mercoledì 22 dicembre 2021

[Nostalgia] Eroi della classe operaia del calcio: Igor Protti, lo zar!


Igor Protti è stato, a mani basse, uno dei più grandi eroi della classe operaia del calcio italiano. Il suo nome in Serie A è legato soprattutto alla squadra del Bari, senza dimenticare le esperienze con le maglie di Lazio, Napoli e Livorno, segnando 48 gol nella massima categoria nostrana. La scorsa settimana ho aperto questa rubrica parlando di Dario Hubner e oggi passo la palla alla storia di Protti: questo perché i due condividono il record di aver vinto la classifica dei marcatori in Serie C, Serie B e Serie A. Infatti anche Protti era un attaccante dotato di grandi caratteristiche tecniche, specialmente nel gioco aereo e acrobatico (era bravissimo a fare la rovesciata). 


Nato a Rimini il 24 settembre 1967, Protti esordì giovanissimo proprio con la compagine della propria città che all'epoca (stagione 1986/84) militava in C1. Il giovane attaccante aveva 16 anni e in due stagioni collezionò solo 7 presenze senza mai andare a segno. Nell'estate 1985 fu acquistato dal Livorno dove disputò altre tre annate in Serie C1 e giocando con la maggior continuità: è qui che Igor cominciò a prendere confidenza con il gol. Tuttavia, questo non lo portò a compiere il salto di qualità e nel periodo 1988/89 passò in prestito al Virescit Bergamo, totalizzando 10 reti in 31 presenze. 

Il periodo passato nel bergamasco consentì a Protti di essere notato dalla società del Messina in Serie B: l'attaccante venne acquistato dai siciliani e fece così il suo esordio nella serie cadetta, a un passo dalla Serie A. Con il Messina, Protti mise a segno 31 reti in tre anni ma l'ultimo di questi (1991/92) fu particolarmente amaro dato che il Messina concluse il campionato in penultima posizione, retrocedendo inesorabilmente in Serie C. Eppure, il Bari notò le grandi potenzialità del ragazzo di Rimini e decise quindi di portarlo in Puglia. 


In due anni Protti segnò solo 14 reti e la stagione 1993/94 fu particolarmente difficile visto che giocò solo in 18 occasioni: questo però non impedì al Bari di ottenere la promozione in Serie A dopo aver chiuso il campionato secondo in classifica. L'allenatore Giuseppe Materazzi aveva compiuto la sua impresa più grande ma non sarebbe stato poi lui a far esplodere definitivamente il bomber. Nel 1994/95 Protti esordì in Serie A segnando i suoi primi 7 gol in 28 gare: la prima malcapitata fu il Genoa che subì addirittura una doppietta. Il Bari comunque terminò la competizione 12esimo e quindi riuscì a salvarsi. 

Protti però si consacrò finalmente nel 1995/96 scatenandosi in tutta la sua potenza con 24 gol in 33 partite. L'esonero di Materazzi dopo 12 partite permise a Eugenio Fascetti di far girare la squadra intorno al proprio numero 10, eppure questo non bastò a salvare i biancorossi dalla retrocessione in B: 32 punti e il quartultimo posto valsero la condanna per l'Inferno della B. Protti si tolse almeno la soddisfazione di segnare una doppietta contro l'Inter e vincere il titolo di capocannoniere insieme a Giuseppe Signori della Lazio. 


Il Bari scese ma Protti restò con i grandi dopo essere stato acquistato proprio dalla Lazio: nella Capitale però non riuscì a respirare la stessa aria di Puglia e per lui il bottino finale fu solo di 7 marcature alla fine della stagione 1993/97. Fu girato in prestito al Napoli ma 4 reti in 27 match, contando anche lo scarso valore tecnico dei partenopei, non impedirono alla squadra di evitare una clamorosa retrocessione dopo tanti anni in A. Igor tornò alla Lazio ma i rapporti con la società biancoceleste erano ormai così dilatati da indurre la presidenza a cederlo alla Reggiana in Serie B: anche qui Protti ebbe qualche difficoltà, non riuscendo a mostrare quanto fatto a Bari qualche anno prima. 

Nel 1999-2000 c'è finalmente la rinascita del calciatore di Rimini: tornò nel Livorno, diventandone in breve tempo punta di diamante e bandiera. La squadra toscana era in serie C1 e terminò l'anno al settimo posto, mentre Protti andò a segno 11 volte in 26 gare. L'anno dopo il bomber spaccò la classifica dei marcatori vincendo il titolo di capocannoniere senza però riuscire a portare la squadra in Serie B. Tutto rimandato l'anno dopo: Livorno primo e Protti ancora re degli attaccanti con 27 realizzazioni. Si sale di livello!


Eccoci quindi alla stagione 2002-2003. Protti ha preso decisamente il vizietto del gol nonostante l'età abbastanza avanzata. I suoi 23 gol (capocannoniere e record con Hubner) non bastarono per evitare di chiudere il campionato in decima posizione, ma questo però non abbatte né lui né il Livorno perché l'anno dopo si chiuse la stagione al terzo posto che valse la promozione in A. Protti segnò altre 24 reti e insieme a lui in squadra c'era anche Cristiano Lucarelli che lo superò con 29 marcature. Il premio come miglior goleador andò a Luca Toni del Palermo (30). 

Stagione 2004/2005: a Livorno finisce il mito. Igor Protti concluse la stagione con 6 gol in 27 partite, dichiarando di voler lasciare il calcio. A 38 anni il capitano vide il suo club del cuore salvarsi e conquistare un inaspettato nono posto grazie all'approdo di Donadoni a metà stagione sulla panchina amaranto e ai 24 capolavori del più giovane Lucarelli, il quale ereditò la fascia di capitano dal compagno ormai pronto per il ritiro. 


Igor Protti giocò cinque anni in A mettendo a segno 48 reti che lo consacrarono ugualmente come uno dei personaggi più rappresentativi della classe operaia del pallone italiano. Durante la sua carriera, Protti ha giocato globalmente più di 651 partite segnando più di 248 reti, alla media di 0,38 gol a partita. Nonostante sia innamorato della sua Rimini, il suo cuore è rimasto a Livorno e alla fine è diventato club manager della società che oggi milita in Eccellenza a casa di alcune vicissitudini giudiziarie. Anche a Bari lo ricordano con molto affetto e chissà cosa sarebbe successo se fosse riuscito ad avere maggiore continuità da giocane, proprio come gli è capitato nella fase finale della sua carriera. Questo però non ha importanza perché lo zar ha scritto la storia, la sua storia, come ogni eroe dovrebbe fare: con il cuore!

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2 commenti:

  1. Lo ricordo perfettamente, come hai detto tu segnava in ogni serie :) Ed è uno di quelli che è riuscito a "risalire" in A dopo essere sceso addirittura in C!

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  2. Da pugliese Protti lo sentivo nominare spesso, un gran buon giocatore ;)

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