domenica 13 agosto 2023

Samuel Stern 45 - Ritorno al girone: la recensione conclusiva de "Il secondo girone" (fumetti Bugs Comics)


Samuel Stern 45 - Ritorno al girone: ecco la recensione che comprende i due volumi, tra essi collegati, scritti e disegnati da Andrea Guglielmino e Stefano Manieri. Questo albo è il sequel del numero 8 "Il secondo Girone". 

Ritorno al Girone conclude Samuel Stern 8

Da qualche giorno è tornato in edicola il nostro amico Samuel Stern, con l'albo numero 45 "Ritorno al girone" che conclude di conseguenza quanto visto nel numero 8, cioè "Il secondo girone". Questo significa che la nuova uscita sancisce anche il ritorno di Andrea Guglielmino alla sceneggiatura e di Stefano Manieri ai disegni: si rinnova così il sodalizio tra due ottimi autori che pongono fine a una delle tante parentesi lasciate aperte da Samuel Stern lungo le sue avventure (o forse no?). Lo zione internazionale, Andreone, si conferma come uno dei massimi esponenti horror del panorama fumettistico italiano, mentre Manieri mette sul tavolo un evidente cambio di stile rispetto a un paio di anni fa (con risultati direi più che soddisfacenti).


La trama in breve dei due albi

Approfitto di questa occasione per potere recensire non solo il numero di luglio, ma anche "Ritorno al girone", dato che le mie recensioni di Samuel Stern partono dal numero 14 (Simulacra) con una dedica speciale solo ai primi due albi della saga creata da Bugs Comics

Come in molti ricorderete, in "Il secondo girone", Samuel e padre Duncan si imbattono nel club privato noto come "Il secondo Girone", dove sono presenti persone "speciali", dei fenomeni da baraccone (diciamo anche Freak) che hanno deciso di stare tutti insieme dedicandosi ai piaceri della vita, come ad esempio la lussuria. All'interno di questo circolo, guidato dall'affascinante Madame Sarena Luthere, ci sono due gemelle siamesi: Astra e Selene. Nelle due ragazze c'è qualcosa che non va, qualcosa di spaventosamente diabolico che alla fine coinvolgerà anche David, il fidanzato di Astra.

In "Ritorno al girone", invece, i nostri eroi affronteranno le conseguenze della prima parte della storia. Astra infatti porta avanti una difficile gravidanza ed è tenuta in vita da un demone che non è suo. Nel frattempo David continua a combattere contro il suo passato, mentre Samuel e Duncan dovranno fare i conti con un'altra mente malata pronta a usare il male come esempio di sviluppo scientifico.

Recensione

Quando dici horror, dici Andrea Guglielmino. Quando dici Andrea Guglielmino, dici horror. Devo ammettere che il nostro amico Andrea ha creato una storia molto originale che nel contempo non disprezza un simpatico tuffo nelle tradizioni del passato. Nella sua sceneggiatura c'è molto del cinema dell'orrore degli anni d'oro, con qualche riferimento al cupe ambientazioni di Dylan Dog e interessanti rimandi religiosi. David Cronenberg emerge dalla trama riportando alla mente qualcosa che mi riporta alle sequenze di "Brood - La covata malefica", nonostante le due storie siano diverse tra loro (ciò che conta è l'idea che c'è dietro). 

In questi due albi ci viene spiegato quanto possa essere profondo il legame tra due gemelle, ancora di più se sono siamesi, con due corpi distinti ma unite da punti nevralgici che rendono impossibile la loro separazione. Il legame tra Astra e Selene è così profondo da creare una connessione a dir poco infernale, dove non solo vengono condivisi sentimenti ed emozioni, ma anche le crepe più pericolose dell'animo umano. Proprio queste crepe creeranno una creatura che darà molto filo da torcere all'esorcista di Edimburgo, un essere immondo che tuttavia si sviluppa a immagine e somiglianza del corpo ospite. I demoni partoriti dalla nostra mente non sono necessariamente privi di sesso, ma possono assumere un genere maschile o femminile a seconda delle condizioni di chi li crea. Il nemico che Samuel deve affrontare è furbo, intelligente e ne sa una più del diavolo stesso (un po' come in famoso motto usato spesso dagli uomini per spiegare l'intelligenza di alcune donne).

La cosa interessante di questo progetto sta nel fatto che Guglielmino e Manieri ci mettono davanti a una visione diversa del Cristianesimo, cioè partendo dal punto di vista di un gruppo di persone deformi e dedite al peccato ma saldamente convinte della loro fede verso Dio. Il loro essere diversi, peccatori e religiosi, li induce a credere nella figura di San Cristoforo Cinocefalo. In molte icone e affreschi bizantini, questo santo viene raffigurato come un cane antropomorfo: tutto questo parte dalla Passio sancti Christophori martyris, un testo presente in varie opere di patristica e che ebbe molta diffusione in epoca medioevale. In questa opera viene narrata la leggenda del santo il quale sarebbe stato proprio un Cinocefalo poi convertitosi al Cristianesimo. Dalle descrizioni non mancano elementi che accomunano San Cristoforo al dio Egizio Anubi, infatti, il primo è ricordato per aver traghettato Gesù Bambino, mentre il secondo come "traghettatore" delle anime fra il regno dei vivi e quello dei morti.


Non manca ovviamente qualcosa che riconduca il lettore all'Inferno di Dante. Nella Divina Commedia, il Secondo Girone fa riferimento ai peccatori incontinenti e in particolare ai lussuriosi. Molti di coloro che occupano il club privato sono infatti dediti a rapporti sessuali, spesso con tanto di pagamento alla fine della prestazione. C'è anche chi svolge ruoli differenti, come ad esempio Dumbo, il gigantesco buttafuori il cui soprannome è un omaggio all'elefantino di Walt Disney

Ci sono anche immagini iconiche del culto cristiano. A pagina 22 di "Ritorno al girone" vediamo Samuel prendere in bracco Astra come fece la Madonna nel caso della Vergine addolorata e Cristo morto. La copertina del medesimo albo è una specie di parodia horror della rappresentazione del Presepe: Samuel veste i panni di San Giuseppe e Astra quelli della Madonna, mentre la bimba nata ricorda Gesù Bambino. In quest'ultimo caso gli autori della copertina si sono davvero superati (sperando tuttavia che qualcuno non li accusi di blasfemia, ma questo non ci interessa ahahahah). 


Tra le tante citazioni ci sono anche due cose interessanti: in "Il secondo girone" appare velocemente un amico di David che assomiglia tantissimo a Dylan Dog, mentre nel personaggio di Madame Luthere c'è un riferimento al film di fantascienza "Atto di forza". Insomma, quel geniaccio di Andrea Guglielmino non s'è fatto mancare nulla e nella sua originalità ha messo dentro pezzi inestimabili di letteratura horror e non solo. Del resto parliamo di creature deformi, a tratti mostruose e citando il monaco benedettino Ratramno di Corbie (Ratramnus), nella Epistola de Cynocephalis, ricordiamo che i Cinocefali (così come altre creature) devono essere considerati come esseri umani. Questo documento esprime un duplice e più complesso atteggiamento verso i "popoli mostruosi" che si sviluppa nel tempo, che vede, al di là dell'ostilità prevalente, anche l'accettazione come parte della creazione di Dio. È evidente che tutto questo rafforza le convinzioni di Guglielmino dietro alla creazione di questi due volumi. 

Tuttavia, non è certo che "Ritorno al girone" concluda tutta la vicenda perché c'è un piccolo dettaglio che potrebbe ricondurre Samuel e Duncan lungo le strade del "Secondo Girone" e inesorabilmente nelle vite della figlia di Astra e di ciò che resta di David. Il male può avere varie forma e in questo caso abbiamo più di una chiara dimostrazione.

Un plauso va anche a Stefano Manieri che rispetto al numero 8 di SS è riuscito a dare una svolta significativa al suo stile nei disegni. Se Guglielmino ha toccato la punta della massima vetta horror, Manieri ha raggiunto il concetto più estremo di rappresentazione da incubo del male nascosto in ognuno di noi. Sui social network, guarda caso, è stato lo stesso sceneggiatore a esaltare l'amico per aver reso perfettamente ogni singolo contenuto della storia, a partire da momenti più sereni fino a giungere a quelli più spaventosi. Il male si nasconde dietro alla penna di Guglielmino e all'interno delle matite di Manieri: questa è gente che ci sa fare!

Concentrandoci poi su "Ritorno al girone", possiamo dire che alla fine ognuno è figlio della propria vita, dei propri errori, delle proprie scelte e del proprio destino: ci sono situazioni dalle quali è impossibile uscire e questo stabilisce drammaticamente la fine di determinati individui. C'è chi è destinato a sopravvivere per portare avanti uno scopo e chi invece è costretto a vedere il sipario calare sulla propria testa, ignaro di ciò che genererà tutto questo. 

Cos'altro aggiungere? Che forse questi due signori sono coloro che useranno, per l'ultima volta, la parola Apocalisse prima che ogni disastro abbia fine. La Bugs Comics ormai ha caricato la bomba, bisogna solo attendere la sua esplosione.

Samuel Stern tornerà in edicola alla fine di agosto con il numero 46.

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