venerdì 4 marzo 2022

Dylan Dog 426 - La morte in palio: la recensione (fumetti Bonelli)


Dylan Dog 426 - La morte in palio: la recensione della nuova storia a fumetti dell'indagatore dell'incubo. Vediamo cosa offre questo mese Bonelli Editore.

"La morte in palio" è il numero 426 di Dylan Dog

Una storia molto bella, disegni molto coinvolgenti e albo che nel complesso va promosso a pieni voti. C'è molto "incubo" dietro a "La Morte in palio", l'ultimo inedito di Dylan Dog uscito da pochi giorni sia in edicola sia in fumetteria. Soggetto e sceneggiatura sono di Porretto Rita e Mericone Silvia, i disegni di Armitano, la copertina di Cestaro Gianluca e Cestaro Raul. Proprio la copertina offre già una bella presentazione del volume, infatti, vediamo il nostro eroe a forma di scacco che viene abbattuto da una pedina mossa dalla mano della Morte

Immagini prese dal sito sergiobonelli.it


La trama in breve (no spoiler)

La regista Sandra Martin è in fin di vita ed è stata ricoverata d'urgenza in ospedale dopo essere stata raggiunta da un colpo di pistola. Suicidio o omicidio? Le prove tuttavia lasciano cadere molti sospetti su Ruth Palmer, la quale ha realizzato diverse produzioni cinematografiche proprio insieme all'amica Sandra. Molte cose però avvengono in maniera strana e anomala ed è per questo motivo che Dylan Dog si trova a scendere in campo per l'ennesima volta (Ruth è un'altra "ex" della sua lista).


Recensione

Devo ammettere che "La morte in palio" mi è piaciuto molto. È una storia molto filosofica, spirituale, analitica, psicologica ma soprattutto oscura. In questo albo sono davvero poche le cose che stonano: il merito è sicuramente della giusta combinazione tra sceneggiatura e disegni che mettono in risalto un "Sixth Sense" di ultima generazione che rilancia a sua volta un classico del cinema come "Il Settimo Sigillo". La partita a scacchi con la morte è una scena iconica che nei decenni è stata recuperata da molti altri registi, fino a giungere nel mondo del fumetto come nel caso di Dylan Dog

E chi più di Dylan Dog conosce la Morte? Tuttavia, non è lui a dover giocare contro la cupa mietitrice, bensì qualcun altro che nel frattempo ha parecchi conti in sospeso da recuperare e chiudere. La vendetta è un piatto che va consumato freddo, specialmente se questo piatto è la Morte in persona a fornirtelo. C'è qualcosa di macabro dietro a una serie di omicidi che rimandano inesorabilmente al nome delle due donne protagoniste di questa trama. Chi sono realmente Sandra Martin e Ruth Palmer? Cosa le lega così profondamente.


Nel frattempo, gli autori ci hanno proposto tanti rimandi al mondo del cinema e in particolare agli splatter degli anni '80 e '90. "La morte in palio" però è molto di più perché è un difficile viaggio nel subconscio delle persone, una traversata lenta e commovente in mezzo alle strade del dolore e della delusione. L'insoddisfazione esistenziale spesso genera livelli depressivi altissimi, così alti da indurci a far uscire fuori lo specchio capovolto che portiamo dentro, generando di conseguenza delle proiezioni di noi stessi che non avremmo mai il coraggio di personificare. Attenzione però a non far mai sfuggire le nostre invenzioni dalle mani perché le conseguenze potrebbero essere davvero molto pericolose e nefaste.

I disegni di Armitano sono cupi e inquietanti: questo è ciò che serve a "La morte in palio" che convincere il lettore in via definitiva. A volte sembra che i veri mostri siano proprio gli umani. Non voglio aggiungere altro perché vale davvero la pena di leggere il numero 426 dell'indagatore dell'incubo.

Dylan Dog torna il 31 marzo in edicola e in fumetteria con il numero 427, "La vita e il suo contrario". 

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