martedì 8 marzo 2022

Retrogaming - Punk Shot (1990): il basket in strada secondo Konami


Per la serie "nostalgia e videogames", ecco un'altra chicca del mondo del retrogaming targata Konami: il mitico Punk Shot pubblicato nel 1990. 

Punk Shot e le dure regole del basket di strada

Punk Shot è stato uno dei videogiochi più "infami" della storia del retrogaming. I più esperti sicuramente ricorderanno le caratteristiche essenziali di questo prodotto che la Konami produsse e diffuse nel 1990 in versione arcade, presso le sale giochi di molte parti del mondo. Si trattava di una continua sfida a basket tra due bande rivali, i Ramblers e gli Slummers. Regole non ce n'erano, infatti, le due coppie si affrontavano senza esclusioni di colpi, rendendo "Punk Shot" non solo un gioco di sport ma anche una specie di picchiaduro in cui bisognava stare attenti non solo alle mazzate ma anche agli ostacoli nascosti lungo il campo di basket.


A Punk Shot si poteva giocare in maniera singola ma anche uno contro uno o addirittura in quattro. I livelli messi a disposizione erano selezionabili facendo riferimento ad alcune aree cittadine come un vicolo, il porto, un parco o il centro. La missione del giocatore consisteva nel vincere le quattro sfide e completare quindi il gioco, stando comunque attenti alle mille insidie nascoste dietro a ogni singola azione. Ad esempio, non solo non esistevano le regole tradizionali del basket ma era consentito prendere a calci e a pugni l'avversario per rubargli il pallone. Inoltre le trappole, le buche e i fattori esterni potevano penalizzare le partite in maniera importante, come nel caso dell'invasione di corvi ai danni di un personaggio o del lancio della spazzatura da parte dei gatti randagi. In un certo senso Punk Shot si muoveva sulla falsariga di Arch Rivals.


Non c'è molto da aggiungere su questo titolo ma chi ha vissuto appieno gli anni '90 e l'era delle sale giochi. Ve lo ricordate? 

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2 commenti:

  1. Troppo assurdo per non ricordarlo. Pallacanestro applicata alle "mazzate".

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    1. Mi è tornato facilmente alla mente perché è troppo inconfondibile

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