martedì 20 luglio 2021

Diabolik Anastatika 29 - La Morte Invisibile: recensione e curiosità

Nuovo appuntamento con Diabolik Anastatika. Oggi è possibile acquistare in edicola il numero 29 della collana "La Morte Invisibile" pubblicato per la prima volta l'1 marzo 1965 (n.5, II Serie, Anno IV). Soggetto e sceneggiatura di Angela Giussani, ai disegni torna invece il maestro Enzo Facciolo. La prima ristampa R di questo albo risale al 10 settembre 1979, mentre la prima versione Swiisss è del 27 ottobre 1996.

Immancabile il fedelissimo fascicolo contenente la trama, la scheda dei personaggi, curiosità sul fumetto e sul periodo storico, il mini poster della copertina e le differenze tra le varie versioni de "La Morte Invisibile".

Trama e personaggi

La trama vede la misteriosa morte dei fratelli Aristide e Pietro Blun. Diabolik ha intenzione di mettere le mani su un bottino molto vasto ma la sua sete di sangue sembra non fermarsi mai. Per questo motivo vedremo Eva Kant opporsi alla sua violenza, mentre Ginko e il commissario Mulé cercano di scoprire cosa si nasconda dietro ai misteriosi decessi. 

I protagonisti sono come sempre Diabolik, Eva Kant, Ginko e Gustavo. Tra gli altri personaggi troviamo:

  • Mara: amica molto intima di Wilma. Su di lei non sappiamo praticamente nulla, tranne il fatto che è il volto che occupa la retrocopertina del volume;
  • Aristide Blun: ricco industriale che si trova in crociera verso il porto di Ghenf;
  • Pietro Blun: fratello di Aristide prossimo al matrimonio con Wilma;
  • Wilma: la fidanzata di Pietro Blun e amica di Mara;
  • Mulé: commissario di Polizia di Ghenf;


Recensione 

"La Morte Invisibile" ha una trama molto complessa, con i soliti diversi intrecci messi a punto dalle sorelle Giussani. La cosa che però colpisce di questo capitolo del re del terrore non è tanto la serie di eventi che si verificano, bensì il rapporto che il nostro protagonista ha con la bella Eva Kant: le loro filosofie di vita sono completamente diverse e questo ce lo spiegano i curatori nell'articolo "Non Ancora Alla Pari".

Basti pensare ad esempio alla frase "sei partito da un mese. Ti ho sempre scritto fermo-posta, ma non hai mai risposto". Questo pone un accento molto particolare sulla difficile relazione che negli anni '60 univa i due amanti. È come se Diabolik non fosse mai stato obbligato a informare Eva dei suoi movimenti (cosa che in realtà capita anche al lettore) e spostamenti. Non è un caso che è grande lo stupore della bella bionda quando scoprirà sotto quali spoglie si nasconda Diabolik durante le battute centrali della storia. 

C'è addirittura un momento di fraintendimento tra i due, cioè quando Eva pensa che Diabolik la stia per abbandonare: in realtà sta attuando una trappola per fermare la polizia. Eppure, la mancata comunicazione tra loro crea queste situazioni, fino a quando finalmente vediamo la vera Eva Kant verso il finale. Diabolik tenta di uccidere due volte Wilma ed è soprattutto nella seconda occasione che la Kant si oppone all'uomo che ama per impedirgli di uccidere a pugnalate la sua vittima. Il coraggio di Eva Kant esplode con grande potenza e sarà questo il momento in cui le Giussani decideranno di lavorare sulla sua evoluzione affinché diventi pari al re del terrore (che negli anni tenderà a essere molto più comprensibile e rispettoso). 


La banda dei K

Sono anni duri per casa Astorina. Crisi editoriale? Assolutamente no, anzi Diabolik in quegli anni andava molto bene in termini commerciali. Il problema è che negli anni '60 erano già parecchi i nuovi personaggi a fumetti che prendevano come maggior fonte di ispirazione proprio la creatura delle Giussani: Sadik, Kriminal, Satanik, Demoniak e tanti altri che spesso tendevano a copiare anche i titoli di Diabolik

Le autrici quindi decisero di passare al livello successivo e differenziarsi da opere molto più violente, sadiche e persino erotiche. Per questo motivo Diabolik non fu più famoso come "fumetto per adulti" o "fumetto del brivido" ma come "il giallo a fumetti" (che vediamo ancora oggi). Questo ovviamente non servì molto al nostro criminale preferito per evitare di essere confuso con i suoi avversari editoriali e finire nel mucchio selvaggio. La soluzione fu trovata solo con la chiusura di tutti i competitor negli anni successivi che sancì la supremazia editoriale definitiva del re del terrore. 


Diabolik Anastatika torna la prossima settimana con il numero 30, "Ore d'angoscia". 

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4 commenti:

  1. Sottotitolo: "La saponetta assassina".

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  2. su Eva Kant a me ha fatto sempre riderissimo che nemmeno lei sapesse il nome di Diabolik, cosa che nei dialoghi portava a degli irreali "Se lo scoprisse LUI!" "Ah, se LUI fosse qui!"

    Praticamente una nostalgica del DVCE rotfl

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