lunedì 8 febbraio 2021

Diabolik Anatastika 6 - L'assassino fantasma: recensione e curiosità


Nuovo appuntamento con Diabolik Anastatika con l'albo 6 intitolato "L'Assassino Fantasma". Sceneggiato da Angela Giussani e disegnato da Erminio Ardigò, questa storia risale al 10 giugno 1963. La prima stampa è datata autunno 1964, la seconda sempre ad opera di Astorina nell'inverno 1965. È datata invece 15 settembre 1975 la ristampa nella serie regolare, con 76 pagine di pubblicità, annunci e barzellette. Il 25 settembre 1978 lo rivediamo in una nuova versione per Diabolik R, per poi essere nuovamente riproposto nella serie Swiisss il 27 novembre 1994 e ancora per Swiisss nel 2017 e nel 2019 (riservata alla richiesta del servizio arretrati). Da precisare che questo è il primo fumetto di Diabolik a non essere mai stato ufficialmente ristampato all'estero (così come riportato dalla fonte compresa nel fascicolo in allegato). 

Proprio il fascicolo scritto dai curatori della raccolta riporta tutte le informazioni e le curiosità necessarie per far luce sulle origini di questo volume: c'è la breve scheda sui protagonisti e gli articoli "A volto coperto", "Parlando di soldi", "Il primo rifugio" e le differenze delle varie versioni in merito alla copertina, alla retrocopertina e ai disegni. Presente naturalmente il mini poster della copertina de "L'assassino fantasma". 

Il mini poster della copertina

La trama in breve

Diabolik ed Eva Kant sfruttano tre falsari per creare banconote contraffatte e mettere in piedi un piano a dir poco incredibile per piazzare un colpo in una banca. Tuttavia, per fare questo creeranno un rifugio segreto adibito a locale. La fidanzata di uno dei tre falsari però troverà il passaggio segreto per la tana del re del terrore e della sua compagna, rischiando così di metterli in serio pericolo. 


I personaggi

Oltre agli immancabili Diabolik, Eva Kant e Ginko, gli altri personaggi dell'albo sono:
  • Nanà: La cameriera fidanzata con uno dei tre falsari che scopre il nascondiglio sotterraneo della villa di Diabolik;
  • Pinon, Kalamur e Tacca: i tre falsari rapiti dal ladro;
  • Minette: figlia del proprietario di una poco raccomandabile osteria;
  • Lander: commissario che indagherà su alcuni punti della trama;


Diabolik e la maschera

In questo albo, il nostro Diabolik compare sempre a viso coperto, anche quando si trova con l'amata Eva. Una caratteristica da evidenziare è il fatto che in questa storia la faccia del re del terrore non riesce a manifestare i proprio lineamenti, come se indossasse una maschera comune in stile cappuccio o passamontagna

Secondo i curatori, i quali riportano anche le considerazioni delle Giussani, questa cosa da un lato era positiva per rendere più evidente il fattore misterioso nell'immagine del protagonista, dall'altro però lo rendeva troppo inespressivo e privo di qualsiasi manifestazione dei suoi sentimenti e stati d'animo. Non a caso che "L'assassino Fantasma" non fu totalmente disegnato da Ardigò e infatti il solito Gino Marchesi intervenne in alcune tavole.

Proprio per questo motivo, le sorelle Giussani decisero che nelle avventure successive, la loro creatura sarebbe stata meglio caratterizzata in volto anche quando indossava la sua inseparabile tuta nera con cappuccio. 



Diabolik e i soldi: dalla lira all'euro

Come ben sappiamo, Diabolik è nato negli anni '60, epoca in cui nessuno avrebbe mai immaginato il successivo passaggio alla moneta nuova, l'Euro, nel 2002. Le Giussani sapevano che questa cosa andava cambiata e perciò si decise di dichiarare Clerville come luogo sito in Eurolandia. Ovviamente tale cambio di rotta riguarda gli albi del nuovo millennio, mentre i vecchi rispettarono la precedente tradizione e gli antichi particolari. 

Non a caso uno dei tre falsari, Kalamur, usa un'espressione come "sgobbava come un negro!". Al di là della parola poco ortodossa (all'epoca di uso comune), per i neo lettori di Diabolik la cosa potrebbe lasciare un po' titubanti, anche se si dovrebbe dare per scontato il contesto storico del fumetto



Il primo rifugio

I curatori (che siano benedetti) della sesta uscita di Anastatika fanno anche una breve ricostruzione del primo storico rifugio di Diabolik ed Eva Kant. In questo episodio appare dunque il primo nascondiglio del ladro in calzamaglia nera, il quale però precisa che quella struttura è opera di un famoso contrabbandiere

Questa tana si distingue per un meccanismo particolare che fa inclinare il pavimento: sarà una delle rare situazioni in cui abbiamo a che fare con un'invenzione non partorita dalla mente geniale di Diabolik. Nelle storie successive, i nostri protagonisti creeranno nuovi luoghi capaci di contenere anche prigioni, laboratori e molto altro ancora. 



Le differenze tra le varie versioni de "L'assassino fantasma"

Partiamo naturalmente dalla copertina. A partire dal 1975 il volto mascherato di Diabolik viene meglio delineato. Nella versione Swiisss inoltre gli occhi della donna disegnata sullo sfondo passano dal colore rosa a quello grigio, senza dimenticare un tratteggio più evidente all'altezza delle labbra.

Copertina, retro e disegni

Per quanto riguarda la retrocopertina, i colori sono stati maggiormente schiariti nella ristampa del '75, con un piccolo ridimensionamento del rettangolino che contiene il nome di Nanà. I disegni mostrano interessanti cambiamenti tra le prime versioni e quella del 1975: in quest'ultimo caso gli occhi e la tutta del protagonista sono stati decisamente ritoccati. Inoltre, nella tavola numero 62, Diabolik appare con gli occhi chiusi mentre abbraccia l'amata compagna, mentre in passato le palpebre erano aperte

Vediamo alcuni disegni

L'appuntamento è per la prossima settimana con Diabolik Anastatika 7: Terrore sul mare!



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2 commenti:

  1. Il prossimo lo AMO.
    Comunque, ci vorranno anni per sapere chi sia il contrabbandiere amico di Dk a cui si fa riferimento... eheh :)

    Moz-

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    1. e noi siamo qui anche per aspettare. Devo recuperare quella parte

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