Nostalgia '90- Le dieci regole da rispettare quando si giocava ai videogames da bambini. Vediamo in quanti ricorderanno tali principi o se sono stato io a dimenticare qualcosa.
Quali erano le vostre regole con gli amici davanti ai videogames?
In questi giorni, preso dai miei deliri nostalgici, ho pensato a quando da piccolo passavo il tempo davanti ai videogames con i miei amici e mi sono tornate alla mente, piano piano, alcune delle regole fondamentali da rispettare assolutamente durante le partitelle a casa o in sala giochi.
1) Nei picchiaduro a scorrimento direzionale, quando si giocava in due, uno stava più sopra verso destra e l'altro più sotto verso sinistra (o il contrario) per coprirsi le spalle a vicenda dall'arrivo dei nemici;
2) Nei picchiaduro uno contro uno degli anni '90 era severamente vietato colpire l'avversario quando il suo personaggio era frastornato (con tanto di uccellini o stelline che ruotavano intorno alla testa);
3) Sempre nei picchiaduro uno contro uno era vietato "incastrare", quindi eseguire una serie di combo per chiudere l'avversario nell'angolo dello schermo (naturalmente oggi i punti 2 e 3 sarebbero considerati mere follie, come si diceva con l'amico Rosario Astore qualche giorno fa);
4) A Winning Eleven 4 per PS1 era severamente vietato prendere il Brasile per colpa dell'esagerata velocità di Roberto Carlos e Ronaldo, a meno che entrambi gli utenti non decidessero di giocare ad armi pari puntando sulla Seleçao o selezionando l'Inghilterra di Michael Owen o l'Ucraina di Andrij Shevchenko;
5) Nelle sale giochi, per una questione di onore, i più grandi impedivano ai più piccoli di inserire il gettone e interrompere una tranquilla partita pomeridiana (ma anche per rispettare possibili divari tecnici);
6) Sempre in sala giochi, se interrompevi la partita di una persona senza preavviso o senza aver stabilito un'esperienza a due, le conseguenze sarebbero poi state nefaste;
7) Se nei picchiaduro a scorrimento per sbaglio colpivi il tuo compagno, quel cazzotto ti sarebbe stato probabilmente restituito dal vivo;
8) Se un videogame di avventura era troppo lungo, scattava la colletta societaria tra due amici con l'unico obiettivo di terminare il gioco, a costo di mandare all'aria una paghetta intera;
9) Ai picchiaduro uno contro uno, quando si selezionava un personaggio, era più figo sceglierlo con colori o costumi alternativi;
10) Finiti i gettoni si tornava a giocare a calcetto in piazza e se a qualcuno avanzava qualche spiccio si comprava una bottiglia di Coca Cola;
In caso di violazione delle suddette regole le conseguenze sarebbero state devastanti: dichiarazioni di guerra, joypad distrutti, madri ingiustamente classificate come lucciole da tangenziale, padri accusati di ambiguità sessuale, fratelli considerati eredi dei padri e sorelle eredi delle madri, pugni, sputi, feriti, morti, attentati e ancora vetri dei cabinati distrutti, cd della consolle usati come il capello di Kung Lao di Mortal Kombat, capelli strappati con veemenza e infine nuovo giro di insulti a padri e madri, fratelli e sorelle. I più precoci erano già capaci di calare tutto il calendario dei Santi al suolo, cercando di non farsi cacciare fuori dalla sala giochi o farsi mettere nel forno della cucina dai genitori.
Erano tempi memorabili, erano tempi in cui l'onore dei pargoli si basava su queste cose ma soprattutto, pur insultando madri e sorelle, le donne le lasciavamo comunque tanto belle ai loro posti.
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Le si seguivano, ma raramente messe in pratica. Quante litigate con mio fratello! ;)
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