lunedì 13 giugno 2022

Dylan Dog 429 - La bestia della brughiera: la recensione (fumetti Bonelli)


Dylan Dog 429 - La bestia della brughiera: la recensione. Ecco una nuova storia a fumetti edita come sempre da Bonelli.

Ecco Dylan Dog "La bestia della brughiera"

Un buon rifacimento della storia del lupo mannaro: mettici una bestia nuova, una città misteriosa, un protagonista in difficoltà e un patto demoniaco. In questo modo si può sintetizzare l'albo 429 di Dylan Dog, intitolato "La bestia della brughiera" scritto da Luigi Mignacco e disegnato da Corrado Roi. Proprio i due autori rappresentano il marchio di garanzia di un racconto tutto sommato buono come trama e ottimo a livello di disegni. La copertina di Raul e Gianluca Cestaro lascia subito intendere al lettore che il tutto si preannuncia "bestiale".

La trama in breve (no spoiler)

Un Dylan Dog privo di memoria si ritrova nella misteriosa cittadina di Deepwich. L'unica cosa che ricorda è di aver combattuto contro una bestia che spunta fuori nelle notti di luna piena e minaccia gli abitanti del piccolo paese. Tuttavia, troppe cose non quadrano in questa storia e l'indagatore dell'incubo avrà bisogno di tutta la sua forza per venire a capo di una situazione molto contorta.


Recensione

Come già detto in precedenza, la "Bastia della brughiera" ricorda grosso modo il mito del lupo mannaro ma con un soggetto diverso che tra l'altro coinvolge tutte le parti in causa. Il mostro in questione riporta alla mente anche tante altre leggende come ad esempio la Bestia di Gevaudan o Il mastino dei Baskerville di Arthur Conan Doyle. Dyd si ritrova faccia a faccia con una creatura che proviene dalle tenebre e sparisce insieme ad esse, in mezzo a una terra che sembra dimenticata da Dio dove il tempo sembra non trascorrere mai. 

I cittadini di Deepwich sono contornati da un'aurea misteriosa, intrisa di atteggiamenti ambigui e necessari. L'indagatore dell'incubo poi perde la memoria, quindi non solo dovrà ritrovare sé stesso ma dovrà anche capire come è finito così lontano da Londra. Proprio dalla capitale inglese, il lettore potrà trovare le risposte che cerca, tra le pagine di una trama fitta e ampia. Il finale appare scontato all'apparenza perché certe cose si possono dedurre ma fino a un certo punto. I disegni di Corrado Roi poi sono gli ingredienti giusti per rendere il tutto oscuro, sinistro e spaventoso: quando questo fumettista scende in campo sembra che mille minacce si nascondano dietro l'angolo. 


Sostanzialmente, "La bestia della brughiera" si può reputare un buon albo, sicuramente passabile ma che non pone i lettori dinanzi a qualcosa di veramente nuovo e originale. Come tante altre storie degli ultimi anni, diciamo che il numero 429 può tenere ottima compagnia gli appassionati con una lettura rapida e veloce.

Dylan Dog torna il 30 giugno con il numero 430 "Abissi boreali".

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