lunedì 4 dicembre 2023

Fumetti - Bone di Jeff Smith: umorismo e fantasy in mezzo alle tenebre


Fumetti - Bone di Jeff Smith: il coraggio e l'ironia in mezzo alle tenebre. Per gli intenditori, si tratta di un dei massimi capolavori della sua generazione.

Bone di Jeff Smith: un nostalgico capolavoro

"Un fumettone"! Sono queste le due parole che lo gridato alla fine della lettura di Bone, celebre fumetto scritto e disegnato dall'autore statunitense Jeff Smith tra il 1991 e il 2004. Si tratta di uno dei massimi capolavori del fumetto occidentale, ambientato in un fantasy medioevale intriso di ironia ma anche di ambientazioni cupe e oscure, con tanta azione e momenti di riflessione


Nonostante ai suoi tempi si sia trattata di un'opera autoprodotta, Bone è riuscito a imporsi con una forza straordinaria, ottenendo consensi da grandissima parte della critica letteraria a cavallo tra gli anni '90 e gli anni zero del 2000. Ancora oggi, il fumetto continua a riscuotere grande successo, attirando la curiosità delle nuove generazioni grazie alle influenze di chi ha vissuto il fenomeno nei suoi anni d'oro. Inizialmente, Bone prevedeva un'uscita a episodi tramite la casa editrice Cartoon Books, poi è uscito in formato unico per un totale di 1300 pagine. Fin dall'inizio di Bone sono evidenti le influenze di Cerebus di Dave Sim e Pogo di Walt Kelly, soprattutto nello stile e nella caratterizzazione dei protagonisti di Smith, cioè i tre cugini Bone. Non manca anche la presenza di un altro grande autore come Carl Banks, famoso per i suoi paperi disneyani che sembra di rivedere sempre attraverso i bizzarri profili di Fone Bone, Phoncible P. Bone (detto Phoney) e Smiley Bone: questi omini bianchi antropomorfi, dotati di grandi nasi, provengono da una città moderna e sviluppata simile a Topolinia e Paperopoli (anche se in realtà Boneville non la vediamo mai se non attraverso i racconti dei nostri amici nasoni). I Bone conoscono l'uso del denaro e dell'industrializzazione, sono amanti della cultura e non disprezzano i grandi classici della letteratura (Fone Bone è un fan sfegatato di Moby Dick di Herman Melville).


La trama vede appunto i tre cugini scappare dalla loro città per colpa dei guai combinati dall'avido Phoney e si ritrovano, loro malgrado, in una vallata sconosciuta alle loro cartine. Da un luogo investito dalla modernità si ritrovano alle prese con una straordinaria avventura, in un'area tipica dei fantasy medievali, con non poche influenze provenienti da una trilogia cult come "Il Signore degli Anelli". Fone, Phoney e Smiley conosceranno la giovane Thorn e sua nonna Ben, il corpulento locandiere Lucius, le creature ratto, l'Incappucciato e il Signore delle Locuste: tutti personaggi che alla fine faranno parte di una trama che riporterà alla luce la storia dell'antico regno di Atheia, dei suoi sovrani decaduti e della leggenda dei draghi. I tre cugini saranno messi a dura prova, specie dinanzi a situazioni che metteranno in luce tutti i loro pregi e i loro difetti come nel caso di Fone Bone (il protagonista principale) omino bianco coraggioso, altruista, un po' ingenuo ma sempre pronto a fare la cosa giusta nei momenti critici. 

Il tutto avverrà all'interno di una storia ricca di azione, avventura, colpi di scena, combattimenti, magie, maledizioni e momenti drammatici, senza mettere da parte i tratti tipici del fumetto umoristico statunitense. La forza di Bone sta proprio nel riuscire a mantenere la sua comicità anche quando le atmosfere si fanno più cupe, più oscure, pericolose e violente. La stessa violenza tuttavia appare in poche immagini e viene subito messa da parte per rilanciare gli elementi principali del fumetto di Jeff Smith: forse sono proprio questi i fattori che potrebbero portare Bone a essere letto sia dai grandi sia dai ragazzini. Smith riesce, poco alla volta, a far ambientare le sue tre creature in un mondo completamente diverso e a loro ostile, riuscendo a renderle parte integrante di una serie straordinaria di avvenimenti a cui non possono sottrarsi.


Il velo di originalità dei tre Bone permane nelle tavole di Smith in maniera potente. Le conseguenze delle loro battute e delle loro azioni creano accadimenti incredibili, a dir poco inaspettati, con effetti collaterali devastanti anche dal punto di vista della comicità. Le loro battute a freddo, la scena dei muscoli tra Fone e il suo rivale in amore durante i primi capitoli ma, in particolar modo, la parte della gigantografia di Phoney poco prima di rischiare di essere ucciso in sacrifico dall'Incappucciato inducono i lettori a mettersi le mani nei capelli e a ridere anche quando la tensione arriva alle stelle. C'è tanta genialità dietro al lavoro di Jeff Smith, una capacità gestionale che sembra rendere i protagonisti del fumetto "vivi" e assoluti padroni di questo titolo. La lettura è talmente coinvolgente che per un attimo sembra che dietro a tutto questo non ci sia un autore, un fumettista, un regista: Bone gode di un'indipendenza che lo rende quasi superiore al suo creatore (e non è poco). 

Interessante anche il profilo dei tre Bone messi insieme. Come già detto, Fone è quello buono, dedito alle buone azioni, è un eroe senza macchia dedito alle cose sane e genuine della vita. Non è attaccato al denaro, non ha vizi, mangia con regolarità. La sua unica passione è la lettura e Moby Dick è la sua più grande ossessione. A tutti i personaggi che incontra lungo il suo cammino legge e racconta i passi salienti del romanzo di Melville e in alcune scene (dettate anche dalla magia) si ritrova a vestire i panni del narratore Ismaele


Da qui ci colleghiamo al cugino Phoney che è praticamente l'antitesi di Fone Bone: egli è avido, spilorcio, egoista e pronto a imbrogliare il prossimo pure di arricchirsi. Per questo motivo, nella sua immaginazione Jeff Smith spesso lo accosta alla figura del capitano Achab di Moby Dick, figuro ossessionato dalla terrificante balena. Eppure, nonostante tali pecche, Phoney spesso si ritrova a capo di alcune delle scene salienti del fumetto, anche suo malgrado naturalmente. 

Smiley Bone è ciò che sta nel mezzo, cioè è colui che da equilibrio alla coppia bene/male rappresentata da Fone Bone e Phoney Bone. Smiley non è un eroe modello, spesso si fa anche influenzare da Phoney però lo fa senza perdere la sua autenticità, seguendo il suo istinto, la sua ironia e il suo essere spirito libero. Smiley concentra sia lo ying sia lo yang, è lo specchio della bilancia dei sentimenti umani e proprio per questo si può reputare come personaggio positivo. Smiley esorcizza spesso situazioni imbarazzanti e complicate, al momento giusto mette sul tavolo il suo buon cuore, mostrando un amore incondizionato verso gli amici e in particolare nei confronti di Bartleby (un cucciolo di creatura ratto trovato dai cugini e adottato proprio da Smiley). Ecco che in quest'ultima frase troviamo un altro collegamento alla letteratura di Melville: Smiley dà alla creatura ratto il nome di Bartleby, lo stesso del protagonista del racconto "Bartleby lo scrivano: una storia di Wall Street" del 1853.


Tra l'altro, sembra un azzardo ma ci stanno molto bene anche le similitudini che Smith ha creato con Moby Dick. I momenti onirici e più incerti di Fone Bone sono la sintesi della paura che l'oceano e la balena creano nel cuore dei protagonisti dello scritto di Melville. Il grande drago rosso viene spesso raffigurato come la creatura che Ismaele a Achab raccontano attraverso i loro punti di vista: c'è un alone di mistero dietro alla figura, al suo ruolo e alla sua potenziale utilità. Perdersi nell'oceano (il buio) e temere di essere divorati o risparmiati (il drago è come la tanto temuta balena?) riportano alla mente qualcosa di familiare. Il realtà il grande drago rosso e Moby Dick non hanno nulla in comune perché ciò che riecheggia e li associa è l'alone di mistero che li avvolge. Alla fine, si sa, il risultato finale sarà bene diverso. 

Nell'evoluzione della sceneggiatura è evidente anche lo sviluppo dei personaggi. La vera identità di Thorn, nonna Ben (alias Rose), Lucius e dell'Incappucciato sono alla base di una classica storia di decadenza destinata a riaprirsi con il tema della profezia: una bambina viene salvata dal male, il regno detenuto dalla sua famiglia viene distrutto e dopo tanti anni il tutto deve ripartire da dove i fatti si sono fermati. Regine, principesse, valorosi guerrieri, ordini cavallereschi, sette di maghi e stregoni tireranno fuori qualcosa che abbiamo già visto in film come "Willow", "La storia Incantata", "La storia infinita" e naturalmente "Il Signore degli Anelli". Bone però affronta tutto questo aggiungendo qualcosa di nuovo tramite i suoi tre improbabili eroi. Come sarebbero andate le cose se i cugini Bone non fossero mai andati via dalla loro città per poi ritrovarsi nella Valle? È stato tutto un caso o facevano parte della profezia? Il finale potrebbe fornire la risposta giusta. 


Il successo di Bone fu straordinario e molti critici reputarono il capolavoro di Smith come il più grande fantasy a fumetto mai realizzato. C'è chi l'ha classificato come il più grande libro del suo genere dopo "Il signore degli Anelli". Al di là delle dichiarazioni e dei pareri, Bone ha senza dubbio lasciato il segno nell'immaginario dei suoi lettori. 

In Italia, Bone ha fatto il suo esordio nel 1996 ma il suo percorso editoriale nel nostro Paese non è stato per nulla facile. All'inizio fu pubblicato dalla casa editrice Macchia Nera (prima in un'edizione da edicola e poi per le sole fumetterie) che tuttavia fallì nel giro di poco tempo. La Lexy Production ereditò il fumetto di Smith ma purtroppo chiuse anch'essa i battenti dopo la pubblicazione di un solo volume. La parola passò alla più potente e ricca Panini Comics che lanciò gli ultime tre volumi della saga per poi riproporla attraverso una ristampa di 10 numeri a colori a partire dal 2007. Dal 2011, i diritti di Bone sono detenuti dalla Bao Publishing che ha pubblicato l'edizione integrale in volume unico sia in bianco e nero sia a colori (oggi è disponibile solo quest'ultima). 

Nel 2005 è stato pubblicato un videogioco episodico, di genere avventura grafica, ispirato al primo volume della serie e intitolato Bone: Out from Boneville. Nel 2006 è stato anche realizzato un seguito, dal titolo Bone: The Great Cow Race. Entrambi i giochi sono stati sviluppati dalla Telltale Games. In seguito è stato scritto l'ultimo libro: bone Coda.

Amaro però il destino di Bone per quanto riguarda una sua trasposizione su piccolo o grande schermo. Dagli anni '90 ad oggi, il fumettista statunitense ha tentato ben tre volte di creare un film o una serie sul suo lavoro più importante ma senza ottenere i risultati sperati. Eppure ci era andato molto vicino: negli anni '90, ad esempio, Nickelodeon Movies riuscì ad accaparrarsi i diritti di Bone per un film ma il progettò finì male perché i produttori chiesero a Smith di inserire nella pellicola una canzone pop, per la precisione di Britney Spears o degli NSYNC. La cosa non entusiasmò l'artista che di conseguenza fece un passo indietro. 

Nel 2008 fu la Warner Bros a farsi avanti e nel 2016 Mark Osborne (Kung Fu Panda) fu designato come regista per una trilogia filmica. Smith riottenne i diritti e tornò di nuovo sui suoi passi dopo aver letto le sceneggiature, considerate "tremende" e non degne di Bone. Tra l'altro, lo stesso Jeff lamentò la presunta arroganza della Warner, la quale gli chiese insistentemente di stare al suo posto dato che la casa di produzione aveva "acquisito i diritti e perciò poteva farne ciò che voleva".

E infine eccoci nel 2019. Netflix aveva proposto a Smith di lavorare su una serie tv lasciandogli piena libertà nella stesura della sceneggiatura. Proprio quest'anno, 2023, la fiction seriale di Bone avrebbe dovuto fare il suo esordio sulla nota piattaforma ma in seguito al licenziamento di Phil Rynda (responsabile dello sviluppo di prodotti animati originali di Netflix) e del suo gruppo di collaboratori, anche questo piano è saltato in maniera irreversibile, portando alla cancellazione della serie.


Concludo chiedendovi come sempre se lo avete letto e cosa ne pensate. Ormai sembrerà chiaro a tutti che per me la lettura di Bone è stata un'esperienza straordinaria. Penso che ormai sia entrato di diritto nella top 10 dei miei fumetti preferiti. 

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