mercoledì 16 febbraio 2022

Fumetti - Diabolik R 728: La cassaforte del morto. La recensione della ristampa


Fumetti - Diabolik R 728: La cassaforte del morto. La recensione della ristampa la cui prima edizione risale all'ottobre 2007 (XLVI).

Diabolik R è di nuovo in edicola con la ristampa del numero 728 "La cassaforte del morto"

Nuovo appuntamento con le ristampe di Diabolik e in particolare con l'edizione "R" che ripropone il numero 728 "La cassaforte del morto", risalente all'ottobre 2007 e appartenente all'anno XLVI. La sceneggiatura fu scritta da Patricia Martinelli, mentre di disegni furono realizzati da Enzo Facciolo. In copertina vediamo Diabolik a terra privo di sensi ai piedi di una cassaforte, mentre quatto misteriosi volti lo osservano. In retrocopertina c'è invece Licia Barton, tenente della polizia di Ferland

immagini prese dal sito diaboli.it

La trama in breve (no spoiler)

Diabolik ed Eva Kant vogliono mettere le mani sul tesoro dei quattro tetrarchi, i quali sono custodi di una cassaforte molto particolare sita a Castel Duchamp. Tuttavia, Ginko riuscirà a scoprire le loro intenzioni grazie a Licia e questo metterà a dura prova i due criminali che saranno costretti ad affrontare un piano ancora più geniale del loro.

Recensione

"La cassaforte del morto" è tra le storie più lineari di Astorina. La trama parte dal passato, cioè dalla prima collaborazione tra Ginko e Licia nello stato Stato di Ferland (vedi Diabolik "L'enigma dei quadri" del 29 marzo 1976). I due poliziotti adesso si ritrovano per cercare di sventare un piano ben congegnato dal re del terrore ma brillantemente scoperto dalla perspicacia di Licia in alcune piccole mosse. 


La sceneggiatura appare molto schematica ma questo non vuol dire che sia un difetto: c'è una vittima, un piano, un gruppo di persone coinvolte, il coinvolgimento della polizia, le strategie di attacco e difesa, infine la scena finale caratterizzata dall'immancabile colpo di scena. Ci sono tutte le componenti per una storia interessante ma nel contempo leggera e di facile fruizione. 

Diabolik mette ancora una volta in risalto la sua grande preparazione ingegneristica, mentre Eva resta maestra di calma e astuzia nei momenti in cui è necessario mostrare le sue abilità. Ginko a volte sembra più diabolico del suo rivale e in Licia ha trovato la sua Eva Kant della giustizia. In alcuni punti sembrano esserci delle forzature ma nel complesso l'albo si lascia leggere. Il finale dimostra che a volte può esserci una sola e unica soluzione per cambiare le sorti di una storia. 


Non c'è molto da aggiungere anche perché "La cassaforte del morto" è una trama tipica di Astorina e di certo non è tra gli albi più indimenticabili di Diabolik, tuttavia, può entrare di diritto tra i capitoli più interessanti dei primi anni 2000. 

Diabolik R torna in edicola il 10 marzo con il numero 729 "Agguato in alto mare".

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2 commenti:

  1. Sì, albo ben fatto e gradevole. A me è piaciuta molto la sfida d'ingegno tra i due eterni rivali, una vera partita di mosse e contromosse degne di una scacchiera.
    Un po' forzato che Ginko e Licia (bel personaggio!) scelgano di restare a vigilare Diabolik privo di sensi anziché delegare altri e mettersi loro sulle tracce di Eva.

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    1. Purtroppo su 120 pagine credo sia ormai normale notare quelle che chiamiamo forzature. Ci sta! è un buon albo cmq

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