giovedì 27 gennaio 2022

Giorno della memoria: Schindler's List, il film capolavoro di Steven Spielberg sull'Olocausto


Giorno della memoria: Schindler's List, il film capolavoro di Steven Spielberg realizzato nel 1993. La pellicola è uno dei massimi manifesti del cinema dedicato ai tragici fatti dell'Olocausto.

Oggi è il giorno della memoria: parlo del film Schindler's List

L'anno scorso ho parlato del Giorno della Memoria analizzando la storia a fumetti di Maus, capolavoro scritto e disegnato da Art Spiegelman. Quest'anno si torna a parlare di cinema, attraverso uno dei film più importanti e meglio riusciti sui tragici fatti legati all'Olocausto e alla strage di ebrei nei campi di sterminio. Quest'anno è la volta di Schindler's List (La lista di Schindler), pellicola realizzata nel 1993 da Steven Spielberg che ne fu produttore e regista, mentre la sceneggiatura fu scritta da Steven Zaillian.

Parliamo di un'opera di straordinaria importanza storica, nonché di grande fattura tecnica e scenica: fu tra l'altro girato in bianco e nero, eccezion fatta per quattro scene che poi andremo a vedere durante questo articolo. Il cast di Schindler's List è di tutto rispetto dato che si contano i nomi di Liam Neeson (Oskar Schindler), Ben Kingsley (Itzhak Stern), Ralph Fiennes (Amon Göth), Caroline Goodall (Emilie Schindler). 


Il film prende spunto dal romanzo "La Lista di Schindler" di Thomas Keneally ma come ben sapete si tratta di una storia vera, con fatti realmente accaduti. Oskar Schindler infatti era un imprenditore tedesco i cui natali però appartengono alla città di Svitavy, all'epoca in Cecoslovacchia e oggi appartenente al territorio della Repubblica Ceca: era il 28 aprile 1908. Fin da giovanissimo, Schindler mostrò delle straordinarie capacità imprenditoriali ed economiche, quindi, dopo essere entrato a far parte del partito nazista in Germania (soprattutto dopo l'annessione della Cecoslovacchia) aprì una fabbrica da utensili da cucina (in Polonia) tramite la quale riuscì a salvare più di mille ebrei dal programma di sterminio. L'uomo infatti utilizzò la scusa di impiegarli come personale necessario alla sforzo bellico presso il suo famoso stabilimento che all'epoca era sito in via Lipowa n. 4, nel distretto industriale di Zabłocie, a Cracovia.

La storia di Schindler commosse lo scrittore australiano Thomas Keneally il quale, nel 1982, scrisse il romanzo "La Lista di Schindler" che poco tempo dopo sarebbe a sua volta servito a Spielberg per realizzare un film. E pensare che lo stesso regista inizialmente aveva pensato di occuparsi solo della produzione perché per la direzione aveva in mente i nomi di Martin Scorsese, Billy Wilder e l'ex deportato polacco Roman Polanski: tutte e tre alla fine rinunciarono al progetto, specialmente Polanski che all'epoca temeva di sentirsi troppo coinvolto emotivamente (nel 2002 poi realizzerà "Il Pianista").


Liam Neeson non fu la prima scelta degli autori. Molti furono i nomi che giravano intorno all'interpretazione di Schindler, come ad esempio Stellan Skarsgård, Harrison Ford, Bruno Ganz, Mel Gibson e Kevin Costner. Alcuni di loro rifiutarono altri invece furono scartati da Spielberg per paura che la loro fama potesse deviare la riuscita del film. Per il ruolo del comandante Amon Goth si pensò addirittura a Tim Roth, uno degli attori più amati da Quentin Tarantino. Alla fine si puntò tutto sull'attore Raph Fiennes che era ancora poco conosciuto e più adatto per la parte (ingrassò addirittura di 13 chili).

I problemi però sorsero durante le riprese. Stando alle fonti, Schindler's List fu interamente girato a Cracovia e in altre zone della Polonia. Inoltre, l'ex campo di concentramento di Kraków-Plaszów fu utilizzato per realizzare le scene ambientate proprio nel medesimo ambiente 50 anni prima: bisogna però precisare che in realtà tale campo fu ricostruito su un finto set cinematografico utilizzando le piantine originali dell'area. In parole povere, Spielberg dovette rinunciare a realizzare buona parte della pellicola all'interno di Auschwitz (suo pallino fisso) per due motivi: il primo, dovette dar conto alla comunità ebraica che ormai era stanca di vedere quel luogo tragico trasformato continuamente in un set; secondo, durante le prime battute, una cinepresa si ruppe all'improvviso e tale evento fu visto da Spielberg come un "segno" di qualcosa (provvidenza? chi lo sa!).


Come se non bastasse molte persone ebbero delle brutte reazioni durante le scene delle violenze ai danni degli ebrei. Fu una dura prova innanzitutto per Spielberg che da piccolo ebbe a che fare con il problema dell'antisemitismo.  Alcuni membri dello staff si sentirono invece molto a disagio nella parte in cui gli anziani vengono costretti a correre nudi durante la selezione da parte dei medici nazisti ad Auschwitz. Ci sono addirittura molte attrici che hanno avuto una crollo nervoso in occasione della scena nelle docce: una di loro infatti era addirittura nata in un campo di concentramento, quindi lo sforzo emotivo fu davvero immane. Infine, le immagini del rastrellamento del ghetto di Cracovia, furono realizzate guarda caso proprio 50 anni dopo il vero rastrellamento del 13 marzo 1943.

Tornando alla parte tecnica e alle scelte di stile, Schindler's List fu girato interamente in bianco e nero tranne per quattro scene. All'inizio del film appaio due candele che si spengono mentre alla fine se ne vedono altre due le cui fiammelle riacquistano colore. Il secondo e il terzo caso sono quelli in cui lo spettatore vede apparire una bambina con un cappotto rosso (unico indumento colorato) durante il rastrellamento del ghetto e poi nel mezzo della riesumazione delle vittime. L'ultimo momento in cui vediamo l'introduzione del colore è la parte finale, quando viene mostrata la scena dei sassi depositati sulla tomba del vero Schindler presso il cimitero di Gerusalemme (quindi dai fatti della Seconda Guerra Mondiale si passa ai giorni nostri).


Tuttavia, al di là di queste licenze, Spielberg predilesse il bianco e nero anche per conferire alla pellicola un profilo documentaristico, anche perché il l'addetto alla fotografia Janusz Kaminski sostenne che era importante realizzare un film senza far capire allo spettatore quando fosse stato realizzato. Inserire il colore, secondo gli autori, avrebbe potuto limitare di gran lunga le emozioni che il lungometraggio avrebbe potuto scatenare.

Ma perché fu scelto lo stile in bianco e nero? Perché per Spielberg era importante mettere in risalto il concetto di bene e male. Per lui la vita è fatta a colori ma una tragedia come la Shoah non può non essere raccontata in bianco e nero perché essa non ha colori, non ha vita, è il capitolo più triste della storia umana. Inoltre, il bianco e il nero sono fondamentali anche per descrivere il percorso di Schindler che da simpatizzante del partito nazista, diventa magnanimo datore di lavoro intento a salvare quanti più ebrei possibili.


A possedere una carica emotiva ricca di significato è la bambina con il cappotto rosso. La sua importanza emerge sopratutto dopo il ritrovamento del suo cadavere, con quel colore forte che continua tuttavia a farsi notare sul grande schermo. Questa scelta fu dettata dalla volontà di Spielberg di accusare il Governo statunitense di aver sempre saputo cosa stesse succedendo in Europa in quel periodo ma di non aver mai fatto nulla al momento giusto. Le candele a inizio film fanno riferimento invece al rito celebrativo dello Shabbat: il fumo generato dallo spegnimento delle fiammelle rappresenta la fine della pace per gli ebrei in Europa ed è un riferimento ai corpi bruciati di molti di loro in mezzo ai terribili campi di concentramento. 


Molto interessante è anche un altro aspetto: la somiglianza tra Liam Neeson che interpreta Oskar Schindler e il collega Ralph Fiennes nei panni dello spietato comandante nazista Amon Goth. Non so se questa sia stata una cosa voluta dalla produzione, ma il particolare è così impressionante da farmi indurre a pensare che tutta questa somiglianza servisse a mettere in risalto il dualismo tra i due personaggi: bene e male si assomigliano perché vestono gli abiti nazisti, ma dietro quegli indumenti battono due cuori differenti (uno dei due vuole aiutare gli ebrei). 


Schindler's Lis
t uscì nei cinema Usa nel novembre del 1993, mentre in Italia arrivò pochi mesi dopo (marzo 1994). L'opera ottenne un successo straordinario sia ai botteghini sia sui giornali. Il budget delle spese, pari a 22 milioni di dollari, fu recuperato in pochissimo tempo e alla fine il lungometraggio incassò oltre 320 milioni di dolori a livello mondiale. La critica spese parole di elogio a destra e a sinistra per Spielberg e il suo staff, a tal punto da convincere l'Academy Award a candidare Schindler's List a ben 12 premi Oscar e ad assegnargliene sette per il miglior regista, miglior film, migliore sceneggiatura non originale, miglior fotografia, migliore scenografia, colonna sonora e montaggio.

Proprio questa, in occasione appunto del Giorno della Memoria, il film Schindler's List andrà in onda su Iris (canale 22) alle 21 e 10.

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