La storia del Club 27 è una delle più appassionanti argomentazioni che riguardano il mondo della musica e in particolare dei suoi massimi esponenti, morti appunto tutti all'età di 27 anni. Tanti sono i nomi celebri: Brian Jones, Jimi Hendrix, Jim Morrison, Janis Joplin, Kurt Cobain, Amy Winehouse e tanti altri ancora. Eppure, il vero "fondatore" di questo gruppo sarebbe stato un giovane pianista e compositore brasiliano nato a San Paolo il 10 novembre 1864 e deceduto nella stessa città il 17 gennaio 1892. Il suo nome è Alexandre Levy.
Questo è almeno quanto riportato dai maggiori studiosi del Club 27, i quali sostengono che Levy sia stato un vero e proprio fenomeno del pianoforte, con capacità compositive al di fuori della norma. Un vero prodigio secondo la critica di fine Ottocento, nonostante di lui però non parli praticamente nessuno.
Su Levy non si hanno molte informazioni. Trovando qualche articolo in giro per il web, il ragazzo nacque da padre francese e madre svizzera. Di brasiliano quindi aveva solo la nascita e ben presto fu considerato più di un semplice figlio d'arte dato che anche il padre era musicista e suonava il clarinetto. Oltre a questo, la famiglia Levy possedeva anche un negozio di strumenti musicali, nella fattispecie vendevano infatti pianoforti e sembra che la loro sia diventata una vera azienda produttrice con il passare degli anni.
Tuttavia fu il fratello maggiore Luiz ad avviarlo all'insegnamento della musica, tirando fuori tutto il suo talento. Non a caso Alexandre si esibì per la prima volta dinanzi al pubblico alla tenera età di 8 anni ma di certo non si poteva già parlare di un professionista completo. La sua formazione si legò in breve tempo ai nomi di maestri come Luois Maurice, Gabriel Giraudon, Georg von Madeweiss e Gustavo Wertheimer: soprattutto gli ultimi due provenivano dall'Europa (Germania e Austria) ma vivevano da tempo a San Paolo del Brasile.
Proprio l'Europa fu poi il grande viaggio esistenziale dell'artista, specialmente a Parigi e Milano dove conobbe Cesare Dominiceti, Alberto Giannini, Vincenzo Ferroni ed Émile Durand, tutti suoi maestri. Nel 1883 è stato tra i fondatori del Club Haydn, un'associazione il cui scopo era quello di stimolare l'educazione alla musica nella città di San Paolo. Levy collaborò anche con il quotidiano Correiro Paulistano, firmandosi spesso con lo pseudonimo "Figarote".
A 27 anni Alexandre vantava già una produzione vasta che però subì un arresto violento a causa dell'improvvisa morte del giovane musicista. Nonostante sia passato più di un secolo, ancora non è dato sapere cosa abbia davvero stroncato la vita di Levy: si pensa a cause naturali ma in realtà non è mai stato accertato nulla sul suo decesso. La sua fine sconvolse il Brasile e tutti coloro che lo avevano conosciuto. Oggi, Alexandre Levy è considerato pioniere della composizione classica con la musica e i ritmi popolari brasiliani. Vi lascio qui sotto un link con alcune delle sue opere:
- Death In Music 1981: l'addio a Bob Marley, Steve Currie, Guy Stevens e giovani promesse
- Death In Music 1980: la fine di Bon Scott, la tragedia di Bonham e l'omicidio di John Lennon
- Death In Music'30/'50: da Robert Johnson a Buddy Holly;
- Death In Music '60n Part I: dall'incidente Belvinall'omicidio di Sam Cooke;
- Death In Music '60 Part II: da Richard Farina ai casi Luigi Tenco e Brian Jones;
- Death In Music 1970-1971: le maledizioni del soul e del Club 27;
- Death In Music 1972-1973: dallo sfortunato Rory Storm alla "strage" dei Byrds;
- Death In Music 1974-1979: la fine di Elvis e Moon, la strage Lynyrd Skynyrd e l'addio di Vicious
Molto interessante.
RispondiEliminaIl 27 in questo caso proprio porta sfiga.
Per me invece è un numero che indica San paganino😂
Vabbè articolo molto interessante.
Non sapevo niente …sfortunato come gli altri che son morti così giovani.
Devo recuperare gli atri “ morti” dei tuoi post.
Ciao e buone feste se non ci si sente
Max scusa il ritardo, soliti casini. Grazie per essere passato e non ti preoccupare che ci sentiremo sicuramente. Se vuoi scrivimi anche in privato tutte le volte che vuoi, non mancheranno i miei auguri di Natale a tempo debito.
EliminaTornando al post beh diciamo che è stato piacevole scoprire le origini (vecchie) di questo sfortunato Club.
A presto!
Ammetto che lui non lo rammento mai quando il club dei 27 salta fuori parlando con amici e conoscenti...
RispondiEliminaMa nessuno lo conosce, anche io ignoravo la sua esistenza fino a un annetto fa. Poi è normale che si tenda a parlare più degli altri che sono più conosciuti
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