Diabolik Anastatika è di nuovo in edicola con "La Gazzetta dello Sport" con l'albo numero 20 "Gioielli di Sangue". Questo volume risale al 10 agosto 1964 e appartiene alla Serie I, Anno III. Soggetto e sceneggiatura sono di Angela Giussani, i disegni invece del solito Enzo Facciolo.
La prima ristampa di questa storia è data 23 aprile 1979 con la versione R. Nel 1996 è la volta della prima edizione Swiisss che poi si è ripetuta in formato digitale nel 2017 e nel 2019.
Insieme al fumetto c'è anche il solito e immancabile fasciolo che riporta la trama, la scheda dei personaggi, il miniposter della copertina, articoli di approfondimento, curiosità, storia editoriale dell'albo e la differenza dei disegni e dei testi tra le varie ristampe.
La trama
Uno strano annuncio d'amore viene pubblicato sul giornale per attirare l'attenzione di Diabolik. Il re del terrore scopre che dietro di esso c'è una fanciulla in difficoltà che è disposta a garantirgli un ricco bottino in cambio della salvezza del padre, il quale rischia pesanti accuse per il furto di alcuni documenti presso l'ambasciata del Beglait
I personaggi
I protagonisti della storia sono Diabolik, Ginko, Eva Kant e Gustavo (quest'ultimi due compaiono in poche scene). Tra gli altri personaggi si contano:
- Arturo Snaker: ambasciatore del Beglait che deve badare alla sicurezza del tesoro del regno;
- Camillo Lerton: addetto commerciale dell'ambasciata;
- Linda Lerton: la figlia di Camillo che deve salvare il padre dalle accuse infamanti di furto e sé stessa dai ricatti di qualcuno.
- Comandante Anders: capitano del cacciatorpediniere Indomitus;
Questione di puntini e l'importanza di fare tutto a mano
La storia del fumetto ci insegna che i retini sono importanti per dare l'effetto grigio ai disegni. Inutile sottolineare che Diabolik è uno dei maggiori esempi in cui notiamo l'importanza di questo particolare. Le Giussani decisero di usare questa tecnica dopo aver avuto una profonda esperienze con la pubblicazione di Big Ben Bolt e dopo aver visionato molti altri fumetti americani.
Negli anni '60 i retini erano serigrafati su plastica trasparente e adesiva, prodotti da una società inglese e venduti in fogli. Le pellicole venivano poi applicate sui cartoncini dei disegni e ritagliate con uno "sgarzino" (una sorta di pennino o bisturi). Il tutto veniva eseguito dagli stessi disegnatori seguendo le sceneggiatura. Successivamente, le autrici pensarono che tale lavoro andasse fatto esclusivamente in redazione ed è per questo motivo che incaricarono Mirella Arisi e Luisa Poli per il controllo della delicata fase.
Gli anni sono passati e oggi i retini si realizzano tranquillamente al Pc, anche se è ugualmente richiesta una certa preparazione e specializzazione. Anche nei titoli in passato si tendeva a fare tutto manualmente, come nel caso di Brenno Fiumali che ritoccava i contorni del carattere presente per anni su moltissime copertine di Diabolik. Fiumali tendeva a fotocopiare l'intero alfabeto e ritagliare poi le lettere per incollarle ordinatamente sulle copertine.
Strappare un sorriso a Diabolik?
Se c'è una cosa che Diabolik ha difficilmente concesso, soprattutto sotto la guida delle simpatiche sorelle Giussani, era il sorriso. Il senso dell'umorismo di Diabolik è sempre stato molto debole, quasi inesistente e infatti in "Gioielli di Sangue" non percepisce il senso della battuta di Eva Kant quando quest'ultima sostiene "e se fosse veramente innamorata di te? Forse è anche molto bella" (riferito alla misteriosa donna dell'annuncio pubblicato sul giornale).
Ancora oggi, sotto la guida eccellente di Mario Gomboli, il re del terrore non si concede mai delle battute o momenti di sarcasmo. L'unica persona che riesce a strappargli un sorriso ogni morte di Papa è senza subbio la sua amata Eva, ma niente di più. Questa cosa fu notata da Tito Faraci e Silvia Ziche che realizzarono una miriade di versioni parodiate di Diabolik: celebre soprattutto "L'Uomo che non sapeva ridere" dell'agosto 2019, dove vediamo una serie di vignette a dir poco sarcastiche e che immortalano un inedito Diabolik sorridente (meravigliosa poi la faccia di Eva).
Differenze tra le varie versioni
Copertina. Partiamo dalla ristampa R che elimina le ombreggiature sul naso, sull'occhio destro e sui capelli della ragazza. Tali ombreggiature sono ovviamente presenti nella prima versione e torneranno poi nella Swiisss. Il colore azzurro appare più intenso dopo il 1964. Le pietre invece diventano azzurre, mentre in passato erano bianche. Le due perle fra il dito medito e l'indice della mano sinistra di Diabolik cambiano di colore nelle varie edizioni: gialle nell'originale, azzurre nella R e bianche nella Swiisss.
Retrocopertina. Le tonalità dei capelli della bella Linda Lerton cambiano in maniera piuttosto evidente. Nella prima versione de "Gioielli di Sangue" cambia anche l'azzurro degli occhi che diventa infatti più intenso. Nella R addio invece ad alcuni tratteggi sul collo della ragazza: essi tornano poi nella prima edizione Swiisss.
Disegni. Partiamo dalla splash page della R e della Swiisss del 1996 dove notiamo il riquadro dedicato alla testata più ridotto rispetto al passato. Ancora una volta, la scritta "il fumetto del brivido" viene sostituito da "il giallo a fumetti" e vengono inseriti i nomi delle due autrici. Nelle Swiisss digitali la splash page torna come nella prima edizione.
Testi. Per quanto riguarda i testi, ci sono alcune frasi che nelle varie versioni sono state modificate. In alcuni casi cambia la forma e anche il senso, in altre invece no. Ad esempio, a tavola 13 della prima edizione e della R leggiamo "presto! prendi una matita! forse il numero glielo ha dato e lui l'ha scoperto!" che nella Swiisss diventa "presto! prendi una matita! credo che l'annuncio contenga un messaggio". Altri esempi potrete leggerli consultando il fascicolo a cura del direttore Mario Gomboli e di Andrea Agati.
Per questa settimana è di nuovo tutto. Diabolik Anastatika torna la prossima settimana con il numero 21 "Il Rapimento di Eva".
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