lunedì 4 aprile 2022

Fumetti - Asterix in Corsica: la ristampa dell'albo n. 20 (Panini Comics)

Fumetti - Asterix in Corsica: ecco la ristampa dell'albo n. 20. Continua l'opera di rilancio dell'opera di Goscinny e Uderzo da parte di Panini Comics.

È arrivata la nuova ristampa di "Asterix in Corsica"

"Asterix in Corsica" è il 20esimo albo dedicato alle avventure a fumetti dei Galli più famosi di sempre e creati, a partire dagli anni '60, da Goscinny e Uderzo. Ripercorriamo la storia di questo numero che, come i suoi predecessori, ha seguito il solito percorso editoriale. La sua prima pubblicazione avvenne a episodi sulla rivista francese Pilote dal numero 687 (4 gennaio 1973) al 708 (24 febbraio 1973) per poi essere ristampato in formato unico dall'editore Dargaud nel medesimo anno. È doveroso precisare che "Asterix in Corsica" fu l'ultima pubblicazione dell'opera all'interno di Pilote. Dal 2008, tutti i diritti del fumetto appartengono ad Hachette Livre e quindi sono state effettuate altre ristampe anche di questo volume.

In Italia fu sempre la Mondadori a portare per la prima volta anche "Asterix in Corsica", con la traduzione di Luciana Marconcini. L'albo è stato nel tempo più volte ristampato in vari formati e in diverse edizioni, con qualche modifica nella copertina, nel lettering e nella colorazione (2011). Come sempre, anche "Il Giornalino" diede il suo contributo proponendo la storia a episodi nel 1979.  


La trama in breve (no spoiler)

In occasione dell'anniversario della battaglia di Gergovia, Asterix e i Galli del suo villaggio organizzano insieme a vecchi amici una festa che include la solita scazzottata con i Romani presso l'accampamento do Babaorum: proprio qui incontrano Ocatarinetabelasciscix, un prigioniero corso deportato nel continente perché capo della resistenza nella sua Isola.

Dopo la sua liberazione, Ocatarinetabelasciscix spiega che lui e i capi di altri villaggi in Corsica devono recarsi nella Capitale, Aleria, per riprendersi ciò che gli è stato portato via dal nemico. Asterix e Obelix decidono così di riportare l'esule in patria e aiutarlo nella sua missione. 


Uno sguardo all'albo

Non mancano i soliti riferimenti a fatti storici realmente avvenuti e parodizzati puntualmente dagli autori del fumetto. Proprio Goscinny e Uderzo, all'epoca della realizzazione di "Asterix in Corsica", effettuarono un viaggio di studio sull'isola per ottenere documentazioni dirette sui suoi antichi abitanti. Come riportato dal sito ufficiale di Asterix, questo albo e "L'odissea di Asterix" sono gli unici lavori creati grazie a un viaggio di documentazione. 

All'inizio della storia viene inserita una premessa: «In generale si pensa alla Corsica come alla terra natia di un imperatore [...] Ma essa è stata anche la culla di un romantico cantante dalla lunga e gloriosa carriera [...] è anche il paese della vendetta, della siesta, dei formaggi piccanti, dei maiali selvatici, delle castagne, dei vecchi senza età che guardano scorrere la vita [...] è uno dei luoghi privilegiati dalla terra che godono di una loro tipicità che né i tempi né gli uomini riescono a intaccare [...] Ma perché questa premessa? - si chiederà qualcuno. Perché i corsi - individualisti, sicuri di sé, apatici, ospitali, leali, fedeli, chiacchieroni, coraggiosi - sono pure ben altro. Sono permalosi.»


Questa descrizione servì agli autori per scusarsi, ancora prima di iniziare la lettura, con gli abitanti della Corsica. Goscinny e Uderzo puntarono infatti sui soliti stereotipi: l'isola infatti è sempre stata descritta come una terra selvaggia coperta dal Mediterraneo e abitata da un popolo fiero comprendente donne bellissime, silenziose e solite vestirsi di nero. Anche i vecchi giocano un ruolo importante e sono descritti come persone che guardano scorrere la vita. 

Vengono menzionate anche le complesse faide interne, per non parlare delle vendette e della pigrizia dei corsi, amanti della siesta. "Asterix in Corsica" si apre con una cartina geografica della stessa isola che sostituisce così quella della Gallia nel 52 a.C.: ci sono nomi a dir poco fantasiosi legati agli avamposti romani situati in cari punti della costa. Fra di essi, oltre a vari piuttosto improbabili come "Chewingum" o "Opossum", si notano "Tartopum", nominato da Giulio Cesare in Asterix in Iberia, che lo confonde con Babaorum, e Mariapacum, allusione all'attrice Maria Pacôme. Il nome di Ocatarinetabelasciscix è una citazione dalla canzone Tchi- tchi del cantante corso Tino Rossi. Anche la parola d'ordine usata dai Galli per imbarcarsi di nascosto, "Vienivienivieni" (tavola 15), richiama un'altra canzone dello stesso Rossi.


Ovviamente non potevano mancare dei rimandi alla figura di Napoleone Bonaparte, specialmente quando Ocatarinetabelasciscix precisa che i corsi accetteranno la figura di un Imperatore solo se quest'ultimo sarà egli stesso corso. Nella tavola 34 Ocatarinetabelasciscix parla del pigro capoclan Osterlix (Sonniferix) affermando che "il sonno (sommeil) d'Osterlix" è ben noto presso di loro ("c'est qu'il est célèbre chez nous, le sommeil d'Osterlix"): la frase è un gioco di parole su Le soleil d'Austerlitz, in riferimento alla battaglia napoleonica. 

Nell'edizione italiana questa battuta viene cambiata e forma in "chi dorme non piglia Romani" e questo annulla purtroppo ogni collegamento con Napoleone. Nella stessa tavola, il capo corso chiama i suoi guerrieri corsi "grognard", che vuol dire "grugnenti" ("ils sont tous là, mes grognards"): sarebbe un grido di guerra che però ricorda il verso dei cinghiali. Attenzione: Grognard era anche il nome che gli storici diedero di soldati della Guardia Imperiale di Napoleone. Purtroppo, anche questo gioco di parole viene annullato nella versione italiana perché  difficile da adattare.

Le avventure di Asterix torneranno in edicola e in fumetteria nei prossimi giorni con "Asterix e il regalo di Cesare".

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