissarono per la prima volta
e come per incanto
stanchezza e sonno,
alcol e nicotina,
scomparvero per dar spazio alla speranza,
il tuo messaggio più grande.

Alla fermata scendi insieme a me
ti pari dinanzi camminando a passo ballerino,
ti giri per guardarmi
mi guardi per sorridermi.
Non so tu chi sia
non so se tu sia materia o spirito
eppure sei reale,
i tuoi capelli brillano come l’aurora
profumano d’orzo
mi mostrano posti che solo tu hai visto
tu, che vieni forse da un altro mondo
e hai scelto me
ti prego portami via e non mollare la mia mano

A piedi scalzi oltrepassi una pozzanghera
sul cavalcavia delle cose che verranno
e delle cose che saranno.
Ridi e ti scusi
resti lì ferma come un cigno
in mezzo a un lago sotto la luna
e io piango di gratitudine
perché tra tanti uomini
ti sei mostrata a me,
fantasma salvifico
che ho atteso per tutto il mio vivere.

Il tuo nome evoca gli spiriti elementali
i tuoi occhi mi raccontano la storia del mondo
le tue labbra saranno per me
riparo dalle tenebre
e scacceranno le mie paure.

Tra le mie braccia il tuoi piedi riposano sospesi
e il tuo corpo si aggrappa a me
stringendo il capo al petto
per sentire i battiti del mio cuore rianimato
Sei morbida come fiocchi di cotone
Profumi di fiori e amore come nessun’altra.

La strada verso casa è ancora lontana
Spero di non arrivarci mai
per la paura di vederti sgretolare
e non avere di te nemmeno un briciolo di polvere
Non sparire, resta con me e sii mio diletto
Amami come io amerò te
Da qualunque posto tu sia venuta
ovunque tu andrai dopo questa avventura
Io rimarrò aggrappato al ricordo di questa notte
Stella ottobrina caduta dal cielo
Continua a indicarmi la strada verso casa
E comunque vada
Grazie di tutto! 

Pakos

28 commenti:

  1. Sai che la poesia ha echi rino gaetaniani?
    A suo modo lui trasformerebbe la tua poesia in una delle sue poesie musicali :)

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    1. In effetti anche i testi di Rino Gaetano sono molto particolari, una via tra la prosa e la poesia

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  2. Hai un modo fantastico di affacciarti dal "cavalcavia delle cose che verranno".. l'esatto modo di vederle avverate.. ;)

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    1. una piccola confessione: il cavalcavia in questione è quello che sta all'ingresso e all'uscitra di Spinaceto!

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    2. Praticamente a casa mia!.. noi siamo al Torrino..

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    3. ah ah ah. Io vivevo praticamente nell'alloggio universitario di Valleranello. Quindi (ovviamente lo sai, ti parlo da ignorante) partivo dalla metro di Fermi e prendevo un bus che passava per l'Euroma 2, uscita Spinaceto sotto il cavalcavia. Nei paraggi c'era pur un punto Acqua e Sapone, ma io dovevo andare dall'altra parte, dove c'era un bar è un lungo stradone che portava verso una lunga schiera di casa: lì c'era l'alloggio

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  3. Bellissima, mentre leggevo mi chiedevo chi fosse l'autore, uno di quei bellissimi casi della blogosfera che danno senso alle mie letture, e ancora ce ne sono per fortuna!
    Complimenti, mentre leggevo ero trasportata dentro un anime, dentro un racconto, dentro uno dei miei film del cuore....

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    1. grazie mille e piacere di conoscerti. L'ho scritta un po' di tempo fa ed è legata a uno dei miei passati amori

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    2. Non conoscevo il tuo blog, sulle letture sei un secolo, anni luce davanti a me, nonostante legga molto, davvero sei inavvicinabile, hai letto dei bei "mattoni" ops classici, io mi riprometto sempre di farlo e non lo faccio, pertanto mi sento piccola e non commento. Sul cinema invece ho letto la tua lista, ti vado a scrivere la mia.

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    3. ci sono ancora molti altri libri da leggere. Mai fermarsi, sarebbe un peccato. Non sentirti piccola: non aver letto dei mattoni come me non ti rende inferiore, anzi, mai basarsi su queste cose.

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  4. "Comunque vada grazie di tutto"
    Se abbiamo amato davvero rimane dentro di noi quella polvere magica di affetto e condivisione che non passerà mai. E ci farà apprezzare l'amore ricevuto e donato, comunque sua finita, uno dei nostri meravigliosi bagagli. Ti ho già scritto che la tua poesia/prosa mi fa pensare che tu sia di quegli uomini "rari" in grado di comprendere la donna in quasi tutte le sue sfaccettature. E non è poco, credi a me. Ti abbraccio e grazie.

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    1. ti ringrazio per le belle parole. Sono molto emotivo e istintivo quando scrivo e questa è la prima cosa che si nota a volte in me

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  5. Ripeto, ho una predilezione per i versi semplici, e per le rime baciate (che tu non usi).
    Quando si parla d'amore, non esistono virtuosismi lessicali che tengano.
    L'importante è dare voce al cuore, e tu sai farlo bene.
    A maggior ragione considerando che sei un uomo.
    Nessun pregiudizio ma, come si dice, la sensibilità è donna. O no? ;)

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    1. una sola volta ho usato le rime e l'ho fatto in dialetto! c'è un video sul mio profilo ma ho paura che ci capiresti poco visto che non sei campana

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    2. Ma mi divertirei un sacco, perché lo sai che il napoletano mi fa morire dal ridere. 😅

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    3. allora aspetta, mo ti taggo su fb e te lo vedi

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  6. Ciao sono Peppa pig e anche io scrivo dei versi "oink oink oink oink"

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  7. Ciao Pakos. Ho letto le tue parole colme di spontaneità, ho paura tu possa assomigliarmi.
    Scrivo con simile appoccio ma io temo di non essere abbastanza brava.
    Non ti conosco bene, per cui ti seguirò per comprenderti meglio.
    Comunque ciò che hai scritto è meraviglioso per me. Complimenti! Alla prossima. 😘

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    1. Ti ringrazio per le belle parole che mi hai rivolto. Sei molto ma molto gentile e seguirò tutti i tuoi blog (ammazza quanti ne hai) XD
      Hai paura di che io possa somigliarti, io ho più paura che al mondo esista qualcuno che porti in sé più demoni di me. Spero di sentirti presto, un abbraccio!

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    2. Ahahah... hai ragione, mi sono espressa male. Comunque i demoni li abbiamo tutti... 😉
      Allora ti spiego.
      Il mio primo blog è Mondo d'Arte... al quale aggiunsi un blog di personali pensieri e quello sulle immagini.
      Poi creai sul vecchio G+ una Community che si chiamava come il mio ultimo blog, in cui raggruppai tutti gli argomenti. Chiuso G+ trasferii la Community nel blog Personalità..., stesso titolo con gli stessi, identici argomenti divisi nelle attuali etichette.
      Ora uso solo l'ultimo blog ma gli altri sono lì solo per chi vuol leggere i miei vecchi post.
      Ho cercato di semplificare, spero di essere stata chiara.

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