Un albo un po' strano, con una trama già vista (e non solo su Bonelli) e dei particolari curiosi. Così si potrebbe sintetizzare l'esito della lettura del numero 422 di Dylan Dog intitolato "Il Momento Blu", una storia bella da leggere sicuramente ma che non offre nulla di nuovo rispetto ad altri albi (più interessanti) letti in questa annata. Soggetto e sceneggiatura di Cavaletto Andrea, disegni di Possenti Christopher, copertina di Cestaro Gianluca e Cestaro Raul.
La trama in breve (no spoiler)
Una coppia di esaltati, armati fino ai denti, avvia una vera e propria carneficina all'interno di un liceo. In questa scuola c'è anche Dylan Dog, il quale in precedenza era andato a prendere Avril, la figlia della sua attuale fidanzata. Parte quindi una vera e propria per la sopravvivenza in cui l'Oldboy sarà l'unico a vedere i mostri che i due assassini portano dentro.
Recensione
Una storia da incubo ma non da indagatore dell'incubo, almeno per ora. Si tratta di un thriller d'azione la cui storia è stata vista e rivista ai telegiornali, al cinema o in altri strumenti di comunicazione o altre opere. A lasciarmi alquanto stranito e il fatto che i nostri terroristi assomiglino tanto a Diabolik ed Eva Kant una volta entrati in azione, per non parlare del fatto che la trama non ha nulla di originale.
Scontata (per non dire trita e ritrita) è la filosofia nascosta dietro a quei gesti violenti: uccidere non è un atto di odio verso il mondo, bensì un gesto di amore per liberare gli umani dalla corruzione della vita quotidiana e di un sistema scolastico che non aiuta a dovere i propri ragazzi. Del resto è lo stesso Dyd ad avere paura delle scuole e di non aver bei ricordi della sua esperienza da liceale. Non è nemmeno un caso che la maggior parte dei giovani apparsi nel fumetto siano "disagiati" (termine utilizzato più volte nei dialoghi), nervosi ed esagerati.
Immagini tratte dal sito sergiobonelli.it |
I killer sono figli di questo sistema, sono delle schegge impazzite che a un certo punto provano anche pietà per Dylan, il quale viene risparmiato perché il suo nome è lo stesso di uno degli assassini di un'altra famosa strage. Un segno divino che in effetti crea un contatto proprio tra loro e Dyd: quest'ultimo in effetti riesce a vedere le stesse cose che vedono i suoi aguzzini, cioè un mondo fatto di creature mostruose, ripugnanti ma soprattutto invisibili.
Le parti in causa si ritroveranno quindi accomunate dalla stessa capacità di vedere oltre la realtà e le apparenze. Soltanto alla fine si riesce a capire cosa e chi ci sia dietro a quella strage, spiegando anche cosa significhi il titolo dell'albo, questo misterioso "momento blu" che viene menzionato una sola volta. Il finale non è proprio scontato, eppure lascia comunque presagire un possibile sequel nei mesi o anni a venire.
I disegni vanno anche bene per via dei continui spargimenti di sangue e delle eccessive violenze presenti nella maggior parte delle tavole: il nero che si sovrappone al bianco è il modo migliore che creare atmosfere cupe, oscure, sinistre e psicolabili. Tuttavia, personalmente molte cose non convincono e non ha senso usare 97 pagine di storia per poi lasciar intendere qualcosa al lettore solo alla 98esima (che poi è anche l'ultima). Quest'anno ci sono stati molti albi che mi hanno entusiasmato ma qui sembra essere tornati indietro (come nel caso di "Vendetta in Maschera"). Persino la "trilogia dedicata a Vasco Rossi" mi ha convinto di più.
Il merito de "Il momento blu" è quello di aver posto l'accendo sui temi della follia, della violenza, delle stragi in nome di particolari ideali, delle sette misteriose, dell'occulto e di tutto ciò che non traspare all'occhio umano. La pecca però è quella di non aver amalgamato tutto con una storia più convincente, più originale e magari meno monotona. Per questa volta però la cosa è passabile visto che le cose, nel mondo dell'investigatore dell'incubo, sembrano essere decisamente migliorate rispetto agli obbrobri visti fino a quasi un anno fa.
Dylan Dog torna in edicola il 30 novembre con il penultimo albo del 2021, "La stanza del guerriero".
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stavo pensando, che figa sta copertina, ma presumo allora che il centipede sia una delle vittime della follia degli omodici
RispondiEliminaboh, per me ormai Dyd ha perso qualità
Non ha perso qualità del tutto. Questo numero non è chissà cosa però ti assicuro che quest'anno sono uscite diverse storie buone, anche molto belle
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