Ecco un nuovo appuntamento con la collezione storica a colori di Dylan Dog, cioè una speciale raccolta delle migliori storie dell'investigatore dell'incubo (le prime 150 circa) pubblicate a partire dal 2013 e vendute in edicola con il quotidiano "Repubblica" o la rivista "L'Espresso". Come abbiamo già visto nella recensione del primo volume, ogni libro contiene tre storie e in questo caso troviamo "Il Fantasma di Anna Never" (gennaio 1987), "Gli Uccisori" (febbraio 1987) e "La Bellezza del Demonio" (marzo 1987).
Luca Crovi invece torna a parlare della passione per gli zombie, personaggi dell'orrore a cui lo stesso creature di Dyaln Dog, Tiziano Sclavi, è particolarmente legato. In questo scritto viene fatto un altro piccolo excursus nella letteratura e nel cinema dedicata ai morti viventi, fino a giungere all'articolo di Maurizio Colombo che non fa mancare il solito riferimento a Romero.
L'attore Guy Roger è afflitto da continui incubi e apparizioni di una donna morta, il cui nome è Anna Never. Questa figura spettrale lo perseguita e Dylan Dog è convinto che si tratti di semplice stress. Quando i due però scopriranno che sul set di un film dell'orrore si è presentata proprio la stessa Anna Never in carne e ossa, allora le cose prenderanno una piega diversa, rivelando una trama che ricade anche nei peggiori lati del subconscio umano. In questa storia vediamo il perfetto incrocio tra paura e delirio psicotico. Infatti, l'elemento psicanalitico è decisamente presente in "Il Fantasma di Anna Never" e ho motivo di credere che abbia avuto una certa influenza per il volume 15 di Samuel Stern "Nel Profondo".
A Londra è scoppiato il finimondo. Le persone impugnano armi di qualsiasi genere e perdono il controllo, finendo così per uccidere senza apparente ragione chiunque trovino sotto tiro. Anche i padri di famiglia prendono le pistole e sterminano i propri cari, come se fossero in trance. Tramite il folle ma geniale professor Wells, l'indagatore dell'incubo scoprirà che tutte le armi usate per gli omicidi sono cariche di energia negativa: ma chi avrà creato queste diavolerie?
La Bellezza del Demonio: marzo 1987; soggetto e sceneggiatura di Tiziano Sclavi; disegni di Gustavo Trigo
I racconti di Tiziano Sclavi continuano ad affascinare i lettori con sceneggiature tanto intelligenti quanto geniali. "La Bellezza del Demonio" chiude questo albo speciale a colori mostrandoci un misterioso personaggio proveniente dal passato e sopravvissuto dopo essere stato impiccato: si tratta di Larry Varado, il quale è stato un killer professionista negli anni 40'. Un giorno ricevette l'incarico di uccidere una donna bellissima della quale però si innamorò: fu in quel momento che vide la bellezza del demonio negli occhi della seducente Mala Behemot (uno dei nomi del diavolo tra l'altro).
Varado sopravvisse alla condanna a morte (finse di uccidere Mala però) restando bloccando nel mondo dei vivi e soffrendo di una continua tosse fastidiosa. Cosa dovrà fare Dylan per libera l'animo tormentato di questo highlander?
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Tre storie che fanno parte degli anni "mitici" di DYD..specialmente Anna Never! Che poi alcune di queste storie sono state riprese o citate nel recente ciclo 666
RispondiEliminaesattamente. Beh parliamo comunque del primo e insuperabile Dyd
EliminaFantastico. Sapevo che il demonio era bello e per questo amato da molti.
RispondiEliminaSì, davvero una grandissima storia
EliminaRicordo bene quelle storie (alle medie leggevo e rileggevo Dylan Dog e Nathan Never come se non ci fosse altro nel mondo) e gli articoli di cui parli che le accompagnano sembrano interessanti!
RispondiEliminaPoi pure io trovo sempre giusto menzionare Romero...
Beh a parte Dyd hai menzionato anche Nathan Never che ha sempre avuto il suo perché. Su Romero penso sia giusto menzionarlo perché negli articoli di approfondimento speravo di trovare qualcosa in più sulle tre storie del secondo volume a colori. Pazienza
EliminaLi ricordo poco.
RispondiEliminaSolo Anna Never ma neanche perché mi sia particolarmente piaciuta la storia.
Si concordo con te il primo e insuperabile DYD.
Io l’ho seguito fino a quando hanno mandato in pensione Bloch..poi ho deciso di abbandonare per sempre l’indagatore dell’incubo.
Era già da anni che le storie mi deludevano.
Peccato.
Ciao
Sei uno dei tanti lettori delusi a quanto pare. Lo capisco. Le storie che si leggono oggi di Dyd non hanno nulla a che vedere con i primi 150/200 albi che erano proprio di un altro livello. Speriamo tornino i tempi migliori
EliminaAnche no!
RispondiEliminaPenso che Dyd abbia esaurito la sua vena fortunata da mo’ e non spero ne credo in miracolosi cambi di rotta che lo salveranno dalla deriva in cui sta precipitando.
Io punterei più su buone serie auto conclusive con nuovi personaggi tipo quello che è stato Brad Barron o anche Lukas restando nell’horror.
Potrebbe essere effettivamente un soluzione.
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