giovedì 20 maggio 2021

È morto Kentaro Miura: addio all'amato autore di Berserk, addio al maestro!

Una notizia che ti sconvolge non solo la giornata ma anche anche e soprattutto il cuore. Anni passati a leggere e rileggere Berserk, a riguardare gli anime e a rigiocare ai videgiochi dedicati alle avventure di Guts e dei suoi compagni. Kentaro Miura, autore di quello che per me sarà sempre il più grande manga della storia, è morto a soli 54 anni il 6 maggio. A quanto pare la notizia è stata tenuta segreta per un po' fino a quando la casa editrice Young Animal non ha annunciato la triste fine del maestro su Twitter.

"Dr. Kentaro Miura, autore di Berserk, è morto il 6 maggio 2021 a causa di una dissezione aortica. Vogliamo esprimere il nostro massimo rispetto e gratitudine per il lavoro svolto da Miura e preghiamo per lui. 20 maggio 2021, Hakusensha Co., Ltd. Young Animal Editorial Department". (fonte della traduzione, Multiplayer).

Questo è quanto dichiarato da Young Animal che quindi ha chiarito anche le cause del decesso di Miura, il quale lascia incompiuta la sua opera maggiore che è appunto Berserk. Per ora ci fermiamo lì: 40 volumi e 363 capitoli totali pubblicati. Non si sa quindi se il manga avrà una fine e il molti speriamo che l'autore abbia lasciato ai suoi collaboratori una sceneggiatura conclusiva dell'opera.

Eh già, il finale di Berserk. Per anni ho letto esclamazioni del tipo "Se Miura va avanti così, moriremo prima di lui ma Berserk ancora non avrà visto la fine". Ebbene, i piedi glieli abbiamo tirati e come al povero Kentaro. Certo, collezionare un manga in produzione dal 1989 è stata un'impresa particolare per ognuno di noi e di certo nessuno si sarebbe mai aspettato che alla fine quello a morire prima di tutti e di tutto sarebbe stato proprio l'erede di Go Nagai, colui che aveva preso in mano un mondo di orrore e paura trasformando la visione di Devilman in un Medioevo fatto di misteri, mostri ed entità che regolano un libero arbitrio che non esiste, mentre un guerriero nero tenta di farsi largo lungo la ciclicità degli eventi con un'ammazzadraghi e il suo immenso istinto di sopravvivenza. 

Se n'è andato il migliore mangaka di sempre, secondo il mio personale punto di vista. Ci ha lasciati un uomo capace di regalare emozioni e ricordi indelebili attraverso un manga con una filosofia e una poetica fuori dal comune, scatenando un senso di nostalgia per ciascun personaggio e per ogni saga. Berserk non è terminato ma Miura ci lascia una grande opera piena di cultura, di riferimento all'occidente, al cinema degli anni 70 e 80, di religione ed esoterismo, alla riscoperta di miti e leggende del Nord e Centro Europa. E poi i disegni a dir poco perfetti, con paesaggi ed anatomie che sfiorano i concetti dei maggiori manuali di storia dell'arte. Miura nel bene o nel male ha lasciato profondamente il segno.

Avevo 15 anni quando a inizio anni 2000 incrociai per la prima volta il primo anime di Berserk, in onda in quel periodo a mezzanotte su Italia 1. Dopo l'ultima puntata (quella dell'Eclissi), capii che c'era qualcosa da approfondire e cercai i volumi della versione cartacea. Berserk è stato il primo manga che ho letto e quindi è tutt'ora il mio primo amore legato all'arte e alla tradizione del fumetto nipponico. Non dimenticherò mai le lacrime versate insieme a Guts, la storia della Squadra dei Falchi, il tradimento di Griffith, il terribile stupro ai danni di Casca, tutti i mostri e gli apostoli massacrati, per non parlare dei monologhi e dei dialoghi che ti riempiono a volte il cuore e a volta solo il cervello (quante pippe sull'idea del male, il karma, la ciclicità degli eventi, la Mano di Dio, il Cavaliere del Teschio, la magia, ecc.). 

Berserk non è solo una storia a fumetti. È un punto di vista! Miura ha voluto condividere con i lettori la sua concezione del male e probabilmente anche le sue paure che hanno preso forma sulla tavola magistralmente realizzate da quella mano fatata, intrisa di talento e genialità. Una visione del mondo oscura, misteriosa che oltrepassa i confini dell'immaginabile e sintetizza tutte le opere che l'hanno influenzato nella creazione della storia più famosa di sempre. Hellraiser, Amore e Sangue, LadyHawk, il cinema di Sam Raimi, Guin Saga, Hokuto No Ken, Mad Max, Lady Oscar e molte altre opere: sono tutte lì, a plasmare un soggetto tuttavia originale e mai visto prima. Forse è anche per questo che noi occidentali lo abbiamo amato (e continueremo a farlo) perché era vicinissimo alla nostra cultura e alle nostre icone.

Ci avevo messo 20 anni per completare la versione Collection di Berserk tra ristampe rosse e nere, tra mancanze di denari e improvvise disponibilità economiche che mi hanno permesso di raggiungere tale soddisfazione. Poi ti svegli una mattina e vedi che un lettore del blog (fan di Berserk) ti inoltra un link in privato: È morto Kentaro Miura. Si può iniziare peggio di così? A quanto pare la vita è favorevole a questo! 

A questo articolo non allegherò link di approfondimento su Berserk. Non serve a nulla visto il momento luttuoso che noi fan stiamo vivendo ma vi lascio una breve biografia. Alla famiglia di Miura vanno le nostre condoglianze e ci stringiamo a tutti i suoi colleghi che l'hanno conosciuto. Addio maestro, se esiste un paradiso spero che sia come l'hai sempre immaginato nella tua concezione. Ci mancherai! E grazie di tutto!

 

Cenni biografici su Miura

Kentaro Miura è stato uno dei mangaka più brillanti visti in Giappone. Nato a Chiba, città di oltre 900mila abitanti, l'11 luglio 1966 è diventato famoso soprattutto per Berserk. Mancino puro e dotato di un talento dal disegno fuori dal comune, Miura ha disegnato il suo primo fumetto nel 1976, quando aveva soltanto 10 anni: Miuranger che vide la luce negli anni in cui andava a scuola. Di questo manga realizzò la bellezza di 40 volumi.


Risale a un anno dopo, invece, il suo secondo lavoro, cioè Ken E No Michi, disegnato con inchiostro di china. Negli anni successivi, le capacità tecniche del fumettista giapponese migliorarono sempre di più, a tal punto da pubblicare alcune tavole su una rivista negli anni '80. Nel 1985 entrò al collegio artistico della Nihon University, dopo aver superato brillantemente il test di ammissione sottoponendo Futatabi per l'esame. Ha avviato poi alcune pubblicazioni sulla rivista Shonen Noa che tuttavia furono interrotte portando al fallimento del suo manga.

Mai però si sarebbe aspettato di essere notato a partire dal 1988, quando presentò il suo "Berserk: The Prototype", cioè un manga di 48 pagine che narrava la storia di un giovane guerriero che darà il via alla storia di Guts e dell'opera originale. Con questa breve storia, Miura ha vinto il premio della Comi Manga School e dopo la laurea conseguita l'anno seguente avviò "Il Re Lupo", tutto basato su un romanzo dello scrittore  Yoshiyuki Okamura detto "Buronson" (famoso per aver sceneggiato Hokuto No Ken). Il manga di Miura è stato comunque pubblicato sulla rivista Japanese Animal House. 



È proprio a cavallo tra gli anni 80' e gli anni 90' che Miura avviò la serializzazione di Berserk sulla rivista Young Animal, venendo così notato per la sua "Età dell'Oro". Il successo di Guts e delle sue avventure in Giappone furono tali da portare lo stessi Miura a creare nel tempo alcune trasposizioni animate. Si ricorda infatti l'anime del 1997, una trilogia nel 2012 e 2013, un'altra serie in animazione digitale divisa in due stagioni.

Tra le altre opere del maestro si ricordano anche Japan (1992, realizzata in un volume unico con Buronson), Gigantomachia (2013/2014) e Duranki (in corso dal 2019 in Giappone). Per quanto riguarda Berserk, questo manga è ancora in produzione e attualmente registra terrificanti rallentamenti di produzione. Negli ultimi tempi, Miura è arrivato a pubblicare da 2 ai 4 capitolo all'anno! La commercializzazione di Berserk tuttavia non s'è fermata: sono stati realizzati anche tre videogiochi intitolati "Sword Of The Berserk: Gut's Rage" (1999, Sega Dreamcast), Berserk Millenium Falcon (2004 per Sony Play Station 2, clicca QUI per leggere l'articolo) e "Berserk and The Band Of Hawk (2016 per Ps3, Ps4, Ps Vita e Steam).

18 commenti:

  1. È un articolo molto sentito e scritto in pochissimo tempo.
    Non posso che dispiacermi Pakos, mancherà a tutti i noi.

    Il mondo è impazzito

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  2. Devo ammettere la mia ignoranza a proposito di quest'opera, ma da quello che ho capito è veramente notevole...un'altra grossa perdita, giunta poi all'improvviso

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  3. Vero, Miura ci lascia un'eredità che ha già avuto un grande peso, ma continuerà ad averlo ancora e ancora.
    Un vero e proprio Maestro, un'opera senza eguali e che significa tantissimo per me.

    Moz-

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    1. Se ti faccio leggere il mio romanzo, noterai cose che ti strapperanno un sorriso o una lacrima. C'è molto di Berserk, nonostante le ambientazioni siano diverse. Miura ci ha fatti conoscere e Miura ci ha tenuti uniti. Piango Moz, piango come se fosse morta una parte di me.

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  4. Berserk l'avevo interrotto da anni, però sotto sotto speravo ancora che prima o poi sarebbe giunto alla fine. Avevo anche comprato "Japan" in edizione Panini, quando ancora si chiamava Marvel Italia, inutile dire che secondo me se ne è andato uno dei migliori mangaka di sempre.

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    1. Bravo è inutile dirlo. Per me è stato il migliore, forse sullo stesso piano di Go Nagai per le tematiche. Miura ha influenzato la mia vita con la sia opera massima

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  5. Lo omaggerò rileggendo Berserk appena potrò.

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  6. Un'amarezza unica! Non ci sono davvero parole!
    Berserk è stata un'opera davvero importante nella mia vita; mi ha fatto conoscere un genere di narrazione unico dandomi un sacco di emozioni.

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    1. Berserk ha segnato la mia vita. Il mio romanzo è in parte ispirato anche ad alcune sue situazioni. Non posso crederci che Miura sia morto, non me ne capacito

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  7. Mi spiace molto, come dici tu se ne va un grande maestro dei fumetti. Comunque la sua bravura vivrà per sempre in tutti coloro che hanno almeno una volta nella vita sfiorato un volume di Berserk.

    Una cosa che mi da molto fastidio è il fatto che per molti la morte di Miura è vista solo con fastidio, visto che adesso non potranno più sapere come va a finire la storia.

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    1. Perché sono stronzi, è questa la verità. Miura è morto a 54 anni.Fosse morto a 80 allora posso anche capire l'incazzatura ma è deceduto giovane per un problema congenito. Sicuramente sai bene che chi soffre di tali patologie così può campare per anni e così può morire all'improvviso. A me spiace per tutta una cosa affettiva legata a lui, al manga, alla storia e ai personaggi. Pace all'anima sua

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  8. Con lui se ne sono andati pure i nostri amici, arrivati a questo punto può anche non essere terminato. Non importa un epilogo, l'impronta è già stata lasciata.

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    1. Vero, ad ogni modo però di parla comunque di una possibile continuazione dell'opera. Ci sarebbero dei segnali ma ovviamente aspettiamo cosa dice la casa editrice.

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  9. Ammetto di non aver mai letto Berserk personalmente, però conosco la storia e le sue tematiche, e ho sempre ammirato la meravigliosa cura per i dettagli delle sue illustrazioni, ogni pagina di questo manga è un piccolo capolavoro. Miura ci ha lasciati troppo presto ma è bello vedere come continuerà a vivere nel ricordo affettuoso dei fan e degli amici.

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    1. Si dice che probabilmente i suoi collaboratori porteranno avanti l'opera. Bisogna aspettare notizie dalla casa editrice a questo punto!

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