C'è vita su Marte? A questa domanda risponde il mitico fumettista Leo Ortolani, il quale torna con un'opera nuova dove vediamo il nostro Rat-Man vestire i panni dell'astronauta alla ricerca di vita sul pianeta Rosso. Si tratta di un libro di oltre 200 pagine edito fa Feltrinelli e pubblicato in collaborazione con l'Asi (Agenzia Spaziale Italiana). Il titolo "Blu Tramonto" fa appunto riferimento al fenomeno fisico che mostra da Marte la diffusione della luce blu intorno al Sole calante.
Ancora una volta, il fumettista pisano mostra la sua grande lucidità nel trattare argomenti vecchi per la storia ma nuovi per la sua matita. In questa circostanza Ortolani riesce a creare una storia divertente, molto istruttiva ma anche romantica e struggente. Un viaggio alla scoperto dell'ignoto che porta a trattare i temi legati ai misteri dell'universo, alla vita su Marte, l'alienazione, il senso della vita, l'ironia in tutte le sue forme e l'amore.
Gli esseri umani sono convinti che su Marte non ci sia vita e nient'altro che possa ricondurre a individui alieni. Rat-Man però trova in questo pianeta la sua unica ragione di vita, sa che tornare sulla Terra non avrebbe senso perché qualcos'altro o qualcun altro nell'universo deve per forza esistere. Il protagonista sviluppa nella sua solitudine l'antidoto per non restare più da solo: vive di allucinazioni che lo inducono a vedere Monica Bellucci, poi si ritrova a convivere con una proiezione indelebile dell'attore americano Nicholas Cage, il quale fa un po' da grillo parlante al nostro eroe.
Mentre i due amici (uno reale e uno forse immaginario) vanno avanti e indietro per il deserto a riparare rover e cercare nuove forme di vita, l'autore spiega sinteticamente ma con precisione la storia delle prime scoperte e ricerche scientifiche legate a Marte: da Galileo Galilei a Christian Huygens, passando anche per Gian Domenico Cassini a William Herschel, poi Karl Friedrich Gauss, Giovanni Schiapparelli e infine le prime sonde inviate sul posto. Spazio anche al mito del dio della Guerra raccontato nella religione e nelle usanze romane (mentre nell'antica Grecia Marte era Ares), dove Ortolani scruta e mette in risalto somiglianze con lo stato "arido" del pianeta.
Non a caso, alla fine di questo romanzo a fumetti ci sono degli articoli di approfondimento che raccontano la storia dell'Asi e delle esplorazioni su Marte (in pillole). Come sempre, l'autore non fa mancare la sua solita ironia che va perfettamente a braccetto con l'improbabile amicizia tra Rat-Man e un Nicholas Cage alle prese con quella che sembra essere una sua nuova vita: si prende molto in giro il fatto che abbia fatto film di vari generi e qualità pur di poter lavorare e coprire i suoi tanti discussi debiti.
L'opera si mostra equilibrata, come tutti gli altri lavori di Ortolani: irriverente al punto giusto, politicamente scorretto quanto basta, battute a caldo e a freddo che lasciano spazio anche a momenti di riflessione. Il romanticismo però emerge al momento più opportuno e si cerca di evitare di romperlo in maniera gratuita, magari solo quando serve. Ma la domanda è sempre quella: c'è vita su Marte? Beh, già la copertina parla da sola. Rat-Man la scopre grazie alla materializzazione dei suoi desideri e si trova dinanzi a una donna bellissima, mezza nuda e composta da una collettività senziente di batteri metanogeni capaci di comunicare con il pensiero e leggere quello altrui.
La misteriosa e bellissima fanciulla viene ribattezzata "Amore" dal nostro astronauta, il quale viene chiamato dalla creatura "Metano" (eh sì, di metano ne viene mollato a valanghe in questo volume). Il desiderio di avere una figura femminile vicino a sé proietta Rat-Man oltre tutto ciò che si era aspettato fino a quel momento. A volte per vivere meglio con sé stessi e le poche persone che si riesce a incontrare (tipo il fornitore di pezzi e apparecchiature aerospaziali) basta semplicemente la gentilezza, cosa che il protagonista aveva dimenticato e che ha riscoperto conoscendo Amore.
Ortolani crea una storia d'amore indimenticabile e commovente, oltre che divertente e paradossale. Tra la marziana e il terrestre nasce un sentimento imprescindibile ma entrambi dovranno fare i conti con la loro natura. Come finisce la storia? Ovviamente la parola passa alla lettura di questo albo, mentre questo libro ci insegna che nulla è impossibile e qualora un giorno dovesse essere scoperta una forma di vita su Marte, allora dovremo essere pronti a dimenticare i film sugli alieni, i mostri, le invasioni e le guerre: così come tutti gli umani sono uguali sulla Terra anche gli extraterrestri dovranno essere trattati al pari dei nostri simili. Se esistono dei marziani allora sarebbe bello immaginarli innamorati, affascinati e affascinanti, pieni di amore, ironia, gentilezza e con qualcosa che li differenzia da noi per il semplice piacere di notare la loro vera natura e apprezzarla.
Il senso di questo libro è che la vita su Marte sia in qualche modo il risultato finale degli anni passati dal protagonista in mezzo alle distese si rocce e deserto: è entrato così in connubio con quell'ambiente di essere capito da piccole particelle viventi che alla fine ha dato vita a una creatura voluta, desiderata. È come se per un attimo Rat-Man fosse diventato il dio creatore di quel paradiso perduto.
Le tavole forse più divertenti e istruttive sono quelle con Nicholas Cage. Ortolani non l'ha buttato lì per caso ma forse ha tentato di creare un binario tra la biografia dell'attore statunintense e la condizione esistenziale di Rat-Man. I due si prendono in giro a vicenda e si consolano quando poi fanno autoironia, quindi prendono in giro sé stessi. Eppure Cage sembra essere una specie di guida per l'astronauta, il quale comincia a mettere in discussione la sua immaterialità fisica.
Memorabili poi gli attimi di fervida immaginazione dove i territori di Marte vengono pensati come quelli dell'Italia, fino a giungere alla Val Padula raccontata da un coro di alpini immaginari, come Monica Bellucci e Nicholas Cage (che tuttavia non sparisce mai ma resta al fianco del personaggio principale).
Ortolani è tornato con una nuova storia e l'ha fatto in grande. Con "Blu Tramonto" ha dimostrato di mantenere ancora piena lucidità e consapevolezza dei suoi mezzi, a differenza di tanti altri autori che con il passare del tempo magari hanno perso colpi e creatività. Il fumettista di Pisa invece sembra non sbagliarne una e questa volta, a mio parere, ha lasciato di nuovo il segno.
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Ho riso veramente di gusto, e alla fine mi sono un pò commosso..grande Leo! Ah, e alla fine il buon Cage non ne esce così male, anzi! Si vede che sotto sotto a Leo sta simpatico
RispondiEliminaNo no, ne esce benissimo! Però mi verrebbe da chiedere a Ortolani perché proprio lui e perché quel ruolo
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