Diabolik non ha mai paura... a meno che non gli venga imposto di nutrire questa terribile condizione. Questo è l'argomento principale dell'albo numero 329 dell'edizione Swiisss che ci ripropone la ristampa di una storia pubblicata per la prima volta nel gennaio del 1977 (Anno XVI). Soggetto e sceneggiatura sono delle sorelle Giussani, mentre i disegni furono affidati Flavio Bozzoli e Giorgio Montorio (che sono anche gli autori della copertina).
In copertina vediamo il re del terrore in difficoltà e intento a reggersi alla compagna Eva Kant. In retrocopertina abbiamo invece la bellissima Altea che in realtà non comparirà in prima persona in questo volume (Eva sfrutterà la sua identità per pochissime pagine).
Diabolik improvvisamente impara a capire cosa sia la paura. Ogni piano, ogni tentativo di fuga e il solo pensiero di essere arrestato lo fanno passare da "re del terrore" a "vittima del terrore". Eva Kant non riesce a dare una spiegazione agli atteggiamenti strani del compagno, così come anche Ginko non comprende il perché il nemico abbia fallito due colpi semplici.
Diabolik è sempre stato irremovibile, impassibile, freddo e forte. Cosa si nasconde dietro le afflizioni del genio del crimine? Ben presto sarà Eva Kant a indagare sul caso e fare luce sul mistero delle paure di Diabolik. Ginko riuscirà ad avere le stesse intuizioni, ma riuscirà ad arrivare in tempo per svelare l'arcano?
La scienza spesso ha fatto miracoli, rivelandosi una strumento prezioso per migliorare il mondo. Tuttavia, se usata male può finire anche per condizionare il libero arbitrio delle persone. Questo accade a Diabolik, il quale pensa di vivere una vera e propria crisi esistenziale. Il nostro protagonista si sente provato sia nel fisico sia nella mente e molti sono i quesiti sul suo destino. La paura invade così a fondo la sua psiche da costringerlo a lasciare il bottino laddove l'aveva rubato e depositato.
In "La cavia umana" vediamo uno dei pochi momenti in cui Diabolik cambia anche nelle espressioni facciali. Vive in un perenne stato di ansia che non riesce a reggere. La cosa sconvolge Eva e sorprende Ginko. La forza dell'amore della regina del terrore e il rispetto che l'ispettore nutre per il rivale sono gli elementi che condurranno i due personaggi a fare luce su questi strani accadimenti. Del resto lo sanno tutti: che mondo sarebbe senza il vero Diabolik? Eva non avrebbe più il suo amato compagno, Ginko perderebbe la sua più grande motivazione lavorativa.
Eppure, l'annullamento della vera personalità del protagonista, rimanda un tema visto anche in altre opere come "Arancia Meccanica" di Anthony Burgess o Full Metal Jacket di Gustav Hasford (entrambi portati al cinema da Stanley Kubrick): qualcuno è in grado di manipolare il carattere e il libero arbitrio altrui, applicando cose ed elementi che agiscono contro la sua stessa volontà, mettendo in risalto paura e disprezzo per ciò che un tempo di amava. Un albo molto filosofico che fa riflettere. Il finale è molto sbrigativo ma nel complesso penso che "La cavia umana" sia una delle storie migliori realizzate da Astorina negli anni '70.
Diabolik Swiisss torna il 20 novembre con il numero 330, "Corsa ai gioielli". Anche in questo caso, la casa editrice ha dedicato un pensiero al compianto Enzo Facciolo, scomparso all'improvviso il 13 agosto di quest'anno (il 2 ottobre avrebbe compito 90 anni).
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Vero, ottimo tema com'era in uso negli anni '70. E anche io mi sono sempre chiesto se non era meglio avere qualche pagina in più, visto il grande trasporto che si prova leggendo questa storia.
RispondiEliminaUn sequel, comuni, me lo aspetterei... ☺️💪
Moz-
Sono anche queste le storie che adoro di Diabolik!!!
EliminaPreso anche io, storia spiazzante ma dal titolo forse spoilerante, magari chiamarlo "Diabolik ha paura" sarebbe stato meglio.
RispondiEliminaAnche a me non dispiacerebbe che Diabolik si prendesse la giusta rivincita su chi l'ha portato letteralmente sull'orlo del suicidio! Si è fatto giustizia per molto meno...
chissà, forse un giorno accadrà, ma sono passati molti anni cmq
EliminaIl mondo di Diabolik va a rilento, anche la storia del falco è stata continuata dopo molti anni, idem Bettina si è rivista quando oramai era grande e non più bambina.
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