venerdì 16 luglio 2021

Dylan Dog 418 bis - Qwertyngton: la recensione


Sarò onesto: il 418 bis di Dylan Dog a me è piaciuto e anche parecchio. Da un paio di giorni è infatti in edicola lo speciale albo estivo "Qwertyngton", una storia dell'indagatore dell'incubo uscita a distanza di pochi giorni da Sally (la speciale collaborazione tra Bonelli e la musica di Vasco Rossi). Soggetto e sceneggiatura di Luca Vanzella, disegni di Luca Genovese e copertina realizzata da Gigi Cavenago.

Proprio sulla cover notiamo l'Oldboy seduto sulla carcassa della propria auto e con un colorito della pelle quasi da zombie. In questo albo non parleremo però di morti viventi ma di qualcosa di diverso, cioè i Doppelgänger (copia, doppio, sosia) e di un mondo a parte dove contraddizioni, follia ma anche ragione si mescolano per creare una perdizione a metà strada tra la condanna e l'accettazione.


La trama (no spoiler)

Una ragazza di nome Jennifer ha fatto perdere le proprie tracce dopo aver messo piede nella cittadina di Qwertyngton che sembra non avere una precisa collocazione sulle cartine geografiche. Dylan e Groucho dovranno ritrovarla ma le cose non andranno come avevano previsto e si ritroveranno bloccati in una dimensione dalla quale è difficile (se non impossibile uscire) uscire.


Recensione

Non è la solita storia di Dylan Dog incentrata sul viaggio interiore o la perdita della realtà. Qwertyngton si presenta come qualcosa di reale per i nostri protagonisti, una realtà perennemente confusa dove i soggetti vivono ricordi non solo passati ma anche futuri ancora prima di verificarsi. In sintesi, la condizione spazio temporale non ha una precisa posizione o sincronia: pensieri, ricordi e riflessioni avvengono prima di essere ragionati o vengono per un breve periodo dimenticati.

Come se non bastasse, i nostri eroi dovranno stare attenti alle giornate di pioggia che scatenano la nascita dei sosia. Una volta creato un suo Doppelgänger, l'inquilino di Craven Road dovrà non solo ripercorrere gli ultimi movimenti di Jennifer ma anche quelli personali dato che tutto muta all'improvviso, mentre l'auto e Groucho scompaiono misteriosamente. Dov'è Jennifer? Chi è la misteriosa entità che governa Qwertyngton? Perché la gente non muore nemmeno per suicidio? Come farà Dylan a uscire da questo nuovo incubo?


La consapevolezza di sé stessi va a farsi benedire e ogni giorno corrispondere a un periodo di tempo lungo, spesso indeterminato: ci troviamo in un posto che copre elegantemente il concetto di Inferno che per alcuni diventa un Paradiso forzato. Questo genera un'alienazione che rischia di mandare fuori di testa Dyd, ormai bloccato in una Silent Hill a fumetti e priva di nebbia, muri sanguinanti e cancelli arrugginiti. L'unica ruggine che il lettore può scrutare è quella interiore e infatti l'animo di chi vive a Qwertyngton tende a logorarsi poco alla volta, ma questo sembra non turbare più di tanto chi ci vive ormai da tempo incalcolabile. 

Naturalmente, è più che evidente qualche riferimento alla celebre serie tv "Twin Peaks" di David Lynch che in quanto a Doppelgänger resta inimitabile. Jennifer è una versione alternativa della meno fortuna Laura Palmer e per alcuni istanti viene dimenticata dalla trama per dare spazio a individui misteriosi come visto anche nel capolavoro tv degli anni '90. Se il detective Cooper però ha dovuto fare i conti con il cattivissimo Bob, Dylan deve fronteggiare qualcosa che vede ma non riesce a spiegare perché a Qwertyngton il male regna a partire sue radici, dalle sue viscere, dal cuore che pulsa in maniera irregolare. 

I disegni di Luca Genovese sono semplici ma efficaci e rendono chiaramente l'idea di questo progetto. Il fumettista è bravo a descrivere con la sua matita gli stati d'animo dei vari personaggi e le atmosfere surreali dell'ambientazione.

Questo albo è diverso da quelli precedenti letti fino ad ora e infatti il lettore viene catapultato in una trama il cui finale è prevedibile solo a metà ma non nella sua pienezza. Bisognerà arrivare fino in fondo per capire che tutto non è come sembra e che una soluzione sembra essere stata raggiunta molto prima, inconsapevolmente, mentre "l'altro" avanza imperterrito chiudendo i rapporti con il mondo reale. Un numero interessante nonché ottimo passatempo anche nelle ore serali o notturne per chi soffre di insonnia.

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