giovedì 15 aprile 2021

[Retrogaming] Biomechanical Toy: sparatutto a scorrimento in un mondo di giocattoli viventi

Il retrogaming si sa è una cosa dura a morire, specie per chi vive nostalgicamente gli anni della propria infanzia sviluppata in un decennio fenomenale come gli anni '90. Oggi voglio parlarvi di uno dei videogiochi d'azione più belli di quel periodo: Biomechanical Toy, un prodotto che fece la differenza nonostante oggi non se ne parli molto.

Questa perla miliare del settore videoludico delle sale giochi attirò l'attenzione di molti amanti grazie a una giocabilità niente male e una grafica coloratissima, dove l'azione fa da sovrana. Biomechanical Toy è stato sviluppato nel 1995 dalla software house spagnola Zeus Software e pubblicato nello stesso anno dalla Gaelco. L'arcade fu diffuso in tantissime sale giochi del mondo e consiste in uno sparatutto a scorrimento orizzontale dove il giocatore deve guidare un personaggio a metà strada tra lo Steven Seagal dei tempi d'oro e Robert Garcia di Art Of Fighting (ma anche e soprattutto The King Of Fighters). 


La trama è ben precisa: il cattivo di turno, il supercriminale Scrubby ha rubato un prezioso pendolo magico a un orologio a cucù vivente di nome Relik. Con tale straordinario oggetto, Scrubby dona la vita a un esercito di giocattoli cattivi e cattura quelli buoni. Il protagonista Inguz dovrà far fuori i nemici per recuperare il pendolo ed evitare che il magico mondo dei giocattoli scompaia del tutto. 

Il videogiocatore è chiamato a guidare Inguz, il quale deve muoversi lungo sei livelli usando la sua fedele pistola a colpi illimitati. Alla fine di ogni quadro c'è naturalmente il boss da eliminare ma questo non è un problema dato che il gioco permette di potenziare la pistola raccogliendo i vari punti e bonus attraverso scatole magiche e stragi continue di nemici. Il colpo più potente del nostro eroe consiste in un urlo terrificante atto a invocare delle potenti aquile di fuoco il cui scopo e spazzar via i nemici evidenti sullo schermo. 

Inguz e Relik

Tra l'altro, c'è da dire che il livello di difficoltà di Biomechanical Toy non è dei più proibitivi: un giocatore attento potrebbe anche tranquillamente imparare a finire il gioco in una sola volta anche in breve tempo, anche perché l'armamentario di Inguz è sempre piuttosto ricco di risorse difficili da consumare come se nulla fosse. La giocabilità non presenta particolari limitazioni ed è tra le più semplici e agevoli viste alla fine del secolo scorso. 

La grafica di questo shoot'em up è molto bella e colorata, dove gli sfondi si sposano molto bene con i livelli in primo piano. In alcuni casi tra l'altro è possibile vedere alcune scene in cui il gioco procede anche in direzione verticale anche se, come anticipato, è principalmente orizzontale. Meravigliose anche le musiche che potenziano i connotati a dir poco rock'n'roll di un prodotto culturalmente pop. Infatti, all'interno di Biomechanical Toy sono stati inseriti pezzi di canzoni realmente esistenti ed incise per alcuni film americani. 

Di certo non manca anche la fantascienza!

Non a caso è possibile ascoltare alcune parti di City Of Angels dei Wang Cung, colonna sonora del film To live and let die in L.A.. Oppure è possibile per gli orecchi più esperti notare anche Chaos on the Tarmac composta da Stanley Clarke per il film Passenger 57Guns And People di Eric Serra per il lungometraggio Subway (in quest'ultimo caso appare ad ogni "missione compiuta"). 

Nel suo genere, la critica nominò Biomechanical Toy come una delle più valide alternative a prodotti come Three Wonders, Metal Slug (ma qui siamo su altri livelli a dirla tutta) e altri giochi simili. 

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7 commenti:

  1. Questo non me lo ricordavo, devo provarlo.

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  2. Certo che lo ricordo, un gioco davvero bello, credo di averlo giocato direttamente con qualche emulatore... anzi, ci gioco perché mi hai fatto tornare la voglia! XD

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  3. Incredibilmente non lo conosco, eppure in quel periodo frequentavo ancora le sale giochi, mi sa che lo proverò al più presto.

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    1. Non era facile beccarlo quindi giocarci era complicato dato che trovavo la fila. Per fortuna l'ho massacrato con i mame ed emulatori!

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  4. C'è stato un periodo a cavallo degli anni 80 e 90 dove la Spagna aveva un buona industria video-ludica (legata soprattutto agli home computer commodore e Amstrad CPC), capace creare dei piccoli capolavori del genere. Questo però mi era completamente sfuggito.

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