mercoledì 15 giugno 2022

Asterix e i Belgi: la ristampa del volume 24 (fumetti Panini Comics)


Asterix e i Belgi: la ristampa del volume 24. Panini Comics rilancia una delle storie a fumetti più famose degli irriducibili Galli di Armorica.

Asterix e i Belgi è in edicola e in fumetteria

"Asterix e i Belgi" è la 24esima storia a fumetti riguardante le avventure del gruppo di Galli più famosi di sempre. Si tratta dell'ultima sceneggiatura scritta da René Goscinny il quale morì nel 1977, poco prima della realizzazione completa dell'albo (che sarà poi pubblicato nel 1979). Una volta avvenuta la tragica dipartita, l'amico Uderzo si ritrovò con la sceneggiatura conclusa ma non aveva tuttavia ultimato i disegni delle ultime quattro tavole. In effetti, una volta finite anche le vignette, Uderzo inserì toni grigi e maltempo durante la battaglia con i romani nel finale della storia: questi particolari sono piuttosto insoliti in un'avventura di Asterix, quindi vanno visti come un segno di lutto per la morte del fumettista. "Asterix e i Belgi" è quindi il primo albo postumo alla morte di Goscinny ed è per questo motivo che la storia, appena pubblicata, contò una tiratura iniziale di oltre un milione e cinquecento mila copie.

"Asterix e i Belgi" fu pubblicato per la prima volta in Francia sul quotidiano "Le Monde" nel 1979, con regolari uscite a puntate. Poco dopo la storia fu recuperata e ristampata in formata unico e in albo cartonato dalla casa editrice Dargaud che successivamente disse addio alle avventure di Asterix. Infatti, fu Les Editions Albert René ad acquisire i diritti dell'opera e a portarne avanti le pubblicazioni. Dal 2008 anche questo volume viene regolarmente acquisito e rilanciato sul mercato editoriale da Hachette Livre.

In Italia, "Asterix e i Belgi" fece il suo esordio grazie a Mondadori che aveva già importato i capitoli precedenti delle avventure dei Galli di Armorica. La storia è stata più volte ristampata negli anni in vari formati e anche con qualche piccola modifica nella traduzione, nella copertina, nel lettering e nella colorazione. La storia è stata pubblicata a puntate anche sulla rivista Il Giornalino nel 1979 venendovi poi ristampata periodicamente. Tale edizione è basata su quella Mondadori e presenta la stessa traduzione.


La trama in breve (no spoiler)

I nostri irriducibili eroi della Gallia Celtica hanno dei rivali, cioè i Galli del Belgio. Secondo Giulio Cesare, i Belgi sono i più valorosi tra tutti i Galli ma tale affermazione non va proprio giù ad Abraracourcix che insieme ad Asterix e Obelix decide di far visita agli avversari per stabilire veramente chi sia il gruppo più forte della Gallia intera. Parte così la caccia agli accampamenti romani così di convincere proprio Cesare a stabilire quale gruppo avrà fatto più danni.


Uno sguardo all'albo

Come sempre non mancano i soliti riferimenti storici all'interno delle storie di Asterix. Un primo riferimento lo si vede in maniera evidente durante la battaglia finale, quando vengono nominati diversi reparti dell'esercito romano come gli astarti, i principi "dalle calighe di cuoio" e i veliti: eppure questi corpi erano già presenti al tempo della Repubblica e vennero aboliti dopo la riforma di Gaio Mario nel 107 a.C., quindi circa 60 anni prima degli eventi narrati nell'albo. Inoltre, c'è l'ennesimo rimando al De Bello Gallico di Giulio Cesare, in particolare gli autori hanno ripreso l'incipit dell'opera dove è presente  l'appellativo di "popolo più valoroso della Gallia" riferito proprio ai Belgi

Non mancano naturalmente gli stereotipi parodiati che in questa circostanza sono dedicati al Belgio antico e a quello moderno. I belgi incontrati da Asterix e compagni hanno addirittura due capi appartenenti a due diverse popolazioni: Birranostranix il nervio e Vanderscappapipix il menapio rimandano alla moderna suddivisione del popolo belga fra valloni e fiamminghi

Durante un banchetto, i due capi finiscono per litigare a causa di un piatto di lingua di cinghiale ed è proprio in questa situazione che la moglie di Birranostranix esclama "sempre problemi di lingua fra quei due": si tratta di un altro riferimento alla divisione linguistica fra i due popoli. Anche l'estrema piattezza e monotonia del paesaggio belga viene particolarmente preso in giro con un effetto perennemente pianeggiante. 

Presenti anche i piatti tipici della cucina belga come ad esempio cozze e patatine fritte, il waterzooi e due birre tradizionali tipiche del Belgio (lo si evince dal nome originale di Birranostranix, cioè  "Gueuselambix" che ricorda la Gueuze e la Lambic). La confusione tra Birranostranix e Obelix, che non capisce come mai i Belgi "cenino" all'ora di pranzo e "pranzino" al mattino deriva dai diversi termini con cui questi pasti sono chiamati in francese e belga: infatti in lingua francese colazione, pranzo e cena sono chiamati rispettivamente "le petit déjeuner", "le déjeuner" e "le dîner", mentre in vallone vengono chiamati "le déjeuner", "le dîner" e "le souper". Il bambino incontrato da Asterix e Obelix nei pressi di una fattoria è un riferimento alla celebre statua del Manneken Pis di Bruxelles. Sempre presso la fattoria i protagonisti assaggiano della "brassica" (nome latino del cavolo che rivolge l'attenzione ai celebri Cavoletti di Bruxelles) e ricevono in dono un merletto che ricorda quelli tipici del Belgio.

In "Asterix e i Belgi" compaiono alcune citazioni e parodie della letteratura, storia e cultura belga. Nella tavola 10 Birranostranix si presenta ai suoi ospiti parlando del suo popolo e dicendo "Bellovaci, Suessoni, Eburoni, Atuatuci, Nervii, Ceutroni, Grudii, Levaci, Pleumosii, Geldumni, Menapii: questi sono i nostri nomi, Belga è il cognome" (in originale "Bellovaques, Suessions, Éburons, Atuatuques, Nerviens, Ceutrons, Grudii, Lévaques, Pleumoxii, Geidumnes, Ménapiens sont nos prénoms, Belge est notre nom de famille"): è un rimando che non solo parla perfettamente dei popoli celtici di un tempo ma che richiama un poema di Antoine Clesse.

Nella medesima tavola, Birranostranix afferma che lui e i suoi si sono ribellati ai romani "dopo settimane e settimane di schiavitù": è una rielaborazione dell'incipit dell'inno nazionale belga, La Brabançonne, che si apre con le parole "dopo secoli e secoli di schiavitù…" (Après des siècles et des siècles d'esclavage…). Ancora Birranostranix, nella tavola 16, commenta l'estrema piattezza del panorama belga dicendo "Già, nel paese piatto che è il mio, con villaggi fortificati come uniche montagne" (Oué, dans ce plat pays qui est le mien, nous n'avons que des oppidums pour unique montagnes) che è una citazione quasi letterale della canzone Le plat pays del cantautore belga Jacques Brel. 

La battaglia finale fra Romani e Belgi è una chiara e limpida parodia della Battaglia di Waterloo: la vignetta ritraente l'arrivo di Cesare e dei suoi ufficiali a cavallo assomiglia ad un famoso quadro di Ernest Meissonier ritraente Napoleone Bonaparte. Anche la gaffe di Giulio Cesare che confonde l'arrivo di Asterix con quello dei rinforzi romani è un riferimento interessante alla speranza spezzata dell'imperatore corso, allorché venne sorpreso da von Blücher. Le didascalie che accompagnano le scene dello scontro parodiano la poesia L'expiation di Victor Hugo, contenuta nella raccolta Les Châtiments del 1853, e concernente la disfatta di Napoleone.

Per concludere, alla fine dell'albo c'è il grande banchetto finale che viene ritratto in un'unica tavola dall'aspetto di un quadro ad olio: è una parodia di una celebre opera di Pieter Bruegel il Vecchio. ci sono poi tante e clamorose caricature di famosi personaggi belgi:
  • Il legionario che si imbatte in Asterix e Obelix all'inizio del racconto (Tavola 4) è Pierre Tchernia;
  • La moglie di Birranostranix, Nicotina, è la cantante belga Annie Cordy;
  • I guerrieri belgi che avvertono dell'arrivo di Cesare (Tavola 27) sono Dupont e Dupond, personaggi del famosissimo fumetto Le avventure di Tintin[2][8]. I due sono ritratti con uno stile che ricorda apertamente quello del loro autore, Hergé, e conservano anche il loro caratteristico modo di parlare ("Giulio Cesare è arrivato in Belgio" "Dirò di più: Giulio Cesare è arrivato in Belgio"). Oltre che un omaggio ad Hergé, la vignetta vuole essere anche un accenno all'importanza dei fumetti di scuola belga nel panorama europeo;
  • Il "veloce corriere" belga che appare fugacemente prima della battaglia (Tavola 35) è Eddy Merckx.
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