Musica - Led Zeppelin: non solo Stairway to Heaven. Ecco tutte le accuse di plagio mosse ai danni della band britannica proprio agli inizi della loro carriera.
I Led Zeppelin e quel "vizietto" del plagio
Premessa: i Led Zeppelin sono tra i miei gruppi musicali preferiti, adoro la loro musica e amo tutti i loro album. Questo articolo, quindi, serve solo per raccontare la loro storia con le varie accuse di plagio ricevute durante la loro straordinaria carriera, evitando di mettere in discussione le grandi qualità artistiche che li ha consacrati tra le massime icone della vecchia scuola del rock.
Quando aprii questo blog nel 2018, uno dei primi articoli che pubblicai riguardava le accuse di plagio ai danni di Stairway to Heaven da parte degli Spirit, autori di Taurus: secondo la band statunitense, i Led avrebbero copiato l'arpeggio iniziale del loro pezzo. Per leggere tutta la storia potete cliccare sul link qui sotto, dato che lo scopo di questo nuovo articolo è riportare l'elenco completo di tutte le accuse per plagio.
Nell'occhio del ciclone finì anche il loro secondo album, Led Zeppelin II, a partire dal singolo Bring It On Home le cui intro e chiusura riprendevano l'omonimo brano di Sonny By Williamson II. Anche la famosissima Whole Lotta Love fu additata come plagio per via della comunanza di alcune parti testuali con You Need Love di Willie Dixon. È doveroso e giusto precisare che il noto riff di Whole Lotta Love e l'intera struttura della canzone erano e sono da ricondursi esclusivamente a Jimmy Page. Ad ogni modo, per Bring It On Home i Led Zeppelin furono denunciati dalla Arc Music (divisione di merchandising della Chess Records) per infrazione del copyright del singolo di Sonny By Williamson II, riuscendo in fine ad ottenere un accordo stragiudiziale. Sfortunato invece Dixon che non ottenne nulla e quindi invitò l'Arc Music a riconoscere la sua proprietà del copyright. Alla fine, viste mancate risoluzioni, Dixon citò in giudizio i Led Zeppelin per Whole Lotta Love e così fu raggiunto un altro compromesso: nelle ristampe successive di Led Zeppelin II apparve tra i crediti anche il nome di Dixon.
Willie Dixon |
Ora, non staremo qui a parlare di buona o cattiva fede dei Led Zeppelin però bisogna ammettere che non se la passarono bene nemmeno quando riuscivano a citare, in modo corretto, le fonti. È il caso delle tracce When the Levee Breaks di Memphis Minnie e Boogie with Stu, cover di Ooh, My Head dell'allora già defunto Ritchie Valens. Nel primo caso, il gruppo fu accusato di plagio pur dichiarando di avere in comune, con la versione di Minnie, solo alcuni parti del testo e dopo aver applicato una struttura musicale diversa. Nel secondo caso, invece, la canzone fu correttamente attribuita nei credits del disco Physical Graffiti alla madre del cantante di origini messicane (titolare dei diritti come Mrs. Valens) e nonostante tutto sovente citata come supposto plagio. Dulcis in fundo, nel 1979 gli eredi di Ritchie Valens riportarono i Led Zeppelin in tribunale per un presunto non completamento del versamento della percentuale di royalties (spettante a loro) sempre sul pezzo in questione della compianta star.
Dopo tutte queste vicende, l'ultimo capitolo è stato scritto dopo l'uscita della canzone Stairway to Heaven (Led Zeppelin IV) nel 1971, con l'accusa di plagio da parte degli Spirit per l'arpeggio del singolo considerato uguale e copiato dalla loro Taurus. Per leggere quest'altra storia vi invito nuovamente a leggere l'articolo sopra pubblicato e che vi ripropongo anche qua sotto.
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