mercoledì 12 gennaio 2022

The Banana Splits Movie: dai bambini all'horror, un film senza senso. Recensione


The Banana Splits Movie: dai bambini all'horror, un film senza senso. Ecco una recensione sull'adattamento del show americano.

Il film dei Banana Splits: ecco la versione horror

Per tenere in piedi anche le rubriche "film" e "cinema" ho pensato che una buona cosa sia quella di tenere sotto controllo le pellicole che mi capita di guardare (quando posso) durante il tempo libero, inclusa la notte. Facendo un lavoro serale e finendo anche spesso tardi, mi viene difficile riuscire a scrivere recensioni di film durante la giornata, anche perché dovrei recuperare quello che più mi va a genio. Così mi affido ai momenti in cui non lavoro, guardo qualcosa anche la notte quando rincaso e poi nei giorni successivi procedo nel mettere tutto nero su bianco. Il punto però è che mai avrei pensato di attuare questa strategia con uno degli horror più insensati e terrificanti che abbia mai visto in vita mia: The Banana Splits Movie.

Tutto è accaduto nella notte tra domenica 9 e lunedì 10 gennaio: per uno strano caso al pub abbiamo finito presto di lavorare e di svagarci, quindi alle ore due mi ritrovo nella mia camera a fare zapping. Su Italia 1 becco questo film che (per ragioni che ancora non comprendo) mi ha incuriosito e tenuto sveglio. Tuttavia, ben presto la curiosità si è trasformata nel desiderio di capire come sarebbe andata a finire questa boiata di livelli biblici, pescata dal passato della cultura pop americana e tramutata da programma per bambini a scopiazzamento filmico di Five Nights at Freddy con tanto di contenuti slasher e splatter. Andiamo comunque con ordine!


Tutto ha avuto inizio alla fine degli anni '60, quando negli Stati Uniti la casa di produzione Hanna-Barbera lanciò in tv lo show dei Banana Splits: quattro persone che indossavano costumi delle fattezze di animali antropomorfi che a loro volta componevano anche un modesto gruppo musicale. Il programma prevedeva vari segmenti in cui era possibile seguire le avventure dei quattro personaggi e nel contempo alternare la realtà all'introduzione di cartoni animati, molti dei quali riprendevano volti noti del mondo di Hanna-Barbera. I protagonisti erano:

  • Swingo (Fleegle), un cane antropomorfo leader e chitarrista del gruppo;
  • Bingo, un gorilla batterista, interlocutore degli indovinelli di Swingo;
  • Drooper, un leone chitarrista, protagonista della rubrica Caro Drooper;
  • Snorky, un elefante tastierista, che si esprimeva con suoni inintelligibili al pubblico ma perfettamente comprensibili dagli altri personaggi.
Ogni puntata durava circa un'ora e in totale furono programmati 31 appuntamenti televisivi. Il programma ebbe inizio nel 1968 e terminò nel 1970. Nel 2008 format è stato rilanciato con una edizione prodotta dalla Warner Bros. e trasmessa sul canale Cartoon Network. Ora, la domanda che in molti vi starete ponendo è: lo show dei Banana Splits è mai arrivato in Italia? Non ne ho la più pallida idea ma da quello che ho potuto leggere in giro, sembra proprio di sì. Adesso possiamo passare al film.

Questi sono gli originali dello show televisivo

Il 19 febbraio 2019 la Warner Bros. avvertì il bisogno di rilanciare la serie tv attraverso un film ma di genere horror. Di conseguenza la regia fu affidata alla regista canadese Danishka Esterhazy, famosa per... vabbé talmente che è famosa che non ha nemmeno una pagina dedicata sulla versione italiana di Wikipedia (non che la cosa sia necessariamente un male eh). La sceneggiatura invece fu scritta da Jed Elinoff e Scott Thomas, anche loro famosi per qualcosa (ma non so cosa). Le case di produzione che misero mano alla parte economica del progetto furono la Blue Ribbon Content e la Blue Ice Pictures (collegate agli studi Warner Bros.). Per quanto riguarda il cast è inutile soffermarsi perché è composto da attori sconosciuti nel nostro Paese: a essere onesto non so nemmeno se siano specializzati nel panorama televisivo statunitense dato che da quel paese ci arrivano da sempre fior fiori di serie tv, cartoni animati e film per la tv. La cosa certa è che "The Banana Splits Movie" non fu infatti creato per le sale cinematografiche, bensì per il mercato Dvd e Blu-Ray dove totalizzò 184mila dollari di vendite (e secondo me sono anche troppi). La data di uscita risale all'agosto 2019.

La trama è molto semplice. Beth Williasm è una donna molto fragile e con una storia difficile alle spalle: il suo primo marito è morto e ora vive con il figlio 19enne Austin (nato dal primo matrimonio) e il secondo marito Mitch, dalla cui unione è nato il piccolo Harley. Per il giorno del suo compleanno, Harley riceve come regalo i biglietti per l'ultimo spettacolo dei Banana Splits, i quali sono destinati alla cancellazione a causa di un cambio di rotta nella produzione degli studi di appartenenza. I quattro personaggi dello show sono in realtà delle macchine che a questo punto della storia manifestano delle anomalie nella loro programmazione: consapevoli della loro fine, decidono di massacrare tutti gli adulti presenti e rapire i bambini per sottoporli a visioni macabre e orribili di omicidi dal vivo. Il compito di Beth sarà quello di vestire i panni dell'eroina e salvare i suoi figli e tutti i bambini bloccati nei sotterranei degli studios. Siamo in un universo parallelo alla nostra realtà perché i Banana Splits vanno in onda da almeno 50 anni, quindi non sono stati sottoposti a interruzioni come accaduto nella biografia originale. 


Le scene dei massacri tutto sommato sono anche soddisfacenti ma la regia presenta effettivamente dei limiti sul piano tecnico. La storia è frettolosa (e per un film non da cinema potrebbe anche essere normale) ma alcune fasi non hanno proprio senso. C'è infatti un momento in cui uno dei robottoni incendia il volto di una delle vittime: quest'ultima mentre soffre per la tortura subita ha la forza per togliersi il giubbotto e buttarlo a terra. Inizialmente pensavo che l'uomo volesse cercare di spegnere le fiamme sul suo viso e invece sembra un gesto campato così in aria. Che senso ha? Non è tutto perché Harley riceve dal fratello maggiore un regalo di compleanno consistente in uno scettro che può diventare una perfetta arma contundente, molto pericolosa e che non potrebbe mai andare bene per un ragazzino. Guarda caso, tale oggetto tornerà utile a Beth per combattere contro uno dei Banana Splits (ma dai!).


Il personaggio di Beth si sviluppa in maniera troppo veloce, infatti, mentre si mostra come una donna debole e delusa dai tradimenti del marito, si trasforma in una brutta copia di Milla Jovovich in Resident Evil. Combattere contro i Banana Splits appare in alcune circostanze come una cosa semplice: adesso ti sistemo io e la finiamo qua! Il punto forte del film potrebbe consistere nel fatto che a commettere quelle barbarie siano quattro icone della cultura pop Usa di fine anni '60 che in principio tendono a uccidere uomini e donne con profili antipatici. Tutto questo però viene meno nel momento in cui si scopre che i Banana Splits non hanno pietà per nessuno, nemmeno per il solitario guardiano degli studi televisivi. 

I giochi mostrati durante ogni episodio dello show diventano improvvisamente i luoghi della paura e della sopravvivenza: tutto davvero interessante se non fosse per quelle piccole esagerazioni che tendono ogni volta a rendere ogni situazione troppo eccessiva, decisamente oltre (nemmeno il miglior Wes Craven ci sarebbe arrivato). Nel film c'è anche qualcosa legata alla commedia del grottesco, a un'ironia sinistra che rende i contenuti splatter e slasher più leggeri e con qualche momento di respiro. I personaggi riescono anche a concedersi qualche attimo di interesse sessuale, di vittimismo sociale, di intrattenimento social e di asfissiante arroganza. I dialoghi sono ripetitivi, scontati e alla fine ciò che resta è solo una marea di sangue e budella sparpagliate lungo tutto il lungometraggio. Perché prendere un prodotto di divertimento per bambini e mutarlo in un orripilante spettacolo horror per traumatizzare proprio i più piccoli? Che poi mi piacerebbe sapere quanto sia stato davvero potente l'impatto del programma originale sugli americani dato che comunque si parla di una serie televisiva durata solo due anni, di cui forse metà del popolo Usa non ha nemmeno idea di chi siano i Banana Splits. L'unica cosa ereditata è stato il tormentone The Tra La La Song (One Banana, Two Banana), scritta da Mark Barkan e Ritchie Adams, il cui ritornello è notoriamente usato in diversi ambiti, tra cui i cori da stadio.


Gli attori poi recitano in maniera alquanto strana, non proprio lodevole e qualcuno tende anche ad apparire ridicolo, monotono e per nulla affascinante. Ora penserete che questa critica sia ingenerosa dato che parliamo di un'opera destinata al solo mercato Dvd e Blu-Ray. C'è un problema di fondo dietro a questa recensione: stando alle fonti trovate sul web, la critica (anche quella italiana) si è mostrata favorevole a "The Banana Splits Show". Favorevole su cosa? Non c'è nulla che possa rendere questo film migliore di tanti altri horror usciti al cinema negli anni passati e che sono stati sottoposti a massacri di massa interminabili. A dirla tutta, qui c'è anche una mancanza di originalità perché gli autori secondo me (ma anche secondo un buona fetta di pubblico) si sono ispirati alla serie di videogiochi dell'orrore Five Nights at Freddy, il cui primo capitolo risale al 2014. 


In effetti, la trama del primo capitolo della saga videoludica vede l'attenzione concentrata sulla pizzeria Freddy Fazbear's Pizza, famosa anche per le sue mascotte, cioè i pupazzi animatronici Freddy Fazbear, Bonnie, Chica e Foxy. Proprio come i cattivoni del videogioco, anche i Banana Splits sono liberi di girovagare la notte senza essere mai spenti, mostrando dei comportamenti strani e non idonei a delle macchine.

Fate un favore a voi stessi: se non lo avete ancora visto allora siete ancora in tempo per salvarvi. Per chi invece lo avesse visto, allora evitate di farvi ancora del male.

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11 commenti:

  1. Di solito sono curiosa ma stavolta anche no... ^^
    Fra l'altro ho visto mia cugina giocare a Five Nights at Freddy..... sarà scema io, ma che razza di gioco è? >_>

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    1. Se io giocassi a FNAF morire di infarto! Ad ogni modo se vuoi levati lo sfizio con questo film ma non aspettarti nulla. Ci sono film per la tv e il mercato Dvd che non sono male: questo è il male del concetto di trasposizione

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  2. Ci sono horror ben peggiori, fidati. Comunque ti do ragione da una parte, meno dall'altra, nel senso che un senso nell'intrattenimento non deve necessariamente sempre esserci, perché questo film è soprattutto questo, intrattenimento.

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    1. Certamente ma il discorso è che, dopo essermi informato sulla storia dello show, per me c'è solo una completa distorsione delle cose. È stato preso un programma per bambini ed è stato mutato a film horror. Ora, pensa se prendessero Resident Evil o lo trasformassero in un film romantico o fantasy... il resto lo lascio alla vostra immaginazione

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  3. In realtà avevo letto che la sceneggiatura era nata proprio come adattamento di Five Night at Freddy's poi l'hanno riciclata per questo film.
    Io l'unico appunto che faccio al film è di essere poco ironico (avrebbe meritato parecchio) e troppo gratuitamente crudele, per il resto mi sono molto divertita guardandolo :)

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    1. Peggio ancora allora! Personalmente non ha senso come film. Insomma, a quelli che lo difendono vorrei dire una cosa: e se qualcuno decidesse di trasformare L'Esorcista in un fantasy dalla sfumature romantiche? Vorrei proprio vedere come avrebbero da dire.

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  4. Ti posso confermare definitivamente che lo show lo hanno trasmesso, perchè da bambino lo guardavo.
    L'idea la trovo incredibilmente idiota ed insultante. Insomma, si prende un caro ed innocuo ricordo di infanzia per moltissima gente e giusto per fare un filmucolo lo trasformano in un horror: ma quanto si deve essere stronzi per avere idee del genere?
    E' la stessa cosa che hanno fatto con Fantasilandia, altro telefilm innocuo, anche poetico in diverse occasioni, tramutato in un horror stile Hostel.
    Prendono prodotti ben fatti e riusciti per trasformarli nelle loro cazzate prive di idee.
    Questa gente la manderei in miniera: almeno così svolgerebbero un lavoro più produttivo e dignitoso.

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    1. Sì infatti l'altro ieri ho corretto quella parte perché ho trovato anche qualcosina sul web dopo aver gettato il sangue. Il film orrendo ma i vecchi fan dello show lo difendono a spada tratta! Per me il film è esagerato, troppo esagerato (magari tra i suoi estimatori c'è qualcuno che è abituato a fare il professorone)

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    2. Probabilmente avrai beccato i pochi vecchi fan con demenza senile: fortunatamente io avevo visto per il 90% solo gente che gli buttava addosso cacca di cavallo.
      Che finisca nel dimenticatoio ;)

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    3. Amico Alex, guarda, non voglio definirli dementi però un po' di obiettività ci vuole. Qualcuno addirittura dice che era il miglior film che si potesse trarre... un horror? Un programma per bambini poi... Che poi diciamocela tutta: a parte quella canzone che oggi viene cantata negli stadi, ma il Banana Splits Show è durato solo due anni... mi fermo qui...

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    4. E' vero, è durato in patria due anni eppure tanti se lo ricordano bene (probabilmente sarà stato anche replicato).
      Come discorso mio generale io boccio in automatico chi va a toccare i ricordi altrui perchè gli mancano le idee, a maggior ragione se va a decostruire l'originale e per di più in maniera banale (in questo caso particolare, come giustamente dici, un horror? Da un programma per bambini?).
      PEr come la vedo io gli unici che difendono questo coso dichiarandosi però anche fan dell'originale, è perchè in realtà lo show non gli piaceva ed hanno la coda di paglia Per come la vedo: se sei affezionato a qualcosa, non apprezzi se te la stravolgono, c'è poco da fare.

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