lunedì 3 gennaio 2022

[Retrogaming] Metamorphic Force (1993): un picchiaduro bestiale ma sfortunato!


Andiamo diritti al punto: chi si ricorda del videogame anni '90 "Metamorphic Force"? Si tratta di un picchiaduro a scorrimento orizzontale sviluppato e pubblicato da Konami nel 1993 sia in formato cabinato per sale giochi sia per piattaforma Nintendo. È un gioco che si presenta come un mix di generi che include anche fantasy e mitologia. I protagonisti sono quattro guerrieri capaci di trasformarsi in animali antropomorfi dalle capacità eccezionali e il loro scopo è quello di liberare il mondo da una grave minaccia. 


La trama è una delle più classiche e semplici dell'epoca: il Re Malvagio è tornato dall'Ade per infestare un'isola con il suo esercito; una sacerdotessa evoca quattro spiriti guerrieri protetti da altrettanti guardiani metamorfici. I quattro eroi hanno aspetti a caratteristiche diverse:
  • Ban: è un judoka giapponese il cui spirito metamorfico è rappresentato da un toro, quindi al momento opportuno assume le sembianze di un Minotauro per diventare più forte;
  • Claude: si tratta di un soldato francese il cui aspetto rimanda ai militari del XVIII secolo. È armato di spada ed è dotato di grande velocità. Il suo spirito metamorfico di riferimento è il lupo bianco perciò si trasforma in un licantropo. È evidente che il suo profilo sia ispirato all'anime di Lady Oscar;
  • Max: è un lottatore statunitense protetto dallo spirito metamorfico di una pantera;
  • Ivan: è un enorme boscaiolo russo considerato come il più potente del gruppo. Il suo spirito metamorfico è un orso, quindi assume le medesime sembianze una volta trasformatosi.

Il videogioco consente all'utente di poter giocare in maniera singola, in coppia o addirittura in quattro. "Metamorphic Force" è molto dinamico, veloce, fluido e regala anche momenti di soddisfazione durante i combattimenti, seguendo quindi la falsariga dei suoi "fratelli" (ad esempio Vendetta). La scelta ricade su uno dei quattro personaggi, i quali hanno poteri più limitati nella loro forma umana: una volta però assimilato il bonus a forma di statuetta è possibile avviare la trasformazione che rende il nostro guerriero molto più forte e munito di un maggior numero di combo. Oltre al classico joystick, al giocatore vengono messi a disposizione solo due tasti (uno per sferrare i colpi e l'altro per saltare).

Occhio però all'energia perché se si arriva al limite allora vedremo il nostro combattente recuperare le proprie sembianze originali (e lì poi sono dolori per andare avanti). I livelli totali sono sei e alla fine di ciascuno di essi c'è un boss da sconfiggere. La cosa curiosa del gioco è il fatto che sia ambientato nel XX secolo (almeno stando dalle fonti) pur presentando ambientazioni tipiche dei fantasy medievali. 


Ci sono tuttavia delle differenze tra la versione giapponese e quella occidentale. La più rilevante riguarda vite ed energia: nell'originale è presente la classica barra dell'energia che cala per i colpi subiti e si inizia il gioco con due vite; nell'occidentale si ha a disposizione una sola vita e l'energia è rappresentata con un contatore numerico che cala con il tempo anche se non si viene colpiti. Inoltre nel livello 5 della versione occidentale il confronto con la succube è preceduto da un combattimento coi boss dei precedenti livelli, i quali stavolta fungono da miniboss: all'inizio scendono in campo i boss dei primi due livelli; non appena uno di essi muore viene rimpiazzato dal robot di ghiaccio, e dopo la sconfitta di questo o dell'altro boss arriva quello visto nel quarto livello, già trasformato in mostro bicefalo.


Da quello che ricordo, non era facile trovare "Metamorphic Force" nelle sale giochi, anzi penso che il cabinato sia stato per molto poco tempo a disposizione dei videogiocatori. Non a caso in pochi ricordano questo prodotto della Konami perché a quanto pare non ebbe grandissimo successo un po' per colpa della concorrenza e un po' forse per il livello di difficoltà. Per me è stato comunque uno dei videogiochi più belli di sempre e per fortuna sono riuscito a recuperarlo grazie al retrogaming e ai mame

Secondo le fonti, la sacerdotessa è ispirata ad Atena di Saint Seiya

Uno dei difetti (oltre alla difficoltà) è l'eccessivo disordine e la gran confusione che a volte si crea durante gli scontri, in particolar mondo durante una partita con più giocatori: più personaggi partecipano e più nemici arrivano, generando zuffe dove si è costretti a colpire a destra e a sinistra come se non ci fosse un domani. Per il resto è bello sia nelle atmosfere, nei colori, nella caratterizzazione dei personaggi che ripercorrono precursori del genere come Altered Beast della SEGA e Teenage Mutant Hero Turtles proprio della Konami. Per chi ha nostalgia di Metamorphic Force consiglio di recuperarlo. Chi invece non l'ha mai conosciuto lo invito a fare la stessa cosa.

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1 commento:

  1. Un buon picchiaduro, che incrocia I cavalieri dello Zodiaco e Altered Beast. Begli anche alcuni effetti visivi. Peccato per le poche mosse a disposizione, soprattutto nella forma umana.

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