martedì 18 marzo 2025

Fumetti DC - Batman: "Cos'è successo al Cavaliere Oscuro?" di Neil Gaiman (e altre storie)

Fumetti DC - Batman: "Cos'è successo al Cavaliere Oscuro?" (e altre storie). Ecco il capolavoro di Neil Gaiman realizzato insieme a Andy Kubert

Cos'è successo a Cavaliere Oscuro? L'esperienza premorte di Batman

"Cos'è successo al Cavaliere Oscuro?" è senza ombra di dubbio una delle storie più belle lette su Batman, nonché uno degli omaggi più ad effetto mai realizzati da un autore, specie se questo autore è il mitico Neil Gaiman, creatore degli anni d'oro di Sandman. Tale opera come sempre l'ho recuperata attraverso la collana "Supereroi Le Leggende Dc" grazie al numero 75 che contiene altri racconti a fumetti dedicati al Pipistrello scritti sempre da Gaiman e disegnati con l'aiuto altri artisti (ma con la supervisione dello stesso Gaiman). Ecco sommario completo del volume:
  • Cos'è successo al Cavaliere Oscuro: sceneggiatura di Neil Gaiman e disegni di Andy Kubert;
  • Un mondo in bianco e in neri: disegni di Simon Bisley;
  • Pavana: disegni di Mark Buckingham;
  • Peccati originali: disegni di Mike Hoffman;
  • Quando una porta è una porta: Bernie Mireault.


Neil Gaiman è sempre stato apprezzato per essere un scrittore poliedrico, infatti, oltre ai fumetti ha realizzato diversi romanzi e sceneggiature per opere audiovisive destinate al cinema e alla tv. A dirla tutta, Gaiman in principio non era tanto propenso alla nona arte, anzi non nutriva alcun tipo di interessa per essa, almeno fino al giorno in cui lesse lo Swamp Thing di Alan Moore (edito naturalmente da DC). Era il 1984 e in quello stesso anno Gaiman cominciò a stringere amicizia epistolare proprio con Moore, fino a quando non decise di trasferirsi dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti e fare il suo esordio nel mondo dei fumetti DC nel 1988 con Black Orchid (reinventando completamente l'eroina degli anni '70 insieme al disegnatore Dave McKean). Come tutti saprete, il successo di Neil Gaiman è legato soprattutto al titolo di Sandman, reso un colosso dei fumetti grazie alle storie pubblicate dal 1986 al 1996: in casa DC i "Sandman" erano già noti ma quello di Gaiman era qualcosa di completamente nuovo e inserito in una famiglia composta di semidivinità potenti, capaci quest'ultime di incarnare tutti gli aspetti delle nostre vite. In particolare Morfeo rappresenta la capacità della gente di sognare e ideare storie. Il Sandman di Gaiman ai suoi tempi fu una straordinaria operazione editoriale impregnata di riferimenti letterari, rimandi mitologici e vaste sperimentazioni grafiche atte a indicare il continuo mutamento delle cose.


In seguito al successo di Sandman (che oggi vanta anche una serie tv) Gaiman fu ingaggiato per altri lavori e in questo caso specifico mi limiterò a menzionare "Che cos'è successo al Cavaliere Oscuro?", progetto romantico dedicato alla figura di Batman. I due albi che compongono questo capitolo risalgono al 2009 e la DC voleva qualcosa sul Pipistrello che ricordasse in qualche modo "Cos'è successo all'Uomo del Domani" di Alan Moore del 1986: in quest'ultimo caso abbiamo visto l'evoluzione di Superman dopo "Crisi sulle Terre Infinite" (1985-1986) per mano di un genio intramontabile come John Byrne ma con Moore si cercò di chiudere le avventure dell'Uomo d'Acciaio pre-crisi. Insomma, la DC si era sempre chiesta come si sarebbero comportati i lettori davanti a una potenziale ultima storia del loro supereroe preferite, specie in caso di morte. A Nel Gaiman fu assegnato questo compito per quanto riguarda Batman, personaggio che già fu "apparentemente ucciso" da Grant Morrison in Batman RIP e Crisi Finale (con conseguenze visibili sulle testate Batman e Detective Comics). 


Assegnare la "morte" di Batman a Gaiman fu un evento straordinario, dato che lo scrittore britannico era uscito fuori dai radar della nona arte per molti anni dopo il successo di Sandman. I fan acclamarono la notizia del suo ritorno con accesso clamore, anche perché rivederlo sulle pagine del Cavaliere Oscuro era un considerato come una sorta di miracolo. Per "Cos'è successo al Cavaliere Oscuro?", Gaiman fu affiancato dal disegnatore Andy Kubert e insieme diedero vita a qualcosa di inverosimile: la storia avrebbe parlato della morte del Crociato Incappucciato attraverso il suo funerale presenziato non solo da amici ma anche da tutti i suoi più acerrimi nemici. Tutti avrebbero omaggiato Batman, anche Joker! Tuttavia, Gaiman era intenzionato a scrivere un fumetto che non seguisse la linea di "Superman - Cos'è successo all'Uomo del Domani", bensì un commiato più consono all'Uomo Pipistrello. L'obiettivo del papà di Sandman consisteva nell'ideare una fine di Batman che rafforzasse ulteriormente la sua eternità editoriale da un lato ma che rimanesse come un albo indimenticabile dall'altro. 


"Cos'è successo al Cavaliere Oscuro?" è in pratica una storia surreale che racconta l'esperienza pre-morte di Bruce Wayne. Tale stratagemma servì a Gaiman per rendere la sua storia come quella finale di Batman, a di là dell'evoluzione futura delle sue avventure. La sceneggiatura è stata anche una forma di mero divertimento per lo scrittore, il quale ha voluto omaggiare il personaggio inserendo nel fumetto le sue numerose incarnazioni, a partire da quelle degli anni '50. In "Cos'è successo al Cavaliere Oscuro?", vediamo amici e nemici di Batman omaggiarlo attraverso racconti e aneddoti personali: il discorso di Catwoman catapulta il lettore nelle atmosfere di quel decennio fino agli anni '60, infatti Kubert ha recuperato i costumi più vecchi di Selina Kyle e Bruce Wayne


Tra le altre menzioni d'onore e gli omaggi, notiamo il Pinguino nel suo aspetto classico, Man-Bat (Kirk Langstrom) in forma umana, un Azrael più robusto, Batwoman alias Kate Kane (almeno si presume) e un Alfred Pennyworth creatore dei supercriminali più temuti. Non è facile ricostruire tutti questi rimandi ma è sicuramente doveroso sottolineare che nella prima pagina vengono citati Bill Finger (cocreatore di Batman), Jim Aparo (storico disegnatore) e il film Bat Whispers (fonte d'ispirazione di Bob Kane per l'ideazione del Cavaliere Oscuro). Non mancano riferimenti ad altri sceneggiatori e illustratori del personaggio, tra cui il compianto Neal Adams. Bellissimo il continuo cambio di costume di Batman che ripercorre il design di Frank Miller e David Mazzucchelli, Kelley Jones (nelle lunghe orecchie a punta della maschera) e Jim Lee


"Cos'è successo al Cavaliere Oscuro?" ci insegna che Batman è qualcosa di eterno, anche nel momento in cui si parla della sua potenziale morte. In una fase che anticipa questo possibile evento, Bruce Wayne ripercorre in maniera surreale le varie tappe della sua vita sia come uomo sia come supereroe mascherato, affiancato da una misteriosa figura che si rivelerà poi essere lo spirito della madre. Ogni persona che ha fatto parte della vita di Batman racconta la sua personale relazione con il personaggio e ognuno di loro ricostruisce anche la sua personale esperienza della morte del Pipistrello: Batman è di tutti e ognuno ha avuto il diritto di viverlo come avrebbe voluto, al di là di ogni run narrativa scritta e disegnata fino ad ora. Tutti l'hanno amato in qualche modo e tutti lo rimpiangeranno, anche gli avversari più pericolosi, anche pazzi scatenati come Joker, Due Facce, il Cappellaio Matto, Clayface, il Pinguino e tanti altri. 

A rendere meravigliosa quest'opera ci ha pensato anche il talento artistico dello stupefacenti Andy Kubert, bravo a riportare sulle sue tavole le idee di Gaiman alla perfezione. Eccellente anche il suo operato nel riprodurre abbastanza fedelmente i Batman del passato creati da chi l'ha preceduto. "Cos'è successo al Cavaliere Oscuro?" può essere considerato un capolavoro non solo nella narrazione ma anche nella sua realizzazione visiva.


Gaiman riprende in qualche modo il mondo onirico di Sandman e lo modifica per far vivere a Bruce un'esperienza di premorte e che lo porterà a capire una cosa: anche se un giorno dovesse morire, lui in un'altra vita tornerebbe ad essere Batman e forse tornerebbe a patire le stesse sofferenze già vissute perché certe cose sono destinate ad andare in un certo modo, sono già scritte e non smetteranno mai di accadere e riaccadere. Tutto questo però porta a un risultato importante, cioè l'immortalità (editoriale) di Batman e la continua consacrazione del suo destino da supereroe. Batman muore ma nel contempo non morirà mai perché ci saranno sempre nuove storie, nuove crisi, nuove rinascite, nuovi anni ma il Cavaliere Oscuro rimarrà sempre lo stesso nella sua essenza. 

Passando alle altre storie scritte da Gaiman in favore del protettore di Gotham City, menziono per prima "Un mondo in bianco e in nero", tratto dalla miniserie composta da quattro albi Batman: Black & White del 1996, ideata da Mark Chiarello e Scot Peterson. Questa idea editoriale contiene cinque storie di otto pagine a numero e disegnate interamente in bianco e nero così da porre l'accento sugli aspetti mitologici, leggendari e psicologici di Batman. Nel capitolo scritto e disegnato da Gaiman e Bisley, vediamo Joker e il Cavaliere Oscuro come due amici che da anni dividono le scene del fumetto come se fossero sul set di un film. I disegni sono spaventosamente belli (provare per chiedere) e ricordano in qualche modo i lavori di Kelley.

Pavana, Peccati Originali e Quando una porta è una porta (1989) sono altre storie sempre ideate da Gaiman e disegnate rispettivamente da Mark Buckingham, Mike Hoffman e Bernie Mireault. Lo scopo di queste tre parti è mettere i risalto l'ossessione che i supercriminali (ma anche gente comune) nutrono nei confronti di Batman, colui che riesce sempre a sventare i loro piani e a catturarli. C'è anche chi, come Poison Ivy, vive di mero desiderio amoroso nei confronti del Pipistrello, a tal punto da odiarlo e desiderare di renderlo un "sofferente schiavo". Infine, mai mettere in discussione i consigli del Cavaliere Oscuro perché si potrebbe finire molto male, specie se si tratta di una squadra di giornalisti intendi a raccontare Batman dal punto di vista dei suoi "poveri" avversari. 

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