«Io ne ho viste cose che vuoi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.»
È con questo monologo che l'attore Rutger Hauer conquistò l'immortalità interpretando magistralmente il ruolo del replicante Roy Batty. Siamo nelle battute finali del film Blade Runner del 1982, diretto da Ridley Scott e tratto dal romanzo "Il cacciatore di androidi" di Philip K. Dick. Dopo un lungo inseguimento, Roy salva inaspettatamente la vita al cacciatore di taglie Rick Deckard (Harrison Ford), nonostante quest'ultimo abbia ucciso nella sua carriera molti replicanti. La suspense è alle stelle, Rick è convinto di fare una brutta fine sotto ai colpi del nemico e invece accade qualcosa di inverosimile.
Harrison Ford è il cacciatore Rick Deckard |
Sotto la pioggia battente, in cima a un edificio, Roy si siede a terra fissando il cacciatore con aria sorridente e nel contempo consapevole. Sa che la sua ora è arrivata e prima di lasciare questo mondo ha qualcosa da raccontare, qualcosa che è legato al suo passato e alla sua storia. Ovviamente, questi fatti brevemente narrati non sono presenti nel film, quindi spetta a noi spettatori immaginare le imprese straordinarie compiute dal personaggio.
Roy è orgoglioso di tutto questo ma è molto rammaricato dal fatto che ben presto le sue memorie moriranno con lui e nessuno potrà raccontare quanto fatto ai tempi in cui militava nei corpi speciali extramondo. Ecco perché parla degli stessi ricordi destinati ad andare perduti come lacrime nella pioggia. Eppure, c'è molto di più dietro a questo atteggiamento del replicante: a differenza dei suoi simili sembra aver sviluppato un lato umano, infatti risparmia Deckard e parevoglia costruire con lui un legame speciale, proprio negli ultimi istanti della sua vita (i replicanti in genere vivono massimo per quattro anni). Il suo sembra un sorriso di vittoria, una dimostrazione che replicanti e umani forse non sono così lontani o meglio, lui non è tanto distante dagli uomini perché si concede anche un momento poetico con tanto di similitudine (come lacrime nella pioggia).
E pensare che il testo di questo monologo non fu opera di Ridley Scott o dello sceneggiatore David Peoples, bensì fu scritto proprio da Ruther Hauer il quale in principio aveva messo nero su bianco un testo molto più ampio e caratterizzato. Per esigenze legate alla pellicola, l'attore olandese tagliò molti pezzi e aggiunse "All those moments will be lost in time like tears in rain" (tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia). Quindi la frase più commovente del discorso non era presente nel testo originale. Come se non bastasse, gli autori del film raccontarono alla BBC che esistevano varie versioni del monologo e in una di queste c'era scritto "I rode on the back decks of a blinker and watched c-beams glitter in the dark, near the Tannhäuser Gate" (letteralmente "Ho cavalcato i ponti posteriori di un lampeggiante e visto i raggi C balenare nel buio, vicino alle porte di Tannhäuser").
Se confrontiamo la versione originale da quella italiana noteremo che si sono state molte modifiche nell'adattamento. Innanzitutto, va precisato che questo discorso non è presente nel romanzo, inoltre se si traduce letteralmente "I've seen things you people wouldn't believe" noteremo che la traduzione in italiano comincia diversamente: infatti, il doppiatore Sandro Iovino dice "io ne ho... viste cose" quando invece dovrebbe essere "io ho visto cose...".
I cambiamenti però non finiscono qui perché in lingua madre Roy dice "the shoulder of Orion" ("la spalla di Orione") ma nella traduzione è diventato "bastioni di Orione" (stella Betelgeuse). Inoltre, il replicante nomina i raggi C ma per questioni legate al doppiaggio essi divennero i raggi B.
Ad ogni modo anche da noi questo monologo è diventato fenomeno. Il potere dei suoi contenuti è immenso e coinvolgente, a tal punto da esercitare un impatto sulle masse davvero decisivo anche a livello culturale. Vi lascio il testo originale:
«I've seen things you people wouldn't believe, attack ships on fire off the shoulder of Orion,
I watched c beams glitter in the dark near the Tannhäuser Gate. All those moments will be lost in time, like tears in rain. Time to die.»
Ecco invece il video con la scena citata del film Blade Runner:
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Grande Rutger, che l'anno scorso ho giustamente omaggiato ;)
RispondiEliminamandami il link, voglio leggerlo!
Eliminahttps://pietrosabaworld.blogspot.com/2021/09/cinema-in-memory-of-rutger-hauer.html
EliminaUna scena che io metto volentieri accanto al monologo di Al Pacino in "Scent of a woman", al monologo di Gian Maria Volontè in "Sacco e Vanzetti) e al discorso all'umanità di Charlie Chaplin ne "Il grande dittatore"...
RispondiEliminaUna scena che spiazza, che sovrasta un film che di suo è già bello. Rutger Hauer nel ruolo che l'ha reso eterno, assieme a Navarre di "Ladyhawke", almeno per me.
Concordo su tutto. Anche a me piacque molto il discorso di Al Pacino in quel film: la parte migliore è quando li manda a fare in culo!
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