lunedì 28 dicembre 2020

Death In Music 1980: la fine di Bon Scott, la tragedia di Bonham e l'omicidio di John Lennon

 

Dopo tanto tempo riparte la rubrica "Death In Music", un resoconto delle morti più tragiche e premature della storia della musica. Il nostro percorso ha avuto inizio con il periodo compreso tra gli anni 30 e gli anni 50, quando a perdere la vita in circostanze misteriose e/o a dir poco tragiche furono figure come quelle di Robert Johnson e di Buddy Holly, senza dimenticarne molte altre. 

Negli anni 60 ci son state anche le tragedie legate ai nomi di Belvin, Sam Cooke, Brian Jones e il nostro Luigi Tenco. Negli anni 70 poi si sono scatenate le maledizioni del soul e del Club 27 con i decessi di Jimi Hendrix, Jim Morrison e Janis Joplin, poi Rory Storm e la strage dei Byrds, contando anche la fine di Elvis, Moon e Sid Vicious

Oggi si riprende e si parte dal 1980, anno in cui si contano almeno una dozzina di casi tristi e proprio quest'anno ricadono i 40 anni dalla morte di tre personaggi in particolare: Bon Scott, John Bonham e John Lennon. Vediamo questi e gli altri artisti deceduti. 


Georgeanna Tillman

Il 6 gennaio 1980, a soli 35 anni, morì la cantante americana Georgeanna Tillman, membro del gruppo R&B, soul e pop de "The Mervelettes". Nel 1964, la giovane artista fu costretta a lasciare il quartetto a causa dell'anemia falciforme e del lupus che la stroncheranno anni dopo. Il suo corpo è sepolto nel Metropolitan Memorial Park a Belleville, nel Michigan




Bon Scott degli Ac/Dc

Il 19 febbraio 1980 è una data molto triste per gli amanti del rock: poco più di 40 anni fa moriva il primo leggendario frontman degli Ac/Dc, Bon Scott. Il decesso del cantante avvenne a Londra, quando aveva solo 33 anni. Il motivo a quanto pare sarebbe legato a un'intossicazione acuta da alcol (stando ai referti medici). Infatti, fu trovato in auto ormai privo di vita e la corsa in ospedale fu del tutto inutile per salvarlo.

Lui e la sua band divennero famosi per grandi classici del rock come Highway to Hell, The Jack, Whole Lotta Rosie, Dirty Deeds, Tnt e tanti altri successi indimenticabili. Al suo posto arriverà poi Brian Johnson





Jacob Miller

Un mese dopo la tragedia di Bon Scott, per la precisione il 23 marzo, morì anche il giamaicano Jacob Miller. Si tratta di uno degli esponenti più importanti della musica reggae di quel periodo ed è stato il cantante degli Inner Circle. Ha avuto molta risonanza come solista, cimentandosi anche con altri generi vicini al reggae. 

È morto a 27 anni in seguito alle gravi ferite riportate in un terribile incidente stradale. Fa parte degli artisti del Club27 ed era grandissimo amico di Bob Marley (il quale morirà un anno dopo). 



John Poulos 

John Poulos è stato uno dei fondatori e il batterista del gruppo pop dei Buckinghams, originari di Chicago. Ha lasciato amici e parenti il 26 marzo 1980 per una grave insufficienza cardiaca. Jon Jon (così chiamato da tutti) aveva 32 anni




Ian Curtis

Aveva soltanto 23 anni, invece, Ian Curtis dei Joy Division. Ai suoi tempi è stato uno dei cantautori e parolieri più brillanti della Gran Bretagna e nel 1977, a Manchester, fondò la rock band che negli anni a seguire avrebbe avuto un impatto potente sulla cultura di massa. 

La critica ha sempre apprezzato i loro album Unknown PleasuresCloser, classificando i Joy Division tra i capostipiti del panorama rock e punk di fine anni '70. Tuttavia, il giovane Curtis era un soggetto molto debole sia fisicamente sia emotivamente: soffriva infatti di epilessia e a 20 anni fu colpito da una profonda depressione che lo portò successivamente a morire suicida il 18 maggio, impiccandosi con una rastrelliera nella cucina della sua abitazione sita al numero 77 di Barton Street a Macclesfield.

La morte del giovane cantante scosse tutto il mondo e numerosi sono stati gli omaggi e le dediche alla sua figura e al suo sterminato talento, a partire dagli U2 e dai Cure che gli dedicarono rispettivamente A Day Without Me e The Holy Hour.




Carl Radle

Carl Radle è stato un bassista americana che ha vantato nella sua carriera numerose collaborazioni. Un tempo membro della band Gary Lewis & The Playboys, il musicista lavorò anche con Eric Clapton e i Delaney, Bonnie & Friends prima e con i Derek and the Dominos poi. È scomparso il 30 maggio 1980 per colpa di un'infezione renale dovute dall'abuso di alcol e narcotici. Aveva 37 anni.



Keith Richard Godchaux

Il 23 luglio la rock band americana dei Grateful Dead dovette dire addio al suo pianista, Keith Godchaux, il quale morì per un incidente strale a 32 anni. Gravi infatti furono le ferite riportate alla testa mentre veniva riaccompagnato a casa dal noto artista tie-dye Courtenay Pollock: era tra l'altro il giorno del compleanno della vittima, deceduta poi quattro giorni dopo. 

Dopo la tragica scomparsa, il gruppo decise di proseguire con la propria attività discografica, fermatasi definitivamente nel 1995.




George Scott III 

George Scott III invece è morto il 5 agosto 1980 per un'overdose di droga, a 26 anni. È stato il bassista di diversi gruppi musicali di New York. È stato uno dei fondatori degli 8-Eyed Spy e dei Raybeats, lavorando in seguito con James Chance and the Contortions, James White and the Blacks, Human Switchboard e John Cale.




John Bonham

Dopo le dipartite di nomi illustri e più altisonanti come Bon Scott e Ian Curtis, il mondo della musica rimase sconvolto dalla fine di colui che è reputato uno dei più grandi batteristi di sempre (se non il migliore in assoluto): John Bonham dei Led Zeppelin.

Era il 25 settembre di quel maledetto 1980, quando Bonham fu trovato morto nel letto di una stanza della villa di Jimmy Page a Windsor, dove la band inglese stava provando alcune canzoni per organizzare il loro ritorno nel panorama hard rock di quegli anni. La causa il decesso sarebbe stato il fatto che Bonham sarebbe morto per soffocamento dovuto al suo stesso vomito.

Secondo le fonte, il batterista bevve così tanto che fu necessario fermare le prove e mandarlo a dormire. Nessuno però si sarebbe mai aspettato il peggio, specialmente il manager Benji LeFevre e il bassista John Paul Jones che ritrovarono il corpo ormai privo di vita. Aveva 32 anni. In seguito alla tragedia, i Led Zeppelin decisero di sciogliersi come forma di rispetto nei confronti dell'amico scomparso. 





Steve Peregrin Took

Due giorni dopo la tragedia che colpì i Led Zeppelin, anche Steve Peregrin Took passò a miglior vita a soli 31 anni. È stato un batterista e cantante molto prolifico. Il suo nome è legato non solo alla sua carriera da solista, ma per essere stato anche un membro della rock band britannica dei T-Rex (quelli che ispirarono il manga 20th Century Boys di Naoki Urasawa). È morto dopo aver inalato una ciliegina da cocktail. 



Darby Crash

Il 7 dicembre 1980, a soli 22 anni, è deceduto Darby Crash, all'anagrafe Jean Paul Beahm. Il suo nome è stato legato al gruppo punk americano The Germs, di cui era cantanti e che fondò insieme a Pat Smear. Il loro album più famoso è (GI) del 1979, un lavoro che gli consentì di raggiungere la giusta fama mondiale che però durò poco per Crash. Un'overdose occasionale di cocaina lo stroncò e insieme a lui tentò il suicidio anche l'amica Casey Cola che riuscì poi a salvarsi. 




John Lennon

L'8 dicembre 1980, nel giorno dell'Immacolata Concezione, John Lennon venne assassinato davanti ai cancelli del Dakota Building, a New York City. L'assassino fu l'ormai noto Mark Chapman, il quale pose fine alla vita dell'ex membro dei Beatles sparandogli quattro colpi di pistola alle spalle, sotto agli occhi della moglie Yoko Ono.

Per leggere tutta la storia dell'omicidio che sconvolse il mondo della musica cliccate al seguente link:




Tim Hardin

Tim Hardin, è stato un famoso cantante folk statunitense, ucciso a 37 anni da un'overdose di eroina. Fra le sue canzoni più celebri si contano If I Were a Carpenter, Reason to Believe, Hang On To A Dream e 'Lady Came from Baltimore. Era il 29 dicembre 1980.




LEGGI ANCHE: 

4 commenti:

  1. Molti non li conoscevo, e comunque ignoravo che il 1980 ne avesse portati via tanti...!
    Assurdo morire inalando la ciliegina, per dire...


    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A dirla tutta manco io li conoscevo tutti. C'è però da dire che non sapevo che Ian Curtis fosse così famoso e influente. È stato citato anche in film e libri.

      Elimina
  2. Ciao, davvero particolare la tua rubrica. Alcuni li conosco, altri li ignoro, uno in particolare l'ho amato e lo amo immensamente.
    Molto interessante il tuo blog, tornerò a trovarti.
    Buona serata!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie mille per i complimenti. Sono contento se continuerai a visitare il mio blog. Personalmente ho già provveduto a mettere "segui" al tuo. A breve faccio una tappa da te

      Elimina