sabato 15 novembre 2025

Fumetti DC - Joker di Brian Azzarello e Lee Bermejo: no, non è Heath Ledger!


Fumetti DC - Joker di Brian Azzarello e Lee Bermejo: non esiste cura per la follia ma solo un Batman. Ecco una delle storie più belle dedicate alla nemesi del Cavaliere Oscuro.

Ecco il Joker di Azzarello e Bermejo: vi ricorda qualcuno? È puramente casuale!

Nell'ottobre del 2008 la DC pubblicò Joker di Brian Azzarello (sceneggiatura) e Lee Bermejo (disegni), raccontano un'ulteriore nuova versione del "Principe Clown del crimine", decisamente più sboccato, più rozzo e più "boss" rispetto alla tradizione classica. In alcuni casi anche la violenza e la follia del personaggio sembrano aver avuto un ulteriore sviluppo ma, a colpire i lettori, è stata in particolare modo la straordinaria somiglianza di questo Joker con quello interpretato da Heath Ledger nel film "Batman Il Cavaliere Oscuro" (sempre del 2008). Per i meno esperti è doveroso sapere che in realtà, per quanto assurdo possa sembrare, non c'è alcun legame tra le due opere, anzi sembra che gli autori e i produttori del fumetto e del film non fossero reciprocamente a conoscenza dei progetti dell'altro e viceversa. 


Il 2008 fu un anno cruciale per Joker per via dell'uscita de "Il Cavaliere Oscuro" di Christopher Nolan. Come in molti sapranno, l'interpretazione del compianto Heath Ledger fece davvero la differenza, a tal punto da aggiudicarsi il Premio Oscar come miglior attore non protagonista addirittura dopo la sua prematura morte. La critica esaltò non solo l'interpretazione dell'attore ma applaudì anche tutto il resto del film, reputandolo come uno dei migliori (se non il migliore) cinecomics mai realizzati nella storia del cinema. Nell'autunno dello stesso anno poi la DC pubblicò Joker di Brian Azzarello e Lee Bermejo, una vera e propria graphic novel che oggi è già da considerarsi come un cult dei fumetti legati a Batman e alla sua nemesi Joker

Tuttavia, la cosa che colpì maggiormente il pubblico fu l'impressionante somiglianza tra il deforme Joker di Bermejo e l'altrettanto impressionante "Uomo che ride" di Ledger. Inizialmente tutti pensarono che il fumetto fosse stato influenzato dal film di Nolan o che la produzione della pellicola avesse in qualche modo "rubato" l'idea della DC ma, in realtà, la verità è ben lontana da dove e da come la possiamo immaginare. Sia la produzione del lungometraggio sia Brian Azzarello hanno dichiarato di non essersi per nulla influenzati, aggiungendo che nessuna delle due parti fosse a conoscenza dell'esistenza di quello che potrebbe definirsi un vero e proprio Zeitgeist (spirito del tempo). I due Joker infatti si somigliano tantissimo e gli esiti delle due storie sono molto simili tra loro, esattamente quanto le somiglianze estetiche. Il Joker di questi due capolavori è molto più di strada, uno spietato criminale urbano legato agli ambienti della criminalità organizzata e autore di disastri raccapriccianti che tendono a sovvertire le sue componenti follemente comiche e dissacranti. È un Joker spudoratamente malavitoso che distrugge tutto ciò che c'è intorno a lui non solo per pazzia ma perché costantemente in odio con il mondo e soprattutto con sé stesso: la perfetta controparte (come sempre) di Batman che invece mira all'ordine per mantenere salda la giustizia a Gotham City.


Joker
di Azzarello e Bermejo è un fumetto che riporta alla mente la struttura narrativa dei classici crime story della letteratura: la sua originalità sta nel farci vedere Batman solo nelle ultime pagine e di rivelarci un Joker protagonista di quello che sembra essere un vero e proprio documentario sulla sua vita (nella trama di Azzarello è uscito per miracolo da Arkham Asylum ed è intenzionato a vendicarsi di tutti coloro che hanno approfittato delle sue ricchezze in sua assenza). Tale documentario, pur ponendo al centro della narrazione il caro Joker, è narrato dal personaggio di Johnny Frost, uno sgherro al servizio dell'Arlecchino del Crimine che vive la vita similmente al suo boss ma con ambizioni, follia e intensità completamente differenti. Dal racconto di Frost emerge un meraviglioso Joker, tanto imprevedibile quanto logico, tanto carismatico quanto "storicamente multifunzionale" (per non dire squisitamente cattivo). 

In Joker di Azzarello e Bermejo rivediamo altre rivisitazioni. È ad esempio il caso di Croc che appare molto più umano nell'aspetto ma pur sempre dotato di una potenza fisica impressionante che, tuttavia, sembra non intimorire più di tanto Joker. Harley Quinn è bellissima come non mai ma appare come un personaggio di sfondo, un importante punto di riferimento emotivo per Joker purtroppo privo di parola e mai co-protagonista delle avventure di quest'ultimo come visto in passato. In questa riscrittura capiamo che la donna è importante per il suo uomo ma a lei altro spazio non poteva essere concesso se non in alcune scene di massacro o nell'unico momento di debolezza della nemesi di Batman


Questo Joker inoltre è più "sporco", rozzo, maleducato, volgare, sboccato ed è propenso al sesso: c'è una scena in cui capiamo che ha costretto l'ex moglie di Frost a farsi sottomettere sessualmente, addirittura chiede a Croc di pagarla per il disturbo. Stiamo parlando di qualcosa di diverso rispetto, ad esempio, a "The Killing Joke" di Alan Moore, dove per anni i lettori si sono chiesti se Joker avesse anche violento la povera Barbara Gordon/Batgirl, oltre che gambizzarla e fotografarla nuda: dopo anni, la risposta di Moore e di tutto lo staff coinvolto nel progetto del 1988 fu un secco "no" perché Joker sarà uno psicopatico e folle assassino, ma non ha mai avuto interesse in altre forme di violenza come lo stupro. Azzarello è andato quindi ben oltre, creando a sua insaputa un Joker simile a quello di Ledger nell'aspetto ma ancora più cattivo e incontenibile (e quello visto nella pellicola di Nolan non era di certo facile da reggere). 

I disegni di Bermejo sono semplicemente straordinari perché alternano tavole da fumetto a veri e propri quadri moderni ricchi di colori potenti, nevrotici, oscuri, disturbanti e ovviamente "jokereschi". La somiglianza con Heath Ledger è impressionate non solo nel trucco ma anche nelle cicatrici sulle guance (a partire dalle estremità delle labbra). Frost è praticamente un alterego più codardo e meno folle del nostro cattivo preferito, infatti la fine che gli spetta sarà tra le più tragiche ed estreme mai viste sulle pagine del Crociato Mascherato. La follia di questo nuovo Joker è così micidiale da screditare, umiliare e minimizzare uno come Due Facce, il quale viene costantemente preso in giro per le due personalità legate al suo aspetto: la disperazione tra i gangster di Gotham è così grande da convincere proprio Harvey Dent a chiedere persino l'aiuto di Batman per fronteggiare una malattia terribile che rischia di essere incurabile. Come ci spiega poeticamente un ormai morente Frost "al mondo esiste una malattia incurabile che solo un Batman può curare". Ed eccoli lì, il pipistrello e il pagliaccio pronti a darsi di nuovo battaglia per il futuro della città, per l'attesa del primo e l'ansia nevrotica del secondo.

LEGGI ANCHE:

Nessun commento:

Posta un commento