Fumetti - Diabolik R 726 e 727: "Un'isola maledetta" e "Fuga dall'isola". La recensione delle ristampe. Due albi per un'unica storia.
Doppio Diabolik R: Un'isola maledetta e Fuga dall'isola per un'unica storia
Diabolik R torna in edicola ma questo mese ecco una doppia recensione sulle ristampe delle avventure del re del terrore. Lo scorso dicembre è stato riproposto l'albo "Un'isola maledetta" mentre questo gennaio è arrivato "Fuga dall'isola": si tratta di due volumi collegati perché in realtà rappresentano un'unica storia divisa in due parti (anche all'epoca della loro prima pubblicazione).
I due fumetti risalgono rispettivamente all'Agosto e al Settembre 2007 (Anno XLVI). Essi non sono caratterizzati da autori diversi quindi c'è stata continuità nella sceneggiatura scritta da Tito Faraci e i disegni realizzati da Sergio e Paolo Zaniboni (che sono anche i realizzatori delle bellissime copertina). Il tutto nacque nel 2007 da un'idea di Lorenzo Esposito. Lan-Tah e lo stesso Diabolik sono i protagonisti sia delle retrocopertine sia delle copertine.
La trama in breve dei due albi (no spoiler)Una multinazionale invade la bellissima isola di Bo-Tang e semina il panico tra gli indigeni. Diabolik ed Eva Kant si trovano in vacanza su quell'isola, rendendosi conto che ben presto dovranno far i conti con la crudeltà di chi vive solo sotto l'influenza del dio denaro. Tuttavia, l'inafferrabile criminale sembra essere legato a quell'isola da un rapporto profondo, come se qualcosa del suo passato lo legasse a quella gente.
Recensione
I due albi mettono insieme una storia fatta di misteri, attentati, morti terrificanti e storie di fantasmi. I due protagonisti ancora una volta mostreranno motivazioni differenti nella difesa dell'isola: Eva vuole proteggere i deboli e la natura; Diabolik invece sembra celare qualcosa di molto personale. La cosa che alla fine conta è il fatto che i due compieranno l'ennesima impresa stando ancora una volta uniti, tra l'altro tirando fuori il loro lato più spietato e oscuro.
Si rivedono quindi Diabolik ed Eva in versione killer. Tuttavia, i responsabili della multinazionale sono degli ossi duri e per questo sarà necessario inscenare messe in scene capaci di andare oltre il macabro e il grottesco. Rivediamo anche le solite ingegnose invenzioni del re del terrore. La storia si pone come una specie di thriller/horror in cui nessuno riesce veramente a trovare una risposta agli strani accadimenti dell'isola: sarà una maledizione? una vendetta per aver fatto del male agli indigeni?
Diabolik dovrà risalire fino ai piani alti della compagnia per poter trovare una soluzione e obbligare gli operai ad andare via. Intanto, Eva è incuriosita dagli strani atteggiamenti del compagno e dal rapporto che lo lega a Lan-Tah. Qualcosa improvvisamente emerge dal tetro passato di Diabolik e ci viene svelato un dettaglio molto importante (se non proprio fondamentale) del suo modus operandi.
Secondo me, i due albi compongono una delle storie più belle di casa Astorina. La sceneggiatura tiene il lettore incollato alle tavole, i disegni invece rendono il tutto ancora più scorrevole e piacevole. Niente furti o denaro: c'è in ballo qualcosa di importante per le varie parti in causa.
La versione R di Diabolik torna in edicola il 10 febbraio con il numero 728 "La cassaforte del morto".
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Le trame un po' esotiche le trovo sempre molto avvincenti perché escono dal solito cliché del furto di gioielli, diademi, soldi, ecc... custoditi in un castello, in una banca, o che devono essere trasportati con un furgone blindato... Questa storia in tal senso centra benissimo l'obiettivo di proporre qualcosa di diciamo insolito, legandosi a filo doppio con il passato di Diabolik; un tassello non indifferente che viene svelato ai lettori.
RispondiEliminaLa lunghezza della storia offre infine il giusto respiro all'intera vicenda.
Queste storie di Diabolik sono la conferma dell'immenso piacere che provo nell'aver recuperato questo fumetto. Infatti per anni lo avevo interrotto ma non lo avevo mai dimenticato!
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