domenica 29 maggio 2022

Carlo Ancelotti re d'Europa: da allenatore bollito a fenomeno rinato!


Carlo Ancelotti re d'Europa: da allenatore bollito a fenomeno rinato. Con la quarta Champions League vinta contro il Liverpool è diventato il tecnico più vincente della storia della competizione.

Carlo Ancelotti s'è ripreso tutto!

Allenatore bollito, finito, superato, consumato. C'è chi addirittura l'ha definito fortunato e sopravvalutato ma, alla fine, Carlo Ancelotti s'è ripreso l'ennesima rivincita della sua carriera, sicuramente la più bella in assoluto. Con la Champions League vinta ieri sera contro il Liverpool di Klopp, il tecnico romagnolo ha conquistato il titolo di allenatore più vincente della massima competizione europea. Per tanti anni aveva condiviso il record di tre vittorie insieme a Bob Paisley e a Zinedine Zidane ma da oggi, conquistando la coppa dalle grandi orecchie per la quarta volta (su cinque finali) è diventato il numero uno in assoluto.


E pensare che proprio lui, l'eroe della "decima", alla fine della stagione 2014/2015 era stato mandato via da Madrid contro il volere dei suoi giocatori e di una buona parte della tifoseria. Anche lui aveva assaggiato l'ira funesta del presidente Perez costretto a passare da una stagione super titolata a una senza premi sia in Spagna sia in Europa. La cosa peggiore è che l'ex leggenda del Milan è reduce anche da una stagione e mezza d'inferno in Germania (dove è stato esonerato nemmeno a metà stagione). un anno e mezzo non proprio esaltante a Napoli e un'altro campionato e mezzo sulla panchina dell'Everton.

In Germania, Ancelotti non era mai stato realmente amato né dai giocatori né dai tifosi e forse né tanto meno dalla dirigenza che tanto lo aveva voluto. Una Bundesliga, due Super Coppa di Lega e un'eliminazione immeritata ai quarti di Champions League nel 2016/2017 non bastarono per evitare ulteriori scissioni e la rottura definitiva nel dicembre del campionato successivo. Sotto l'ombra del Vesuvio invece si vedeva palesemente che fosse un pesce fuor d'acqua, una nota stonata in mezzo a una rosa abituata ad altre tipologie di allenatori: non a caso, anche questa esperienza durò un anno e mezzo! Un secondo posto e scarsi risultati nelle coppe convinsero AdL ad esonerare Ancelotti e ingaggiare Gennaro Gattuso che poi vinse la Coppa Italia contro la Juventus di Sarri. C'è da dire però che i risultati del tecnico calabrese non furono decisamente migliori rispetto a quelli del suo maestro!


Così Carletto se ne tornò in Inghilterra, paese dal quale mancava dal 2011, quando era allenatore del Chelsea. L'Everton a metà del campionato 2019/2020 lo ingaggiò per conquistare la salvezza e magari un posto in Europa a dir poco impossibile. L'Everton concluse quella Premier al dodicesimo posto e l'anno dopo migliorò il proprio rendimento finendo tra le prime dieci. Tutto tranquillo, tutto sereno... fino a quando Perez la scorsa estate non s'è rifatto vivo per riportarlo a Madrid. La cosa meravigliosa non è soltanto la quarta Champions vinta ma anche il fatto che per la prima volta nella sua carriera Carletto sia riuscito a vincere anche il campionato (un double simile non l'aveva mai compiuto nemmeno ai tempi del Milan). Eppure, il suo ritorno al Bernabeu è stato visto come come minestra riscaldata tra due ex fidanzati, il remake senza aspettative di un film che non andrebbe mai toccato, il rilancio di un professionista finito e senza speranze di ripartenza. Ebbene, così come ha fatto Mourinho in Conference alla guida della Roma, sir Carlo ha smentito tutti aggiudicandosi la sua prima Liga (con qualche giornata di anticipo) ed eliminando in Champions League il Psg di Pochettino, il Chelsea di Tuchel, il Manchester City di Guardiola e infine il Liverpool di Klopp: se avesse beccato almeno il Bayern Monaco sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Resta comunque roba a dir poco fantascientifica.

La chiave di volta è stata certamente la capacità di aver saputo sempre ribaltare situazioni apparentemente disperate, tra rimonte aggressive e domini di palla inaspettati. Benzema e Courtois sono state sicuramente le armi più potenti di questo Real Madrid, insieme a un centrocampo "vecchio" ma contornato da giovani che Ancelotti ha saputo valorizzare. Vinicious, Valverde, Rodrygo e Camavinga sono ormai pronti a prendere in mano il futuro dei Blancos, nonostante Modric e Kroos giochino ancora meravigliosamente pur avendo rispettivamente 36 e 32 anni: soprattutto il croato riesce a mantenere quella classe che l'ha sempre contraddistinto, con tocchi precisi e passi leggiadri. Un pizzico di fortuna ovviamente non guasta mai e non penso che Ancelotti sia stato l'unico nel mondo ad aver avuto ogni tanto una sana botta di "culo". Persino Zidane, Klopp, Guardiola, Mourinho e altri hanno dovuto ringraziare la loro buona stella se le cose sono andate in un certo modo. 


Mettiamoci anche il fatto che Carletto è un allenatore italiano di vecchia scuola, quella vecchia scuola che a quanto pare è ancora in grado di mettere le pezze in fronte a colleghi più giovani e freschi di lui. Il suo catenaccio seguito da contropiedi velenosi ha abbattuto il Tiki Taka di Guardiola per la seconda volta (la prima avvenne durante le semifinali di Champions tra il primo Real di Ancelotti e il Bayern Monaco di Pep). Ovviamente, sarebbe da sciocchi negare che la difesa dei Blancos abbia lasciato parecchio a desiderare durante la fase finale del torneo, tuttavia la squadra è sempre riuscita a ribaltare clamorosamente i risultati: è successo con il Psg ed è successo contro il City. In ambo le occasioni Ancelotti sembrava spacciato e invece ha impartito una nuova lista di insegnamenti. Come se non bastasse, quest'anno è diventato anche l'unico coach ad aver vinto lo scudetto nei primi cinque campionati europei (Italia, Inghilterra, Francia, Germania e Spagna). Insomma, quest'anno non ci sono state mezze misure! Spero solo che questa volta il nostro eroe riesca a stare quanto più tempo possibile sulla panchina del suo nuovo Real e che Perez si renda conto che cambiare mister ogni volta come se nulla fosse, non serve a nulla e non porta da nessuna parte (l'avrà certamente notato durante il Zidane bis).

Grande Carlo! Continua così e in bocca al lupo!

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3 commenti:

  1. Peccato solo che abbia cominciato a vincere solo dopo che se andò dalla Juve...

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    1. Con noi ha vinto l'Intertoto :D A proposito di coppe europee del nonno...

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    2. Beh Pietro, c'è anche da dire che i calciatori ci misero anche del loro!

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