Oggi, 11 gennaio 2020, è andata in onda la prima puntata della serie tv d'animazione "Duncanville", trasmetta in Italia da Mediaset su Italia 1 alle ore 14, prima dell'immancabile appuntamento con i Simpson.
C'era grande attesa nell'aria per questo cartone animato di cui si è parlato tanto in America negli ultimi tempi, riscuotendo un buon successo di ascolti e di critica. Del resto, dietro alla sua realizzazione ci sono i produttori delle creature di Matt Groening, i quali hanno dato vita a questa creazione firmata da Amy Poehler, Mike Scully e Julie Scully.
La prima stagione è composta da ben 11 episodi e la prima puntata di quest'oggi è intitolata "Benvenuti a Oakdale!". Abbiamo quindi il nome della città in cui sono ambientanti i fatti e i nostri protagonisti sono i membri della famiglia Harris.
Duncan, il personaggio principale, è un adolescente pieno di sogni e desideri. Tuttavia ha un carattere molto ribelle da quello che si può comprendere dal primo episodio. Sogna di scalare montagne e di fare l'amore con Wonder Woman.
Sua madre Annie si presenta come la solita donna tosta americana, quasi come la colonna portante di una famiglia con problemi tipici della nostra epoca. Nella vita lavora come addetta ai parcheggi e mostra un carattere forte e alquanto autoritario, stando almeno ad ora.
Jack è il padre di Duncan. Il suo scopo è quello di essere un buon gemitore e qui lo vediamo desideroso di insegnare al figlio come si guida. Questo è scaturito dal fatto che Jack da piccolo aveva un pessimo rapporto con suo padre e non vuole che la cosa si ripeta con la sua progenie.
Kimberly è la sorella di Duncan. Anche lei adolescente, vive la sua vita come farebbe ogni ragazzino di oggi, con vari stati legati appunto a questo periodo dell'età umana.
Jing è invece la sorella asiatica di Duncan, adottata dalla famiglia Harris poco tempo prima. È molto semplice e apparentemente saggia, nonché legata alla famiglia adottiva nonostante sia molto piccola. Nel primo episodio trasmesso oggi, sembra che sia "innamorata" del fratellone.
Nella prima puntata, Duncan sembra restio a voler imparare a guidare ma alla fine si convincerà della cosa non per compiacere la famiglia, ma per fare colpo su Mia, la ragazza per la quale il giovane ha perso la testa avvertendo forti sentimenti e una potente attrazione fisica. Oltre a questi personaggi, troviamo anche gli amici della comitiva del protagonista: Wolf, Yangzi e Bex.
Sostanzialmente, Duncanville non presenta nulla di particolarmente nuovo rispetto a molte altre fiction animate arrivate dal Nuovo Mondo. Abbiamo la solita famiglia, composta da cinque persone le quali si scatenano in battute veloci, a volte forti e spesso sottili, con una trama che però procede in maniera molto spedita, scorrevole e forse anche un po' prevedibile. Come ogni serie che si rispetti, Duncanville prevede anche una morale finale che (nel caso del primo episodio) mette in risalto l'importanza della famiglia e quanto sia utile salvare le cose che legano le persone tra loro.
Ovviamente, questo non vuol dire che da questo primo racconto della storia possiamo capire cosa sia Duncanville. Al momento non mi ha fatto impazzire ma non mi è nemmeno dispiaciuto visto che tiene ottima compagnia. I disegni sono molto vivaci, così come i colori e Duncan si muove a destra e a sinistra come un elastico o una molla. Interessante notare un'altra cosa: Duncan e i suoi amici sono adolescenti molto attuali, nel senso che fumano erba e bevono birra (anche analcolica), vanno ai concerti di disco dance. Sono ragazzini molto diversi da quelli ammirati ne "I Simpson" o nelle opere di Seth McFarlaine, i quali imparano sempre tante cose nuove ma con procedure narrative differenti.
Quello che Duncanville sembra aver messo in risalto (e che ho apprezzato) non è una semplice storia di famiglia, bensì potremmo aver a che fare con la lenta crescita di un giovane: i sogni, i desideri, la scuola, gli amici, i primi sballi, i primi divertimenti, la cotta e le erezioni. Duncan del resto è molto attivo su ogni punto di vista, non sta mai fermo anche se non nasconde momenti di pigrizia. Probabilmente è questo che potrebbe differenziare Duncanville con altri cartoni animati.
Il personaggio di Mia forse è quello più interessante in questo nuovo mondo: non troviamo la classica ragazza della porta a fianco, tutta truccata per bene oppure acqua e sapone, non è nemmeno vestita in maniera elegante. Mia è semplicemente la figlia degli anni 2000 e nel contempo di vecchie culture punk. Ha un carattere forte e deciso, non vuole che Duncan perda la testa per lei ma contemporaneamente vuole essere corteggiato solo da lui. Non c'è nessun angelo celestiale ma una fanciulla molto alternativa e genuina, decisamente più credibile rispetto alle classiche "cotte" di altre serie tv. Mia ai i capelli rasati sui lati, una lunga coda riccia così come il suo ciuffo. Porta dei piercing ed è molto accattivante. Riuscirà il nostro Duncan dal voluminoso capello rosso e dalle numerose lentiggini a conquistare il cuore della ragazza? Le sensazioni per ora sembra positive.
Sicuramente non mancano le influenze di Matt Groening, con un pizzico di McFarlaine, sperando che gli autori non si spingano oltre per sfiorare il peggiore South Park degli ultimi anni (ma questo è un altro discorso). Forse non è da escludere anche qualche piccola "contaminatio" da parte di Brickleberry o per lo meno è un'impressione che ho avuto in alcuni momenti della visione. Queste però sono solo sensazioni perché è necessario seguire tutto il resto della prima stagione per capire realmente di cosa stiamo parlando.
Peccato che a quell'ora lavoro, altrimenti domani avrei provato a guardare questa nuova serie.
RispondiEliminaAnche se nelle dinamiche mi ricorda un po' "I Griffin" (che non ho mai amato), se dici che è scorrevole e che tiene compagnia, gli darei una chance.
Spero comunque che abbia successo, così magari Italia1 ci toglie dalle balle "I Simpson" che sopporto meno dei Griffin e persino di South Park. 😅
Sacrilegio!!! Cmq scherzi a parte puoi sempre recuperarla tramite internet. Alla fine sono 11 episodi, oggi hanno trasmesso il primo
RispondiEliminaScendo in salone e sento gridare lei "metti Italia 1, c'è un nuovo cartone!". Messo ma dovevo cucinare e ho perso interesse. Lei lo ha visto e me lo ha promosso. Magari me lo sparo tutto insieme più in là.
RispondiEliminaDi sicuro i disegni sono migliori di quel brutto Bob's Burger (che però ha le storie guardabili). Brickleberry mai sopportato, simile a quella porcata (ma dalla quale non riuscivo a staccarmi) di Mr. Pickless. Forse somiglia a quello sugli adolescenti arrapati, non ricordo il titolo ma non l'ho seguito molto.
Allora, malaccio non è sicuramente ma voglio vedere il resto della prima stagione per capire quanto potenziale abbia effettivamente. In America a quanto pare schifo non ha fatto, anzi. Mi aspetto molto da Duncanville.
EliminaPer il momento preferisco sorvolare, diciamo che sono ancora troppo affezionato ai Simpsons, Griffin e via dicendo, è pure simile, e poi troppo moderno/politicamente corretto..
RispondiEliminaBisogna comunque dargli tempo, siamo ancora alla prima puntata. Vediamo come si evolverà
RispondiEliminaNon ho visto questa nuova serie, permettimi di seguire gli altri commenti, dicendoti che io sono un griffiniano (ma sono fermo praticamente alla dodicesima stagione o qualcosa del genere), ma non ho più un gran interesse a questi cartoni "underground" (cioè in generale proprio ai cartoni). Attendo comunque il tuo giudizio definitivo. Esteticamente i disegni non mi piacciono proprio!
RispondiEliminaoggi il secondo episodio l'ho seguito a malapena. Comunque pur essendo un po' diverso su alcune piccole cose, alla fine non c'è nulla di nuovo. Io però guardo in profondità e aspetto gli altri 9 episodi.
EliminaOggi già me lo sono perso... Comunque, ieri citate le erezioni a gogo... assurdo su Italia 1 a quell'ora... o i tempi sono cambiati, o presto partono multe e spostamenti di orario.
RispondiEliminaLa serie è leggera, tranquilla e moderna, ma per ora niente di memorabile...^^
Moz-
assolutamente no! nulla di straordinario. Non vorrei rimanere deluso eh
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