mercoledì 12 maggio 2021

Diabolik Anastatika 19 - Il Castello della Morte: curiosità e recensione

Andiamo ad analizzare il numero 19 di Diabolik Anastatika, "Il Castello della Morte". Si tratta dell'ormai nota raccolta dei primi 50 albi di casa Astorina che ogni settimana escono in edicola insieme a La Gazzetta dello Sport. Questo volume del re del terrore appartiene alla Serie I, Anno III ed è stato stampato per la prima volta il 10 luglio 1964. 

Si tratta di uno dei thriller più famosi partorito dalle sorelle Giussani, in perfetto stile Agatha Christie con forti tinte di noir e di giallo. La sceneggiatura fu ovviamente realizzata da Angela Giussani, mentre Enzo Facciolo è ancora il maestro in regia per i disegni. 

Insieme al fumetto c'è il fascicolo con la trama, i personaggi, le curiosità, articoli di approfondimento, il miniposter della cover e le sacrosante differenze tra le varie versioni della storia. 

La trama in breve (no spoiler)

Il Conte Cardié organizza una particolare caccia al tesoro nel suo castello per ritrovare alcune famose statue d'oro nascoste in una stanza segreta. La vita dei personaggi sarà sconvolta da una veloce sequenza di omicidi che riveleranno i veri piani di Diabolik e non solo.

 

I personaggi

I protagonisti della storia sono naturalmente Diabolik, Eva Kant, Ginko e Gustavo. Tra gli altri personaggi si contano:

  • Il Professor Danner: studioso di storia e amico sia di Ginko sia di Cardié;
  • Aristide Cardié: il ricco conte nonché proprietario del castello;
  • Luisa Waller: la nipote del Conte fidanzata con Giorgio Tornier;
  • Antonio: domestico che scopre per primo i strani movimenti dell'assassino;

 


Addio ai giochi Astorina

Il numero di 19 di Diabolik ha un significato storico particolare dato che fu l'ultimo nel quale Astorina inserì le pagine di pubblicità dei giochi (come Kokoa e Far West) venduti in edicola allo stesso prezzo del fumetto. Si trattava di giochi in busta, prodotti per l'infanzia e bustine dei calciatori (non Panini ovviamente), senza dimenticare il fumetto Big Ben Bolt che pubblicizzava i medesimi giochi. 

Di questa merce si conosce poco visto che i collezionisti possiedono tali bottini non hanno mai aperto le buste e quindi non hanno mai rivelato i loro contenuti. Ad ogni modo, le Giussani decisero di dire addio a queste pagine extra per dedicarsi unicamente alla loro creatura.  

 

Le carte da gioco di Diabolik

In allegato con i numero 9, 10 e 11 di Diabolik (nel 1969), Astorina allegava in omaggio le carte da gioco dell'inafferrabile criminale: si trattava di due fogli in cartoncino che contenevano 9 carte ciascuno, per un totale di 52 carte più due Jolly rappresentati dai volti di Ginko e Diabolik

Per potere godere nuovamente di questo servizio bisognerà aspettare i numeri inediti e le ristampe R e Swiisss per ricevere un vero e proprio mazzo di carte con il retro nero (in seguito è arrivato anche uno rosso su richiesta dei lettori). 


Maschere e pizzicotti

In "Il Castello della Morte" vediamo che per verificare la vera identità di un personaggio si tende a usare il pizzicotto, dato che le forze dell'ordine devono capire in qualche modo se chi si ha davanti utilizzi una maschera o meno. Questa tecnica è usata di frequente nei fumetti di Diabolik e a inventarla è stata proprio il re del terrore. Come? Leggete la storia!


Le differenze tra le varie versioni

Copertina. Nelle versioni R e Swiisss la testata viene ingrandita e quindi il capo di Diabolik copre maggiormente la lettera B del nome. Solo nella R però è evidente che il disegno viene ingrandito e tagliato in basso e a destra, mente le punte delle guglie di due torri del castello sono state accorciate. Nella Swiisss il disegno risulta un po' spostato, invece le guglie delle torri tornano come in orgine.  Infine, sempre nelle ristampe i riflessi di luce gialla sono maggiormente intensi. Cambia la sfumatura del cielo.

Retrocopertina. Qui vediamo l'immagine della bella Vanessa Dullè. Il colore dello sfondo passa dal rosso dell'edizione originale al fucsia delle ristampe. 

Disegni. Nella splash page della R e della Swiisss, il riquadro dedicato alla testata è stato ridotto, mentre la scritta "il fumetto del brivido" lascia spazio a "il giallo a fumetti", con l'inserimento del nome delle autrici. Eppure, andando a verificare le Swiisss digitali, la splash page torna nella sua forma originale. Nelle ristampe è evidente il cambiamento del quadro alle spalle di Ginko (tavola 9): il retino infatti è stato modificato. Nella Swiisss digitale si torna invece come nella prima edizione. 

Testi. A tavola 25, il grido del professor Danner viene corretto nelle ristampe. Nella prima edizione infatti era "Ahah", adesso vediamo "Ahhh". Per il resto, alcune frasi sono state modificate per suonare meglio nella forma, anche se sostanzialmente il senso resta invariato.

Ed è tutto anche per oggi. Diabolik Anastatika torna la settimana prossima con il numero 20 "Gioielli di Sangue".  

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