Nello scorso mese di novembre, uno dei più grandi classici del retrogaming, nonché leggenda degli arcade da sala giochi, ha compiuto esattamente 30 anni: parliamo del mitico Captain Commando e dei suoi bizzarri protagonisti. Era infatti il novembre 1991 quando l'azienda giapponese Capcom lanciò questo prodotto che in poco tempo entrò a fare parte anche del mercato videoludico domestico su piattaforme Super Nintendo e PlayStation.
Lo stile è quello già visto in "Cadillac And Dinosaurs", "The Punisher" e "FinalFight". Si tratta di un picchiaduro a scorrimento orizzontale, con prospettiva 2,5D in cui è possibile giocare sia in maniera singola sia in coppia sia in quattro (se la piattaforma lo permetteva). I livelli totali sono 9 e alla fine di ciascuno di essi, il giocatore è chiamato a combattere e sconfiggere un boss. Oltre alle tradizionali combo (che possono essere associate al salto e alla corsa), i personaggi giocabili di Captain Commando posseggono anche delle mosse speciali che prevedono una perdita di energia ogni volta che vengono usate. È possibile anche prendere oggetti e armi durante la partita, senza dimenticare che si possono guidare dei robot che si differenziano per capacità e caratteristiche.
Commando (in alto) e Ginzu (in basso) in azione |
Siamo nel 2026, in un mondo fantascientifico. Il Team di Captain Commando deve affrontare l'esercito del perfido Scumocide (Genocide in Giappone): lo stesso Commando, insieme a Ninja Commando (Ginzu), a Baby Commando e all'alieno Mummy Commando (Mack) dovranno farsi largo in mezzo a creature mostruose, mutanti, alieni ma anche esseri umani.
I personaggi sono davvero bizzarri se si pensa che un esercito del male venga fronteggiato anche da un bambino a bordo di un robot e una mummia proveniente da un altro pianeta. Diamo meglio uno sguardo ai profili:
- Captain Commando: si tratta ovviamente dell'eroe numero uno del gioco. È biondo, porta gli occhiali e indossa un'armatura che gli consente di sparare fiamme e scariche elettriche contro i nemici. Se sei va ad analizzare prime sillabe del nome, noteremo che Captain Commando contiene la parola Capcom.
- Baby Commando: è un bambino piccolissimo ma intelligentissimo che guida una macchina umanoide da lui stesso costruita. Questa specie di robot guidato è molto agile e possiede armi potenti. Nella versione giapponese del videogioco, il vero nome di Baby Commando è Hoover.
- Ninja Commando: Come tanti giochi tipici degli anni '90 non poteva mancare un ninja all'interno della nostra trama. Nella versione originale, il nostro ninja commando si chiama Sho (preso dall'attore e maestro di arti marziali Kosugi) mentre nella versione statunitense è Ginzu (ispirato da un'azienda di coltelli da cucina che negli anni '70 si fece notare per le sue televendite). Ad ogni modo, il nostro guerriero vestito di nero è abile a usare ovviamente gli shuriken e possiede un particolare colpo di grazie che permette al giocatore di dividere in due un il nemico.
- Mummy Commando: Mack nella versione statunitense, Jennety in quella originale. È stato battezzato come Mummy Commando perché ha l'aspetto di una mummia che tra l'altro indossa un cappello e scarpe da ginnastica. Usa due pugnali e se il giocatore riesce a fargli sferrare il colpo di grazia, il nemico tenderà a sciogliersi. Il nome americano è ispirato a una canzone di Louis Armstrong.
Il cornuto a destra è quel fetente di Scumocide |
Naturalmente va fatta una distinzione tra la versione arcade del cabinato e quella ad esempio per Super Nintendo. La prima era completa, senza limitazioni nella grafica e nella giocabilità. Nel secondo caso invece prevede l'utilizzo di meno armi e il combattimento con un numero molto più ridosso di nemici (colpirli contemporaneamente tra l'altro provoca dei rallentamenti al giocatore). I robot da guidare infine sono totalmente assenti. Insomma non è la stessa cosa. Attenzione però agli altri marchi del settore perché il videogioco ha fatto parte alla raccolta Capcom Classic Collection per PlayStation, Xbox, Sega Saturn e vari portatili come GameBoy Advance e Psp.
Ecco tutti e quattro i protagonisti |
Come tanti altri picchiaduro a scorrimento, anche Captain Commando non ti da proprio vita facile ma con tanta pratica e la giusta tecnica era possibile terminarlo anche con un solo gettone o comunque in una sola volta. Ricordo che ai tempi in cui frequentavo le sale giochi sceglievo sempre il ninja e solo una volta riuscii a terminarlo spendendo l'ira di Dio insieme a mio fratello e a mio cugino. C'è stato poi un periodo il cabinato di Captain Commando era impossibile trovarlo, fino a quando le sale giochi non chiusero i battenti e io ebbi l'opportunità di recuperarlo tramite Ps2 e i Meme.
La giocabilità non è impossibile, anzi era alla portata di chiunque. Tuttavia, in casi come quelli di Captain Commando la velocità è fondamentale e per sconfiggere gli avversari più forti è necessario trovare un metodo ripetitivo ma efficace (a volte basta la combinazione corri/salta/colpisci e scappa ripetuta fino alla morte).
Ve lo ricordate? (domanda ovviamente non rivolta agli esperti del retrogaming). Io penso proprio di sì perché Captain Commando è un titolo che ancora oggi lascia parlare molto di sé a differenza di tanti altri videogames dell'epoca.
LEGGI ANCHE:
- [Retrogaming] Top Hunter - Roddy & Cathy: un'avventura a suon di mazzate targata Snk
- [Retrogaming] Spinmaster: uno yo-yo per conquistare il tesoro e salvare una fanciulla
- "Three Wonders" compie 30 anni: buon compleanno a un cult delle sale giochi
- Art of Fighting: azione, botte da orbi, barre di spirito, super mosse e... Street Fighter II
- Buon compleanno a "Street Fighter II": il picchiaduro della Capcom compie 30 anni
- Memorie in ripostiglio: Commodore Amiga 600, la mia collezione di floppy disc
- Commodore Amiga 600, i miei primi videogiochi (Parte I)
- Caro Game Boy, c'eravamo tanto amati: storia di un mito d'infanzia
Me lo ricordo ed era uno dei miei preferiti dell'epoca..anche perché appunto ci si poteva giocare fino a 4 e veniva fuori un gran bordello! :D
RispondiEliminaUn macello era a dir poco. Porca vacca quanto rompevano poi certi boss!
EliminaRicordo di aver giocato alla versione con quattro pulsantiere... concordo con fperale, un gran bordello!
RispondiEliminaMai come quel gioco degli X-Men che ti pèermetteva di giocare in SEI, che però era decisamente meno bello.
Ho capito a quale ti riferisci, decisamente devastante!
EliminaPensavo fosse un gioco pubblicato dopo il 1996 ovvero il mio periodo di oblio videoludico, ed invece leggo che è del 1991.
RispondiEliminaIncredibilmente non ci ho mai giocato, eppure girovagavo tra bar e sale giochi all'epoca.
In compenso ho giocato miriade di volte a Vendetta e Final Fight, che lo ricordano parecchio.
Vendetta e Final Fight sono due cult delle sale giochi. Captain Commando era diventato raro a un certo punto e la versione per Nintendo, beh, non era come l'arcade in formato cabinato! No signore!
Elimina