Da martedì è in edicola il sesto numero di "Supereroi - Le Leggende Dc", la speciale raccolta dei personaggi della Detective Comics che esce ogni settimana in allegato con "La Gazzetta dello Sport" e "Il Corriere della Sera", in collaborazione con Panini Comics. Dopo All Star Superman e Flashpoint torna a in prima linea Batman con la miniserie "Il ritorno del Cavaliere Oscuro", anch'essa divisa in due parti in questa occasione.
Si tratta della storica miniserie di quattro albi scritta e disegnata dal mitico Frank Miller nel 1986. Tra gli altri autori dell'opera figurano anche i nomi di Klaus Janson per le chine e Lynn Varley per i colori. Questi capitoli del vigilantes di Gotham City in quegli anni furono molto innovativi perché dimostrarono che era possibile creare un fumetto di supereroi trattando tematiche molto più adulte e con grande qualità grafica.
In Italia "Il ritorno del Cavaliere Oscuro" fece il suo esordio nel gennaio 1988 fu pubblicato in prima edizione dalla Rizzoli, dalla Panini Comics e poi anche sulla rivista Corto Maltese (come collana).
La trama si svolge in una realtà alternativa e futura, dove vediamo Bruce Wayne cinquantenne che ha abbandonato il costume dell'uomo pipistrello da ormai due lustri. Il tutto si colloca sulla Terra-31 del multiverso narrativo Dc. I primi due albi raccolti in questo volume sono "Il ritorno del Cavaliere Oscuro" e "Il trionfo del Cavaliere Oscuro".
La città di Gotham City è alla mercé di un gruppo vasto e potente di criminali assassini che si fanno chiamare i mutanti. Miller li disegna proprio come esseri deformi, più vicini a bestie che ad esseri umani. Bruce Wayne avverte il bisogno di far esplodere il suo lato oscuro che non sembra tanto un desiderio nostalgico, quanto più una risposta a una richiesta di sangue e violenza il cui unico scopo è riportare in qualche modo l'ordine in città. La gente viene uccisa ogni giorno, i bambini vengono rapiti per cospicui riscatti e le donne vengono barbaricamente violentate e terminate. Come se non bastasse tutti vogliono la testa del Commissario Gordon (prossimo al pensionamento) mentre Harvey Dent ha ristabilito la propria salute fisica ma non mentale e sembra avere un ruolo importante nella storia. In alcune pagine si rivede anche il personaggio del Joker.
Batman dunque torna più vecchio ma più motivato di prima, trovando una nuova spalla in Carrie/Robin. Il suo modus operandi però divide l'opinione pubblica e spetterà soltanto a lui mostrare il senso del suo modo di abbattere il male, proprio come già fatto in passato.
"Il ritorno del Cavaliere Oscuro" è stata senza dubbio quella fase della Dc dove il personaggio di Batman è stato ridefinito per l'età moderna. È l'essenza di Bruce Wayne e del suo alterego. Tra l'altro è anche indicativo notare l'incrocio tra il periodo di pubblicazione dell'opera è il difficile periodo storico che negli anni '80 gli Stati Uniti hanno attraversato. Il clima era particolarmente opprimente e pesante: la criminalità aumentava a dismisura e per le strade americane risultava difficile vivere in sicurezza e tranquillità. Questo generò anche leggi e comportamenti opprimenti che generarono senza dubbio un circolo vizioso da cui non sembra esserci via d'uscita. L'ambientazione de "Il ritorno del Cavaliere Oscuro" è proprio la sintesi di quel complicato momento della storia Usa.
Batman si oppone a quella società malata, tenendo conto anche di una stampa a tratti per nulla oggettiva e sempre critica verso tutti e tutto. Eppure, usare la linea dura, la violenza e leggi sempre più severe sembrava non bastare mai per fermare quell'escalation di follia. Batman se ne renderà conto? Lo vedremo nel prossimo volume che concluderà il ciclo narrativo. Appuntamento quindi con il numero 7 della collana e la seconda parte di "Batman - Il ritorno del Cavaliere Oscuro" con gli albi conclusivi "Caccia al Cavaliere Oscuro" e "La caduta del Cavaliere Oscuro",
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grazie della segnalazione! Preso oggi, giusto in tempo :D
RispondiEliminaAdesso speriamo che l'edicolante porti anche la parte 2...
Very well ;)
EliminaMiller fece uscire Batman da una crisi creativa notevole e lo fece entrare, come giustamente hai scritto, nell'era moderna. Anche Year One è un'operazione simile, e poi aiutò anche il film di Burton che era molto oscuro e gotico (nonostante fosse stato scelto Michael Keaton ad interpretare Wayne, ma che in realtà lavorò benissimo)!
RispondiEliminaIl bello è che esiste gente che ha da ridire sui disegni e sulla struttura dell'opera. Che mondo di merda
EliminaIl mondo è bello perché è var... Ah no, il mondo non è bello! X--D
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