sabato 30 aprile 2022

Dylan Dog 428 - Dove i sogni vanno a morire: la recensione (fumetti Bonelli)


Dylan Dog 428 - Dove i sogni vanno a dormire: la recensione. La Bonelli offre una nuova storia a fumetti del tutto fantascientifica. 

Ecco il numero 428 di Dylan Dog: "Dove i sogni vanno a morire"

Una storia carina ma che di certo non avevamo prettamente bisogno: così si può sintetizzare il nuovo Dylan Dog (n. 428) "Dove i sogni vanno a morire", scritto da Bruno Enna e disegnato da Luca Genovese. La copertina è come sempre opera di Gianluca e Raul Cestaro

La trama in breve (no spoiler)

Dylan Dog viene ingaggiato contro il suo volere per risolvere il mistero di un'astronave precipitata in mezzo all'oceano Pacifico. La navicella è tornata sulla Terra dopo una missione e ora presenta la forma di un poliedro impossibile che emette un segnale puntato proprio verso il numero 7 di Craven Road, a Londra.

Immagini preso da sergiobonelli.it

Recensione

Una storia fantascientifica carina ma che personalmente non ha entusiasmato tanto. "Dove i sogni vanno a morire" è una storia raccontata da un autore che a sua volte inserisce un altro autore che cambia e ricambia alcuni punti del plot narrativo. È un racconto nel racconto che recupera il concetto di sincronicità di Jung e l'Iperuranio di Platone, attraverso le memorie di uno scienziato che cercava la perfezione scientifica, provando a ergersi a dio.

Dylan non fa la storia ma la subisce e questo viene spiegato da alcuni personaggi, cioè scrittori consapevoli che in questa epoca non possono più esistere storie originali perché "qualcuno si è già preso le idee migliori". Forse però il senso della sceneggiatura di Enna è forse questo: una sintesi delle difficoltà in cui la Bonelli si è imbattuta per cercare di scrivere sempre più storie nuove sull'indagatore dell'incubo, ottenendo spesso risultati sconcertanti. Eppure, l'ultima pagina sembrerebbe smentire tale convinzione (e in effetti... oggi esiste qualcuno che riesce ancora a sviluppare nuove idee).


La nota positiva è che il n. 428 si lascia sicuramente leggere in pochi minuti, ma questo non basta secondo me. Sicuramente c'è un incubo ma non è quello tipico di Dyd anche perché in questo albo il nostro eroe diventa doppiamente un personaggio immaginario chiamato a risolvere molti quesiti sui suoi incubi, sulla navicella misteriosa, su un uomo diventato divinità e un amore infranto dalla fama e dalla sete di sapere. Reputo tuttavia geniale il fatto che alla fine ci sia una critica nei confronti dello stesso episodio, a dimostrazione del fatto che Enna è consapevole di cosa abbia parlando: trattato, era davvero necessario? 

Dylan Dog torna il 31 maggio con il numero 429 "La bestia della brughiera".

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