sabato 12 dicembre 2020

Grosso Guaio a Chinatown: un flop diventato cult e che ha fatto storia



Ci sono film che diventano cult quando meno te lo aspetti, specialmente quando al loro esordio appaiono come dei veri flop a livello commerciale, in particolare al cinema. Poi, succede puntualmente qualcosa che li porta a essere visti e rivisti nel tempo, riuscendo ad avere un impatto non indifferente sull'immaginario collettivo e su altre opere. Alcuni lungometraggi spesso appaiono come le solite americanate di turno, con una buona dose di trash e situazioni che hanno del paradossale ma quando vengono visti e rivisti lo spettatore comincia ad attaccarsi per poi inserirli nella lista dei preferiti: uno di questo esempio è senza ombra di dubbio "Grosso Guaio a Chinatown". 



Diretto dal regista John Carpenter e diffuso nelle sale cinematografiche nel 1986, "Grosso Guaio a Chinatown" colpì per il suo mix vincente di vari generi, come la commedia e le arti marziali, ma anche elementi legati all'azione, al fantastico, all'avventura e perché no anche con un po' di sano horror. La pellicola diede grande risalto ai personaggi di Jack Burton e Wang Chi, rispettivamente interpretati da Kurt Russel e Dennis Dun. Proprio il profilo del protagonista americano ha avuto un ruolo fondamentale: più che una ciliegina sulla torta è stato un po' come il formaggio sul pesce, un particolare che in realtà ha dato ancora più spessore e interesse a "Grosso Guaio a Chinatown"

Carpenter e Russell

Il progetto e la realizzazione

In principio, "Big Trouble in Little China" (questo il titolo originale) era stato pensato come un western mescolato con il mondo della magia: la trama avrebbe dovuto prevedere il salvataggio di una fanciulla, rapita da un perfido stregone di nome Lo Pan. Alla fine, direzione e produzione optarono per la nostra epoca, per la precisione gli anni '80 del XX secolo. L'atmosfera è stata dunque caratterizzata con le solite atmosfere cupe e degradate del cinema d'azione di quel periodo, con riferimenti alla cultura orientale. 


Per il ruolo di Jack Burton, Carpenter aveva pensato prima a Jack Nicholson e poi a Clint Eastwood ma alla fine la scelta ricadde sul più adatto Kurt Russell, il quale aveva rinunciato al ruolo di Connor Macleod in Highlander. Dennis Dun invece fu notato nel film "L'Anno del Dragone" del 1985. A loro fu affiancato l'attore Victor Wong nella parte di Egg Shen, la bellissima attrice Kim Kattral e James Hong nei panni di Lo Pan.


La trama

Il camionista statunitense Jack Burton si reca in una città per rivedere l'amico cinese Wang Chi, il quale contrarrà con lui un cospicuo debito dovuto da una partita di gioco d'azzardo. Con la promessa di ripagare quanto prima Jack, Wang lo porta con sé all'aeroporto per andare a prendere la sua fidanzata, Mao Jin, una bellissima ragazza cinese che ha una particolarità unica: ha gli occhi verdi



Tuttavia, proprio all'aeroporto arrivano alcuni criminali cinesi conosciuti come "I Signori della Morte" i quali rapiscono Mao Jin e la portano via: a quanto pare la ragazza sarà destinata al mercato del sesso.I due amici inseguono la banda fino a giungere a Chinatown con il camion di Jack. Proprio qui, due bande note come Chang Sing e Wing Kong mettono in piedi uno scontro fino all'ultimo sangue, al quale partecipano tre uomini misteriosi. Costoro sono le temibili Tre Bufere: Tuono, Pioggia e Fulmine. Alla fine, Jack e Wang sono costretti a scappare e nel frattempo intravedono Lo Pan, lo spietato stregone e capo mandarino dei Wing Kong. Dulcis in fundo, I Signori della Morte (anche loro fedeli a Lo Pan) rubano il camion di Jack.



I nostri eroi trovano riparo nel ristorante di famiglia di Wang, Il Drago dello Stagno Nero, dove fanno conoscenza con la giornalista Gracie Law, Eddie Lee e il mago Egg Shen, acerrimo e vecchio nemico di Lo Pan. Il loro piano è quello di recarsi nel bordello dove è stata portata Mao Jin e liberarla. Purtroppo, quando entrano in azione, Jack e Wang vengono catturati e imprigionati. Durante la prigionia, Wang parla della verità identità del loro nemico: egli è vittima di una maledizione del dio Ching Dai dopo essere entrato in guerra con il primo Imperatore Cinese. Lo Pan vive da secoli come una fantasma e l'unico modo di rompere il maleficio è sposare una ragazza cinese dagli occhi verdi per poi sacrificarla proprio allo spirito dell'Imperatore. Si scopre dunque il vero motivo per cui la fidanzata di Wang è stata rapita: fa parte di un progetto preciso.



Nonostante poi riescano a liberarsi, i due amici continuano a fallire nel loro piano: anche la povera Gracie viene rapita da un mostro e portata al cospetto di Lo Pan, presso il suo maestoso Palazzo ben nascosto dagli occhi della civiltà. Lo stregone sottopone lei (che a sua volta ha gli occhi verdi) e Mao Jin alla prova della Lama Rovente e quando nota che entrambe riescono a domare il fenomeno, decide di sposarle entrambe. La giornalista sarà usata per il sacrificio (restituendo così al Lo Pan il suo corpo fatto di carne e ossa), mentre con Mao Jin consumerà i piaceri della carne.


Il momento delle nozze arriva. Jack e Wang vengono aiutati da Egg Shen e dai Chang Sing e alla fine avviano una vera e propria battaglia contro le forze del male. Lo Pan intanto riesce a compiere la cerimonia di rinascita e recupera finalmente le sue sembianze umane (all'inizio del film alternava il suo aspetto giovane a quello di un anziano costretto alla sedia a rotelle). I buoni riescono alla fine a sconfiggere e uccidere le Tre Bufere e Jack compie l'impresa di eliminare Lo Pan lanciandogli un pugnale in mezzo alla fronte. Le ragazze sono salve ma tutto il regno del male sta per crollare. 



Alla fine, Jack riesce a recuperare anche il suo camion e tutti insieme scappano mettendosi in salvo. Il film si conclude con Jack che riscuote i soldi del debito e saluta Gracie (con la quale stava per avviare una storia d'amore). Mentre il camionista è in viaggio in fondo al suo mezzo spunta il mostro che aveva rapita in precedenza Gracie. Titoli di coda. 

L'Analisi

"Grosso Guaio a Chinatown" è un mix di vari generi che riprende in gran parte la filosofia dei film orientali e la durezza dei film d'azione americani, mantenendo fedelmente le caratteristiche dei prodotti che veniva puntualmente sfornati da Hollywood tra gli anni '80 e gli anni '90, ovviamente con un accento nuovo. 

Lo scopo di questo lavoro è stato probabilmente quello di presentare qualcosa di diverso che riporta un po' alla mente la serie tv "Kung Fu", interpretata negli anni '70 da David Carradine e ambientata nel west. In "Grosso Guaio a Chinatown" si mette insieme il mondo delle arti marziali e della cultura cinese, con quello degli anni '80, cercando di creare un perfetto connubio di miti vecchi e nuovi del cinema. 

Jack Burton è il più singolare e improbabile degli eroi. Per quanto sia corpulento e abbia l'aria del tipico duro hollywoodiano, in realtà è un tipo che parla molto, imbranato come non mai ma che possiede una dote fondamentale: i suoi sensi sono rapidi come quelli di nessun altro. Infatti, l'unica cosa veramente buona che fa (oltre a far ridere e a dare un tocco estremo al film) è quello di sfruttare questa sua capacità per uccidere Lo Pan. Insomma, Burton è l'eroe dei poveri dei film d'azione americani: con una sola mossa si erge a grandi colossi di quel periodo come Mel Gibson, Bruce Willis, Jean Claude Van Damme e tanti altri. È proprio questo che lo rende il personaggio preferito di molti spettatori e che l'ha portato a conquistare la fiducia e il cuore di tutti. Personalmente tutti vorremmo essere un Jack Burton



Lo Pan poi è tanto temibile quanto mediocre su certi aspetti. La trattazione del suo profilo è eccellente e incarna perfettamente la figura del cattivo dotato di poteri soprannaturali. Mai però si sarebbe pensato a una fine misera, come quella che l'ha visto eliminato da Jack in un attimo, come se nulla fosse. E pensare che durante la battaglia abbiamo potuto godere del bellissimo scontro con Egge Shen, dove entrambi hanno usato i loro poteri magici per duellare e finire il tutto con un pareggio. 



Wang Chi è la controparte di Jack. Se il primo fa una cosa buona (per fortuna) lui invece fa il lavoro sporco combattendo contro due delle tre Bufere ed eliminando quella del fulmine dopo un avvincente duello a suon di katane e mosse di karate


Intanto, sul sito internet "Ilcineocchio.it" potrete trovare le 47 curiosità su "Grosso guaio a Chinatown" che vi spiegherà per filo e per segno tutto ciò che c'è stato dietro alla realizzazione del film. (Clicca qui)

Gli incassi

"Grosso Guaio a Chinatown" andò piuttosto male ai botteghini Usa. Dopo la sua uscita, registrata al 2 luglio 1986, il film guadagnò soltanto 11,1 milioni di dollari ma la produzione ne aveva stimati in partenza almeno 25. Le cose andarono molto meglio in Europa, dove la pellicola fu tra i primi trenta più visti del periodo 1986/1987, specialmente in Italia

Secondo gli esperti, le colpe del flop non sarebbero tanto da ricondurre a "Grosso Guaio a Chinatown" ma più alla produzione che in quel periodo avviò una grossa campagna pubblicitaria in occasione dell'imminente uscita di "Alien - Scontro Finale". Fatto sta che però, l'opera di Carpenter è stato capita poco dopo, a tal punto da diventare un film di culto in tutto il mondo, anche in Usa dove non era stato inizialmente apprezzato. In Italia ad esempio, ogni hanno viene trasmesso in più occasioni sulle varie tv nazionali e non solo. 

Il mancato sequel

"Grosso Guaio a China Town" avrebbe dovuti avere un secondo capitolo. Tuttavia, questo progetto non vide mai la luce perché Kurt Russell si sarebbe tirato indietro. La produzione sapeva che la storia non avrebbe avuto senso senza un Jack Burton interpretato da chi l'ha reso grande e per questo chiusero la possibilità di realizzare il sequel

Il Remake

Nel 2015 è stato annunciato il rifacimento di "Grosso Guaio a Chinatown". Se la cosa dovesse andare realmente in porto, il ruolo principale sarà affidato a Dwayne Johnson, noto ai più come The Rock. Fu proprio l'ex wrestler a dichiarare che il film sarebbe stato sottoposto al remake.



La serie a fumetti

A portare avanti le avventure di Jack Burton fu una serie a fumetti che vide il coinvolgimento proprio del regista Carpenter, il quale con la casa editrice "Boom! Studio" il proseguo dei fatti cominciati nel film. In varie saghe, cominciano dal 1986 fino a far raggiungere a Jack l'età senile e un scontro inevitabile per evitare l'Apocalisse. 




Mortal Kombat

"Grosso Guaio a Chinatown" prende spunto da vari film che hanno fatto la storia di quest'arte. Tuttavia, oltre a prendere ispirazione è stato a suo volte fonte creativa per altri. È stato proprio grazie al film di Carpenter che la Midway Games trovò ispirazione per creare alcuni parti del celebre videogame Mortal Kombat, pubblicato nel 1992. Oltre ad alcune atmosfere e a qualche mostro, la pellicola fu il maggior punto di riferimento per creare il dio del fulmine Raiden e il perfido stregone Shang Tsu: il primo riprende le caratteristiche di una delle Tre Bufere, mentre il secondo è ispirato a Lo Pan






2 commenti:

  1. Non è il genere di film che mi entusiasma.

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  2. Anni fa c'era un sito molto ruspante che, tra le altre cose, aveva finito per trascrivere sostanzialmente le sceneggiature integrali di due film, uno era "I guerrieri della notte", l'altro era proprio "Grosso guaio a Chinatown".

    E' uno dei miei film preferiti, la coppia Carpenter/Russell fa faville.
    Il film è un campionario di battute e colpi di scena messi in scena a un ritmo pazzesco! E Kurt ha recitato buona parte del film con la febbre!

    Recuperare il DVD, nello specifico l'edizione a due dischi, è stato uno dei miei primi obiettivi da quando ho il lettore DVD. E ovviamente non mi sono fatto sfuggire i tre albi a fumetti pubblicati dalla Cosmo.

    "Ora non uscirà mai più..." - "Cosa non uscirà mai più?!!"

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