È in edicola il nono numero di Diabolik Anastatika, la speciale raccolta di ristampe del re del terrore edita da "La Gazzetta dello Sport". Siamo dunque arrivati a una delle storie più importante delle sorelle Giussani, cioè "Il Treno della Morte" che fa da sequel al precedente "Sepolto Vivo!" (n.8) e va a collegarsi con "Fermate la Ghigliottina" n.12 legato all'anno XLIX (e tramite i curatori di questa uscita vedremo il perché).
"Il Treno Della Morte" è il n.9 dell'Anno II, risalente quindi al 10 settembre 1963 (Diffusione Nazionale G.Ingoglia). La prima ristampa Astorina è dell'autunno 1964, mentre la seconda si aggira intorno all'inverno 1965. Immancabile nel 1976 la ristampa nella serie regolare n.19 Anno XV con data indicata al 13 settembre '76. La prima versione "R" invece risale al 13 novembre 1978 e la Swiisss al 27 febbraio 1995 per poi ripetersi con ristampa digitale nel 2017 (riservato al servizio arretrati). La Swiisss poi produsse un ulteriore edizione digitale nel 2019. Questa è la ricostruzione storica del volume dal punto di vista editoriale. Vediamo il resto.
Il fascicolo allegato all'interno della busta ci pone dinanzi ai soliti ma imprescindibili argomenti: la trama in breve, i personaggi, un articolo che parla dei "Processi Farsa" in Diabolik, il miniposter della copertina dell'ottavo albo, un altro pezzo intitolato "Il Terrore corre sul treno" e le dovute differenze tra la varie versioni della copertina, retrocopertina e i disegni. Da un punto di vista descrittivo (in virtù degli albi che saranno pubblicati anni dopo) questa storia ha una valenza molto importante.
La trama in breve
"Il Treno della Morte" è il sequel di "Sepolto Vivo!": Eva Kant è stata infatti arrestata dopo aver cercato di salvare il suo amato Diabolik morto solo in apparenza. La donna è destinata ad essere processata e per lei si pensa inizialmente alla pena di morte. Tutti aspettano che il re del terrore si faccia vivo per liberare la compagna ma si viene a sapere che il criminale l'ha rimpiazzata con un'altra complice, Lory-Dey.
Eva Kant suscita una specie di pietà da parte della giuria e verrà condannata a 20 anni di carcere: ma quale sarà realmente il suo destino? La trama si sposta su un treno dove il lettore ne vedrà di cotte e di crude.
I personaggi
- Oltre a Diabolik, Eva Kant, Ginko e Gustavo vediamo altri personaggi all'interno della storia:
- Lory-Dey: una modella legata sentimentalmente all'industriale Alessio Dupon e nuova "socia" di Diabolik;
- Alessio Dupon: il ricco industriale fidanzato con la bella indossatrice;
- Gert: l'avvocato difensore di Eva Kant durante il processo;
- Commissario Walié: è il poliziotto impegnato sui casi di sparizione di Dupon e Lory-Dey;
I processi in Diabolik: tutto da rifare?
Fino ad ora abbiamo visto i protagonisti coinvolti in due processi: quello ai danni del re del terrore in "L'arresto di Diabolik" (n.3) e in questa occasione con "Il Treno della Morte" (n.9), dove a finire dinanzi al giudice è la bellissima Eva. Se in passato la bionda è intervenuta per salvare il suo amato adesso tocca a quest'ultimo far valere la sua ragione e lo farà architettando un piano che inganna tutti, compresa la stessa Eva. Tutto funziona alla perfezione dato che la condanna alla pena di morte viene mutata in 20 anni di reclusione.
I due processi sono accomunati però da un particolare: paradossalmente non ci sono i reali presupposti per condannare i due criminali perché alla base del giudizio c'è innanzitutto una dose eccessiva di fanatismo ai loro danni e poi non sono mai stati difesi da un avvocato personale ma da uno d'ufficio. Per gli imputati infatti viene solo chiesta la clemenza dei signori della corte ma non c'è un trattamento "tecnico" dei loro profili e quindi sono abbandonati ai loro destini.
In parole povere le accuse ai danni dei Diabolik ed Eva sono soltanto delle opinioni ma non c'è qualcosa che dimostri il loro vero coinvolgimento nei reati visto che sono stati usati nomi fittizi (come Walter Dorian che esiste ma è un'altra persona) e una lunga serie di maschere e travestimenti (chi dice che siano stati usati da loro?). Sicuramente tutti sanno chi è Diabolik e cosa è capace di fare. La sua fama è diffusa in tutto il mondo ma per condannarlo servono dei collegamenti da toccare con mano.
Ecco che nel 2010 l'Astorina ci mostra tutte queste argomentazioni nell'albo numero 12 dell'Anno XLIX "Fermate la Ghigliottina" che sono riuscito a procurarmi per puro caso lo scorso fine settimana (e che recensirò nelle prossime ore per creare un collegamento tra i volumi). In questa storia infatti compare un vero avvocato, Elena Fuller (ispirata a una vera professionista che affrontò il caso nella vita reale). Eva Kant finisce dunque nei guai dopo aver fallito il ritrovamento della salma del compagno nel capitolo precedente ed è accusata di aver preso integralmente parte ai furti e agli omicidi del criminale.
Quando il treno diventa scenario di terrore
"Il Treno della Morte" è il primo albo in cui l'azione terrificante di Diabolik si svolge su un treno. Tuttavia, nel settembre 1963 i disegni del maestro Gino Marchesi non convinsero del tutto le Giussani e i lettori in merito alle riproduzioni delle parti meccaniche del convoglio ferroviario. Successivamente infatti le future storie ambientate sui treni passarono in mano a illustratori più esperti di questo ambito come Sergio Zaniboni e Angelo Maria Ricci (autore "Oro e Piombo", n.5 del 2009).
Le differenze tra le varie versioni: copertina, retrocopetina e disegni
La copertina del nono volume presenta un po' di differenze nelle sue varie versioni. Nella ristampa del 76 il disegno in basso è stato alzato e gli occhi del re del terrore sono stati ritoccati nei tratti e nei colori. Il titolo subisce una vera e propria trasformazione nel carattere (decisamente "normale" rispetto quello più a impatto della prima versione). Nelle successive ristampe della "R" e della Swiisss cambia il colore delle ruote del treno (da bianco-rosse diventano solo rosse). Eva invece compare appare decisamente truccata solo nel volume originale, dopo non lo sarà quasi per nulla.
La retrocopertina vede la bella Lory-Dey in primo piano. Dal 1976 il busto del personaggio è più grande ma tutto il resto (come colori e tratti del disegno) restano invariati. Solo nelle ristampe della Swiisss notiamo che lo sfondo passa dal giallo al bianco.
Per quanto riguarda i disegni, i curatori ci fanno dare un'occhiata immediata alla splash page de "Il Treno della Morte". Effettivamente nella ristampa del 1976 la scritta "Diabolik" viene ristretta più a sinistra (sempre in alto) per essere affiancata dalla dicitura "Ristampa n.9 10 settembre 1963". Inoltre, da "fumetto del brivido" si passa a "il giallo a fumetti". Passando alle tavole invece viene evidenziata la differenza della tavola 16: nella ristampa del 76 la gamba di Diabolik viene "raddrizzata", dato che in precedenza aveva una forma molto strana e innaturale. Viene aggiustata anche la Jaguar nelle tavole 29 e 30 (nelle edizioni precedenti sembrava bianca ma l'auto è nera). La parola "fine" subisce vari ridimensionamenti e spostamenti da una versione all'altra.
Concludiamo con i testi. Nel "Diabolik - Il Treno della Morte" le frasi in precedenza parlate diventano pensate. Notiamo infatti i vecchi balloon normali trasformati in balloon tratteggiati (esempio a tavola 17). A tavola 46 però notiamo addirittura le nuvolette gridate di Eva quando nella prima versione erano parlate normalmente. Infine, alcune frasi e nomi vengono corretti: a tavola 19 "bagaglio spazioso" viene corretto con "bagagliaio spazioso", così come l'errore "Ginco" viene corretto con "Ginko".
E anche per oggi è tutto. Appuntamento alla prossima settimana con Diabolik Anatatika 10 "L'Impiccato".
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Storia che ho recuperato di recente in ristampa Swiisss, per me ottima.
RispondiEliminaSinceramente il treno è ben poco al centro dell'azione, molto più machiavellico tutto quanto c'è al contorno, dal rapimento della diva alla contaminazione del carcere...
È comunque un gran bel volume devo dire.
EliminaHo una passione per i treni proprio come Sheldon Cooper ma finora non ho letto storie di Diabolik su questi mezzi.
RispondiEliminaMolto interessanti le differenze tra le varie versioni. Quando comprare le ristampe ha un senso anche se possiedi già l'originale.
Secondo me è stata proprio la migliore strategia editoriale di Astorina per vendere sempre più copie in tutte le versioni
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