Diabolik 903 (Inedito Anno LXI n.5) - Le perle dimenticate: recensione. Vediamo insieme la nuova storia a fumetti del re del terrore edita da Astorina.
Diabolik "Le perle dimenticate": la recensione
Rieccoci qui, dopo un mese, con l'ultima uscita inedita di Diabolik, cioè il numero 903 (Inedito Anno LXI n.5) intitolato "Le perde perdute". Si tratta di una storia che va a ricollegarsi, a distanza di molti anni, con Diabolik 7 "Terrore sul mare" e Diabolik 21 "Il rapimento di Eva". La sceneggiatura è di Tito Faraci, mentre i disegni sono opera di Angelo Maria Ricci e Marco Rissi (responsabile anche del lettering). La copertina è stata realizzata da Matteo Buffagni. In retrocopertina infine si rivede l'ispettore Ginko.
La trama in breve (no spoiler)
Charan, sovrano del Regno di Syack, rivuole le pietre che anni addietro Diabolik rubò a suo zio: l'occasione riguarda il suo imminente matrimonio con la principessa Niral. Come in molti ricorderanno, quelle perle preziose furono recuperate dalla polizia e da molto tempo sono tenute nel deposito di Vander. Diabolik viene a conoscenza dei fatti, Ginko invece è pronto a tutto pur di impedire che l'acerrimo nemico metta a segno un altro colpo. A giocare tuttavia un ruolo fondamentale sarà Marco Carrell, responsabile del deposito dove sono nascoste le perle.
Recensione
"Le perle dimenticate" è una storia che affonda le proprie radici nel passato, quindi in albi come "Terrore sul mare" e "Il rapimento di Eva" dove capiamo l'origine delle tanto ricercate perle provenienti dal lontano Syack. La sceneggiatura mostra una trama molto complessa e che richiede una lettura attenta così da poter comprendere al meglio i piani di Ginko e Diabolik. Su certi aspetti, il finale sembra prevedibile e invece non è così scontato, almeno per quanto riguarda il fine ultimo.
Dietro "Le perle dimenticate" non c'è solo un bel thriller basato sulla logica e l'intelligenza (con l'azione pronta a esplodere da un momento all'altro), ma anche una storia drammatica atta a trovare pace e riscatto dai torti del passato. C'è qualcun altro che vorrebbe far uscire le perle dal deposito, quindi Diabolik ed Eva Kant dovranno tenere gli occhi ben aperti, pur non capendo fin dall'inizio come le cose stiano andando per davvero a causa di numerosi doppigiochi. Ancora una volta sarà il loro ingegno e indurli a scoprire la verità e a studiare un mondo per potere rubare il bottino.
I disegni sono molto belli, così come la trama anche se alcune decisioni prese dagli autori sembrano un po' troppo sbrigative e "fortunate" (leggete il volume per capire). Si punta comunque a una possibile sintonia tra alcune delle parti in causa, affinché l'albo possa trovare il suo massimo climax narrativo.
Diabolik tornerà in edicola con un nuovo numero a partire dall'1 giugno con "La testa di drago".
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