Nostalgia: c'era una volta il Festivalbar. Dal 1964 al 2007 è stato l'evento musicale più amato e più atteso dell'estate italiana.
Vi ricordate il Festivalbar?
C'era una volta il Festivalbar, l'evento musicale più amato e più atteso dell'estate per tutti gli italiani. Dal 1964 fino al 2007, questa manifestazione ha riempito le più grandi piazze del nostro Paese, per non parlare dei milioni di telespettatori incollati alla tv per seguire non solo i più importanti artisti italiani ma anche quelli stranieri.
Io mito del Festivalbar ebbe inizio nel 1964, quando l'autore Vittorio Salvetti ideò un progetto televisivo basato sulla misurazione delle preferenze degli ascoltatori attraverso l'utilizzo dei jukebox presenti nei locali di tutta Italia, in particolare nei bar (ecco appunto il nome Festivalbar). Ogni apparecchio possedeva un contatore atto a rilevare il numero di riproduzioni e di selezioni di una singola canzone da parte delle persone. Questa cosa permise anche la nascita del neologismo "gettonare": in effetti, come in molti ricorderemo, per dare il via a un brano era necessario inserire una moneta o gettone. Alla fine dell'estate sarebbe poi stato il totale delle gettonature a stabilire il vincitore delle prime edizioni del Festivalbar. Questa formula fu utilizzata per le edizioni del 1964, 1965 e 1966 che sancirono le vittorie di Bobby Solo (Credi a me), Petula Clark (Ciao ciao) e Caterina Caselli (Perdono).
Nel 1967 avvenne però la svolta televisiva. Il Festivalbar prevedeva un'unica premiazione finale per il mese di settembre, quindi, la Rai riuscì ad acquisirne i diritti e a trasmetterlo fino al 1982: per circa 15 anni, la manifestazione andò in onda su Rai 1 e Rai 2. Il successo fu enorme e, in seguito ai grandi riscontri, la finale (da sempre organizzata ad Asiago) fu poi spostata nel 1975 all'Arena di Verona, nota ormai come sede storica del Festivalbar.
Nel 1983 avvenne poi un evento straordinario: il Festivalbar abbandonò la Rai e approdò sulle reti Fininvest (oggi Mediaset), cambiando regolamento e format. La kermesse fu improntata sulle logiche degli ascolti tv e così assunse le connotazioni di un programma itinerante, cioè basato su eventi settimanali da svolgere in una diversa piazza italiana. Oltre ad Asiago e all'Arena di Verona, anche l'arena Alpe Adria di Lignano Sabbiadoro divenne presto una delle location simbolo del Festivalbar che, nel 1988, passò da Canale 5 a Italia 1. Nel 1997 due puntate si svolsero addirittura nell'Arena di Pola, in Croazia, con conseguente cambio di meccanismo nell'espressione del voto: le gettonature ormai erano superate a causa dell'ormai completa scomparsa dei jukebox, quindi, i giudici e i produttori pensarono di stabilire il vincitore in base ai passaggi radiofonici e televisivi e ai risultati di vendita della canzone in gara.
Nel 1986 ci fu l'ennesima rivoluzione all'interno della manifestazione: nacque il Festivalbar 33', consistente nella premiazione del miglior album discografico (il 33' è un omaggio ai dischi LP a 33 giri). Ormai il Festivalbar era diventato qualcosa di grande, qualcosa a cui gli italiani non potevano più rinunciare: la kermesse si era trasformata in una specie di luogo di culto, di svago, di divertimento totale. Non a caso è proprio sui palchi del Festivalbar che sono nati i più famosi tormentoni estivi, per non parlare di tanti artisti emergenti che grazie al premio Rivelazione hanno potuto avviare la loro carriera discografica.
Il Festivalbar però non lanciò soltanto cantanti emergenti o tormentoni estivi ma permise ai big nostrani e stranieri di poter esibirsi dinanzi a milioni di persone. A godere poi di questi concerti sono stati ovviamente anche i presentatori: ad esempio, una giovanissima Licia Colò fece la sua prima apparizione in qualità di conduttrice televisiva in prima serata. Oltre a lei, anche Amadeus e Fiorello ottennero grande popolarità, senza dimenticare la consacrazione della bella e altrettanto giovane Alessia Marcuzzi.
Dagli anni '90 ci fu poi un altro cambio di rotta, con l'inizio della manifestazione a partire da maggio (con un galà di apertura registrato in un'unica serata ma trasmesso in due parti) fino a luglio, con due o tre appuntamenti dalle varie piazze italiane, che vanno in onda in seguito (il tempo di "differita" va da pochi giorni a una settimana) e suddivisi per distribuire in più puntate le esibizioni, rigorosamente in playback. Prevista invece una pausa per tutto agosto per poi concludere il tutto a settembre con la finale dell'edizione (anch'essa sempre registrata in un'unica soluzione ma a volte trasmessa in due serate).
In questo periodo, il Festivalbar diede spazio sul palcoscenico alle selezioni italiane del concorso di bellezza europeo The Look of the Year, che proponeva l'elezione di una miss che rappresentasse l'Italia nelle finali che si sarebbero tenute alla fine dell'estate con la partecipazione di ragazze provenienti da tutti i paesi europei. Tra una tappa e l'altra si fece notare una ragazza in particolare: Elenoire Casalegno che conquistò l'accesso alla finale europea.
In quegli anni avvenne poi un fatto importante e cioè lo scoppio della polemica nata dopo la decisione, da parte del Ministero dei Beni Culturali, di negare le autorizzazioni necessarie per svolgere il galà finale all'Arena di Verona, ufficialmente appellandosi a un divieto normativo: in realtà si temeva che l'elevato afflusso di pubblico potesse danneggiare la struttura. Di conseguenza, gli ideatori decisero di svolgere anche la finale in maniera itinerante presso piazze importanti come Piazza degli Scacchi a Marostica, la Piazza del Popolo di Ascoli Piceno e Piazza del Plebiscito a Napoli. Nel 1998, in seguito la finale del Festivalbar tornò finalmente a svolgersi di nuovo all'interno dell'Arena di Verona: nel mese di ottobre, quindi dopo quell'edizione, il grande fondatore Vittorio Salvetti morì prematuramente. Il figlio Andrea prese dunque il suo posto per l'organizzazione della massima manifestazione canora estiva italiana. Purtroppo, nonostante tutti questi successi e consensi, il Festivalbar sarebbe entrato in un tunnel di crisi a dir poco drammatico in termini economici.
Dal 2002 cominciò a calare il numero di artisti internazionali partecipanti e il playback fu messo da parte per dare spazio a vere esibizioni dal vivo. In quell'anno lo share diede comunque i risultati sperati, fino a quando nel 2008 gli ascolti furono a dir poco deludenti. A causa degli elevati costi sul palco per gli ingaggi dei big italiani e stranieri, vista poi anche la difficoltà nel reperire gli sponsor storici, l'edizione 2007 si svolse in sole tre occasioni a Milano, Catania e Verona. L'inserimento di internet tra gli strumenti di misurazione di gradimento del pubblico non bastò a migliorare le cose: così, il Festivalbar del 1997 risultò come un vero flop e questo sancì la sua definitiva chiusura. Nel 2008 si tentò di lavorare su una nuova edizione, con conduzione di Teo Mammuccari e Lucilla Agosti, ma la mancanza di fondi impedì alla produzione di portare avanti lo storico progetto di Vittorio Salvetti. Nonostante questo, la tradizione compilation del Festivalbar fu ugualmente pubblicata e lanciata sul mercato. Da quel momento, del glorioso e nostalgico Festivalbar, non si seppe più nulla.
Molti furono gli artisti a vincere questa competizione. Vasco Rossi è il cantante che vanta il maggior numero di successi, con ben tre premi alzati al cielo. Tra gli altri si ricordano anche Eros Ramazzotti, Ligabue, i Lunapop, Nek, Zucchero, i Negramaro, Jovanotti, Pino Daniele, gli 883, Raf, Umberto Tozzi, Gino Paoli, Ivana Spagna, Gianna Nannini, Loredana Berté, Miguel Bosé, Ron, Claudio Baglioni, Mia Martini e tanti altri ancora. Tra i conduttori iconici del Festivalbar si ricordano i già citati Amadeus, Fiorello, Alessia Marcuzzi e Licia Colò ma non vanno dimenticati Daniele Bossari, Michelle Hinziker, Vanessa Incontrada, Irene Grandi, Natasha Stefanenko, Federica Panicucci, il grande Claudio Cecchetto, Susanna Messaggio e Gerry Scotti.
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Ricordo benissimo, e mi manca, che tutti quelli che fanno adesso non reggono il confronto..
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