martedì 8 giugno 2021

Diabolik Anastatika 23 - Il Pugnale Cinese: recensione e curiosità

È in edicola Diabolik Anastatika, con l'albo numero 23 "Il Pugnale Cinese". Torna un nuovo appuntamento con la speciale ristampa dei primi 50 volumi delle storie di casa Astorina in collaborazione con "La Gazzetta dello Sport". La storia in questione risale al novembre 1964, Serie I, Anno III. Soggetto e sceneggiatura di Angela Giussani, mentre i disegni sono sempre di Enzo Facciolo.

Insieme al fumetto c'è il solito fascicolo con tutte le informazioni preziose per ricostruire la storia de "Il Pugnale Cinese". Oltre a questo anche alcuni articoli di approfondimento, il miniposter della cover, la trama, la scheda dei personaggi e le differenze tra le varie edizioni. 

La trama

Il nipotino di Altea di Vallenberg viene rapito di notte mentre si trova in un albergo: il responsabile è un uomo vestito interamente di nero come Diabolik e chiede un riscatto molto forte. L'ispettore Ginko interviene per l'ennesima volta per vederci chiaro. 

 

I personaggi

I protagonisti sono Diabolik, Eva Kant, Ginko e Altea. Oltre a loro ci sono:

  • René: criminale innamorato di Olga
  • Olga: una donna che collabora con un gruppo di criminali. A lei spetta la retrocopertina;
  • Russel: gangster ricercato dalla polizia;
  • Riccardo: il nipote di Altea;
  • Castelvi: mafioso interessato a un carico di mitra militari;

I falsi Diabolik

Con l'albo "Il Pugnale Cinese" conosciamo René che è il primo personaggio della saga di Diabolik a vestire i panni del nostro protagonista e a spacciarsi per lui. Altri individui faranno lo stesso nelle storie successive (ad esempio, in Spietati Criminali o I Due Diabolik). In futuro, ci saranno addirittura delle circostante in cui Diabolik utilizzerà di sua spontanea volontà dei sosia per ingannare la polizia. 

Ci sono state anche circostanze in cui qualcuno si è travestito in calzamaglia nera per salvare lo stesso criminale o porre fine alla propria esistenza. Spesso tale cosa è avvenuta non per fini criminali, ma anche per opere "generose". 

 

Diabolik il buono

Il piccolo Riccardo riesce a salvarsi proprio grazie a Diabolik, il quale avverte la polizia di un suo avvelenamento da parte dei rapitori. Altea gli riconosce il gran gesto, mentre Ginko resta scettico. In altri albi scopriremo infatti che l'inafferrabile criminale ha un cuore d'oro ed è generoso verso bambini o soggetti particolarmente deboli. La più famosa è Bettina, una bambina a cui Eva e Diabolik si legano in maniera molto particolare e che rivedremo in versione adolescente in un numero di "Grande Diabolik". Anche il piccolo Riccardo lo vedremo particolarmente cresciuto in "Grande Diabolik - I Misteri di Vallenberg". 


Differenze tra le varie versioni

Copertina. La tuta di Diabolik passa dal blu scuro della prima edizione a un volore più violaceo nella R e nella Swiisss. I riflessi di luce sui capelli della donna cambiano tonalità in tutte le edizioni e sono più marcati nelle ristampe R e Swiisss del 1996. I tratteggi della spalla, sotto all'ascella e sul gomito di Olga, sono meno evidenti nella R, ma scompaiono poi nella Swiisss

Retrocopertina. Il disegno nelle ristampe è invariato: vengono solo modificati i riflessi di luce sui capelli e sulle labbra di Olga. Il rossetto invece da rosso passa poi a fucsia in tutte le ristampe. Alcune ombreggiature sul collo del personaggio tendono a essere eliminate nelle ristampe. La tonalità del colore di sfondo varia tra le diverse edizioni, in modo più evidente nelle Swiisss digitali. 

Disegni. Nella splash page della R e della Swiisss del 1996, all'interno del riquadro contenente la testata, la scritta "il fumetto del brivido" diventa "il giallo a fumetti" e vengono inseriti i nomi delle due autrici. Nella R e nella Swiisss del 1996 viene migliorata la riproduzione di alcune tavole della prima edizione. Riappaiono così alcuni tratteggi "scomparsi", in particolare alle tavole 34, 35, 59 e 180. Nelle Swiisss digitali è riprodotta la prima versione. 

Testi. Vengono modificate alcune frasi o parole per via di qualche refuso o solo per cambiare la forma di un discorso. 

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