Asterix: quando il cielo gli cadde sulla testa. La ristampa del volume 33: ci avviciniamo alla conclusione della ristampa dell'opera di Goscinny e Uderzo.
Ecco "Astrerix: quando il cielo cadde sulla terra"
"Quando il cielo gli cadde sulla testa" è il volume numero 33 delle storie a fumetti di Asterix e Obelix. Per la precisione si tratta della 32esima storia lunga della serie, dato che il numero precedente "Tra banchi e... banchetti" consiste in una raccolta di storie brevi. Inoltre, si tratta dell'ottavo episodio scritto e disegnato interamente da Albert Uderzo dopo la morte di René Goscinny.
La sua prima pubblicazione in Francia risale al 2005 per mano della casa editrice Les Éditions Albert René (di proprietà della Hachette Livre). In Italia fece il suo esordio nell'ottobre del medesimo anno, grazie alla solita Mondadori che ne acquisì per primi i diritti.
La trama in breve (no spoiler)
Asterix, Obelix e Idefix tornano da una battuta di caccia e scoprono che gli abitanti del loro villaggio sono stati tutti pietrificati, apparendo privi di vita. Solo il druido Panoramix è riuscito a salvarsi ma sembra ancora non aver compreso la natura di tale fenomeno. All'improvviso i nostri eroi notano una grande sfera dorata nel cielo, scoprendo presto che si tratta di una navicella spaziale guidata dall'extraterrestre Toon, giunto sulla Terra in cerca della leggendaria pozione magica del druido, la cui fama ha ormai valicato i confini del sistema solare.
L'alieno spiega infatti agli esterrefatti Galli come il suo popolo, natio del pianeta Tadsylwien, sia da anni in guerra contro i malvagi abitanti del pianeta Gmana: è proprio per evitare che uno di costoro, Nagma, si impadronisca della pozione del druido che Toon è giunto in Armorica ed ha pietrificato gli abitanti del villaggio, allo scopo di distruggere l'intruglio, da lui definito una "pericolosa arma" non convenzionale.
Uno sguardo all'albo
"Quando il cielo gli cadde in testa" è senza dubbio la storia più inverosimile di Asterix. Mai qualcuno avrebbe immaginato che l'allora 80enne René Goscinny potesse addirittura inserire gli alieni in un'opera storica e satirica, capace di avanzare sotto forma di parodia molti argomenti reali. Extraterrestri, robot e navicelle spaziali sono stati utilizzati per omaggiare i comics statunitensi. Il personaggio di Toon (nome che richiama il termine inglese per "cartone animato") ricorda il caro Topolino mentre il nome del suo pianeta d'origine, "Tadsylwien", è che l'anagramma di Walt Disney.
Non è un caso che Uderzo ha chiarito questo riferimenti proprio in una nota di postfazione: «Con questo libro voglio rendere omaggio al grande Tadsylwien... scusate, al grande Walt Disney che, da quel celebre e prodigioso druido che era, ha concesso a certi miei colleghi e a me di cadere dentro ai paiolo di una pozione di cui lui solo deteneva il grande segreto». Tornando al volume, appare palese quanto i "supercloni" di Toon abbiano il volto di Arnold Schwarzenegger e negli abiti e nei poteri richiamino Superman, possedendo inoltre un anello verde scintillante che richiama il personaggio di Lanterna Verde.
Toon afferma che è possibile ricreare lo stesso clone in forma di "Clone-Ragno" o "Clone-Pipistrello", chiari riferimenti all'Uomo Ragno e a Batman, divertente satira del fatto che i giocattoli dei supereroi americani sono fatti tutti con lo stesso stampo per il corpo. Il malvagio Namga, dal canto suo, è invece sin dal nome una parodia dei Manga giapponesi, che richiama anche in parte in alcuni tratti fisici. Esso contiene infatti un sacco di riferimenti satirici ai prodotti orientali: la sua astronave ricorda Getter Liger e i Robo-Ratti si rifanno invece a Goldrake (in originale "Golderats").
I tratti del viso del Namga ricordano quelli di un orientale e quando porta la maschera i suoi occhi sono enormi, proprio come nei manga i personaggi sono disegnati con occhi eccessivamente grandi rispetto alla realtà. Il personaggio presenta inoltre una capigliatura lunga e strana, altro tratto tipico dei personaggi nipponici, e la sua armatura dorata ricalca quella dei Cavalieri d'Oro de I Cavalieri dello zodiaco, manga molto popolare in Francia. Per combattere, il Namga utilizza una potente raffica d'energia, che ricalca la Kamehameha di Goku, protagonista di Dragon Ball, oltre alle arti marziali, le tecniche di lotta orientali. In tale occasione, il Namga afferma che il proprio capo ha nome Ako Otaki. Il nome è l'anagramma di Takao Aoki, il creatore del manga Beyblade.
Toon afferma che la controversia tra i Tadsylwien e i Namga deriva dal fatto che questi ultimi siano invidiosi e vendicativi e copiano i primi in tutto, pur avendo conoscenze scientifiche meno avanzate. Da una parte, ciò potrebbe stare a simboleggiare come Osamu Tezuka, l'ideatore del genere manga, abbia imparato da Walt Disney ma dall'altra ciò è anche un satirico riferimento alla credenza popolare (particolarmente diffusa nel dopoguerra) che i giapponesi copiassero le tecnologie occidentali servendosi di spie camuffate da turisti.
L'intero episodio è, di fatto, una divertente parodia della competizione tra fumetto occidentale e orientale con Uderzo che, da artista europeo, si schiera inevitabilmente in favore dei primi. Uderzo ha dichiarato in intervista di non avere niente contro i manga come genere ma di aver scritto l'episodio dell'invasione Namga come metafora della massiccia importazione di anime e manga in Europa in quegli anni, a discapito dei prodotti europei. In particolare, Uderzo rivelò in intervista che l'idea gli venne a seguito di un'intervista radiofonica dove il giornalista gli disse che i manga avevano rimpiazzato il fumetto franco-belga:
«Non ho nulla contro i manga, tanto meno contro le produzioni americane che mi hanno invece incoraggiato a fare questo lavoro. Ma mi ha divertito mostrarli dal punto di vista di Asterix. Non dobbiamo dimenticare che il manga in Francia (non so come sia in altri paesi) sta prendendo sempre più spazio. Una volta, ero stato intervistato alla radio francese ed ero di fronte a un signore che non conoscevo che ha preso immediatamente il microfono e disse: "Ecco, il fumetto franco-belga è finito. Ora è il momento dei manga. Il fumetto franco-belga è obsoleto". Ovviamente ci sono rimasto molto male. E poi lui ha aggiunto: "Tranne Asterix naturalmente". Così, nell'ultimo Asterix , ho solo espresso quello che provo per ciò che ci accade.»
Inoltre, come affermato dallo stesso Uderzo ad alcuni giornali, la storia vuole anche essere una satira sull'intervento militare in Iraq intrapreso nel 2003 dagli Stati Uniti, guidato dall'allora presidente George Bush (apertamente richiamato nel nome del capo di Toon, "Hubs"). Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, Uderzo stesso avrebbe commentato tale intento satirico con le seguenti parole:
«Diciamo che mi sono divertito a fare soprattutto una caricatura di certe cose che ci arrivano dall'America. Ciò che accade agli americani durante l'epoca di Bush mi ha portato a disegnare qualcosa su di loro»
Il piatto principale dei Tadsylwien è il "cane caldo", che altri non è che l'hot dog, tipico piatto americano, il cui nome causa disgusto nei galli e in Idefix che immediatamente credono che sia fatto con carne di cane. Questo gioco di parole deriva dal fatto che anche in Canada si usa la traduzione letterale in cane caldo (chien-chaud) laddove in altri paesi (ad esempio l'Italia) si lascia il termine "hot dog".
Dopo che Toon gli ha imposto di abbandonare il pianeta, il Namga afferma "partire è un po' morire", citazione del film Colpo grosso ma non troppo. Poco dopo, egli distrugge la nave dei pirati nel partire che subito affermano che tali armi andrebbero proibite dalla convenzione ginevensis, chiaro riferimento alla Convenzione di Ginevra. Nel finale, Toon fa dimenticare gli eventi accaduti agli abitanti del villaggio. Ciò è una citazione del fumetto di Tintin "Vol 714 pour Sydney", episodio che viene appunto dimenticato dai personaggi.
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