lunedì 29 novembre 2021

Zerocalcare: Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia. Recensione


Proprio nel periodo in cui è uscita su Netflix la serie animata "Strappare lungo i bordi", Zerocalcare torna anche in fumetteria e in libreria con il suo ultimo libro a fumetti: Niente di nuovo sul fronte Rebibbia edito da Bao Publishing. Si tratta di una raccolta di storie pubblicate di recente sulle riviste "Internazionale" e "L'Espresso" ma c'è anche un inedito che racconta il percorso dell'autore verso la realizzazione della sua prima serie tv. 

Ancora una volta, Michele Rech si cimenta con tematiche legata alla lotta sociale, fumetti di denuncia, la questione del covid nelle carceri italiane, la sanità violata nel quartiere di Rebibbia e molto altro ancora. Vediamo quali sono i capitoli contenuti in questo volume di oltre 200 pagine.

Si ricorda che questo libro esce anche in concomitanza con l'Artist Edition de "La Profezia dell'Armadillo", nuova versione stampata per festeggiare i 10 anni di attività dell'autore. 
  • Lontano dagli occhi lontano dal cuore - Dicembre 2020. Originariamente pubblicata su Internazionale;
  • Romanzo Sanitario - Marzo 2021. Originariamente pubblicata su L'Espresso;
  • La dittatura immaginaria - Maggio 2021. Pubblicata originariamente su Internazionale;
  • Etichette (Se cadono le montagne) - Luglio 2021. Pubblicata originariamente su Internazionale
  • Il Castello di Cartone - Inedito.

Lontano dagli occhi lontano dal cuore

In questa storia, pubblicata nel dicembre 2020 su Internazionale, Zerocalcare affronta la spinosa questione del covid all'interno delle carceri italiane, partendo da Rebibbia e passando per Napoli, Salerno, Santa Maria Capua Vetere, Modena Rieti e Bologna.


l fulcro della trama si concentra sulle rivolte legate all'emergenza coronavirus e al fatto che il Governo, attuando le ormai note misure restrittive, abbia privato ai detenuti qualsiasi contatto e incontro con i parenti: nessuno esce e nessuno entra. Oltre a questo, scopriamo un viaggio sulle varie contraddizioni delle leggi e delle normative legate alla gestione delle varie tipologie di carcerati, le possibili implicazioni dei gruppi mafiosi, le repressioni, le violenze e i contagi. 

Zerocalcare intervista chi ha vissuto in prima persona questi tragici eventi sia in maniera diretta sia in maniera indiretta. Lo vediamo parlare con ex detenuti, parenti di alcuni di loro usando quel suo stile inconfondibile caratterizzato da un linguaggio diretto, ironico e la trasformazione dei personaggi in animali antropomorfi, quindi con un significato specifico. "Lontano dagli occhi lontano dal cuore" riporta i numeri di una guerra che ci scorre accanto, nascosti solo dal muro di una casa circondariale. 


Si ricostruisce così una delle pagine più nere scritte dalle cronache in periodo di Pandemia. Si parte da marzo 2020, quando nelle carceri italiane sono scoppiate ben 30 rivolte, definite le più gravi dal dopoguerra. Diversi sono stati i morti legati all'abuso di farmaci rubati duranti i disordini dalle infermerie, durante i trasferimenti da una struttura all'altra dopo il caos (e nessun trasferimento può essere effettuato senza il permesso di un medico). Oltre ai decessi ci sono state anche tantissime denunce sia tra i detenuti per saccheggio e devastazione sia tra gli agenti accusati di pestaggi e torture (tiene banco il caso di Santa Maria Capua Vetere). 

In questa storia, l'autore prende in giro l'informazione italiana e il governo cercando di non uscire mai dalle righe. Vistose le parodie verso Mario Giordano e Barbara D'Urso (giusto per fare degli esempi). Zerocalcare mostra una certa sensibilità nei confronti delle condizioni di chi vive in galera, soprattutto in merito ai diritti di queste persone e al precario equilibrio tra l'aspetto militare/punitivo e quello civile rieducativo della legge sull'ordinamento penitenziario del 1975


Romanzo Sanitario 

Questa storia è stata pubblicata per la prima volta sulla rivista L'Espresso, nel marzo 2021. Siccome all'epoca ho comprato quel numero per poi recensire "Romanzo Sanitario", preferisco allegarvi il link e rimandarvi direttamente al testo di riferimento.


La dittatura immaginaria

"La dittatura immaginaria" è probabilmente uno dei lavori più complessi realizzati dal fumettista romano. Pubblicato per la prima volta nel maggio 2021 su Internazionale, questo racconto affronta la questione della Cancel Culture che consiste, citando le parole dello stesso Zerocalcare (al di là dei vocabolari) in "una forma di boicottaggio che a escludere del consesso pubblico chi promuove o adotta comportamenti discriminatori o offensivi (o ritenuti tali secondo i parametri del dibattito Usa sulla diversità e l'inclusività)". 


In parole povere si parla del "politicamente corretto" e del fatto che bisogna stare fin troppo attenti a quello che si dice e come si dice sia dal vivo sia sugli strumenti di comunicazione di massa (social, radio, tv, giornali e perché anche fumetti). Su molti aspetti mi trovo decisamente d'accordo con l'analisi di Zerocalcare perché ogni parola può rischiare di essere offensiva, scorretta, discriminatoria anche se pronunciata senza malizia e cattiveria. Il problema del "politicamente corretto" sta nel fatto che è stato premuto e spremuto oltre ogni limite, creando ad esempio delle circostanze contraddittorie in cui chi dovrebbe essere censurato rischia di passare per vittima. 

La cancel culture in Italia è molto particolare perché parte dal presupposto che a volte sembra più interessante "dire che non si può più dire niente"... ma fino a un certo punto. Zerocalcare intelligentemente compara la vita di un operaio con la vita di chi viene pagato per usare le parole. Le parole offensive emesse dal primo possono avere un'entità e una natura diversa rispetto a chi non deve trasportare 15 kg di attrezzi al giorno (come nel caso di un idraulico), come nel caso di un giornalista, scrittore o fumettista. Questo non vuole dire che Zerocalcare giustifichi il "cugino idraulico", pone solo l'accento sulla qualità della vita, la consapevolezza e inconsapevolezza degli individui: il "puttana" di una persona qualunque è diverso dal "puttana" di chi lavora con le parole. 


È lecito che nel tempo venga ridimensionato lo spazio concesso ad alcune figure che hanno sempre avuto voce , per darne a chi finora non l'aveva? Dipende, forse. Fatto sta che l'autore è convinto che nulla ha senso se non c'è confronto tra le varie parti in causa: senza quello "ci possiamo fare solo le pippe". 

C'è una dissacrazione divertente di diverse cose in questa storia e lo notiamo quando Zero tendo a parodiare i Muppets, Hello Kitty, Hello Spank, Psyduck dei Pokemon, Topo Gigio, Jabba di Star Wars e il detto "lacrime di coccodrillo".


Etichette (Se cadono le montagne)

Altra storia pubblicata sulla rivista Internazionale e risalente al luglio 2021. Vi allego il link della recensione fatta in quel periodo, quando acquistai il tutto in edicola. 

Il castello di Cartone - Inedito

"Il Castello di Cartone" è l'inedito di "Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia". In pratica Zerocalcare racconta il vari stati d'animo che hanno caratterizzato il percorso che l'ha portato alla realizzazione della serie animata "Strappare lungo i bordi". "Una sorpresa su cinque sarà una zaccagnata al fegato": questo è forse il motto più importante di Michele Rech, preso tra l'altro dal famoso slogan degli spot pubblicitari legati al marchio del Kinder Sorpresa tanti anni fa (una sorpresa su cinque sarà uno di noi). 


C'è praticamente tutto: i contatti con Netflix, il coinvolgimento di Movimenti Production (la casa di produzione della serie) e Bao Publishing (la casa editrice di Zero) e l'ansia prima dell'esame finale. Il protagonista descrive questa fase della sua produzione in cinque stati d'animo, ognuno incarnato da un demone interiore, un fantasma diabolico difficile da mandare via: la Protervia (la fissazione che è meglio lavorare da solo), il lavoro collettivo (e la paura che gli altri possano rovinare la tua opera); la censura, la purezza politica e la paura di fallire. 


Come anticipato, ognuna di queste situazioni è stata incarnata da cinque creature differenti: una torcia umana (chiamiamola così), un gigantesco uomo di legno dotato di una multitesta, un pollo inquietante, un indistruttibile cavaliere armato di spada e una creatura orribile che rappresenta il "boss finale". Zero riesce a trovare un accordo con ciascuno dei suoi sentimenti, tranne con la censura (che è l'unica a non portare con sé durante il suo viaggio immaginario) e il mostro finale (la paura di fallire deve essere uccisa). Alla fine dell'avventura c'è infatti un pozzo all'interno del quale Zero deve buttarsi: solo attraversando le proprie paure e il buio più ignoto potrà scoprire quale sarà il suo destino e quella della serie.

Eh sì perché "Il Castello di Cartone" è ambientato della realtà e nell'immaginazione: nella prima circostanza Zerocalcare disegna e racconta le varie procedure verso "Strappare lungo i bordi"; nella seconda si trova all'interno di un castello che ricordo quello di Grayskull (Masters of The Universe) ma con la faccia a forma di testa di Armadillo (eh sì, lui non può mancare essendo la coscienza del personaggio principale). Ammirevole anche l'occhio di Sauron sulla N di Netflix che controlla tutti i movimenti nella realizzazione della serie. 


Ebbene, tornando al discorso di prima, Zerocalcare supera ognuno dei suoi tabù. Impara a lavorare insieme ai suoi collaboratori e scopre che è soprattutto grazie a loro se la serie è uscita fuori bene. Non si fa piegare dalla censura e lascia la parte in cui cita i fatti del G8. Mantiene anche la sua purezza politica, infischiandosene altamente della probabilità di apparire come "venduto". Impara anche a mettersi nei panni delle donne, parlando dei loro problemi anche di mero carattere tecnico come "i bagni pubblici" (vedi gli episodi della serie). Infine, supera la paura del fallimento: almeno c'ha provato e guardando il risultato finale n'è valsa sicuramente la pena. 

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1 commento:

  1. Un'altra ottima raccolta di Zerocalcare, anche se avevo già letto (quasi) tutto non potevo non prenderla..e l'inedito illustra splendidamente cosa c'è stato dietro alla realizzazione della serie, sia tecnicamente sia nella mente dell'autore, che come noto è così ansioso

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