venerdì 19 novembre 2021

Asterix e il Paiolo (vol.13): il fisco e il commercio ai tempi dei Romani


È in edicola la 13esima storia a fumetti di Asterix, opera del famoso duo di autori Goscinny/Uderzo. La scorsa settimana è giunto infatti "Asterix e il Paiolo", albo pubblicato per la prima volta in Francia sulla solita rivista francese Pilote dal 469 (31 ottobre 1968) al 491 (3 aprile 1969). Successivamente l'opera divenne un albo unico stampato dalla casa editrice Dargaud. Negli anni a seguire "Asterix e il Paiolo" è stato ceduto (come tutti gli altri albi) ad Hachette Livre che ne ha fatto varie ristampe. 

In Italia il percorso è stato lo stesso fatto dai suoi predecessori. La prima pubblicazione risale al 1970 per mano della casa editrice Mondadori. Diverse sono state poi le ristampe in vari formati. Il volume fu diviso a episodi sulla rivista per ragazzi "Il Giornalino" (1980) e sulla rivista Star Comics (1992, con traduzione diversa). 

La trama in breve (no spoiler)

Al villaggio dei nostri irriducibili amici giunge Moralelastix, capo di un villaggio gallico costiero, il quale chiede ad Abraracourcix di tenergli sott'occhio un Paiolo pieno di sesterzi. Il motivo di tale richiesta sta nel fatto che Moralelastix vuole evitare che il paiolo gli venga portato via da Romani durante un'ispezione fiscale. Abraracourcix conosce bene l'avido personaggio ma decide di accettare la sua richiesta: sarà Asterix a sorvegliare i soldi che però il giorno dopo spariscono misteriosamente. Il piccolo gallico viene accusato del furto e viene bandito dal villaggio: la sua missione sarà quella di dimostrare la sua innocenza. 



Uno sguardo all'albo

Guardiamo un po' i riferimenti storici inseriti in questa storia. Innanzitutto, partiamo ad esempio dagli attori che Asterix e Obelix incontrano, cioè Eleonoradus e Juleraimus: è un chiaro riferimento a Eleonora Duse e Jules Raimu (quest'ultimo già parodiato ne "Il Falcetto d'oro" e "Il Giro di Gallia").


Restando all'interno del teatro, tra il pubblico si può scrutare un omaggio agli stessi autori: infatti, ci sono due spettatori che rimandano a Goscinny e Uderzo. C'è poi un esattore romano che sembra la copia sputata di Valéry Giscard d'Estaing, ministro francese delle Finanze nel 1969. 

Divertente la scena in cui Obelix suggerisce all'amico di farsi pagare per raccontare le loro storie, che lui vorrebbe intitolare "Le avventure di Obelix il gallico": Asterix ovviamente la giudica una pessima idea. Per concludere, questo è l'unico albo di tutta la serie in cui i Pirati sono protagonisti di una conclusione felice.


Su questo albo, da come avrete potuto notare, non c'è molto da dire perché il tutto verte sull'incapacità di Asterix e Obelix nello stare nel mondo del commercio. A fare la differenza, oltre ai soliti momenti divertenti, sarà la componente "fortunosa" dei protagonisti. 

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