lunedì 14 giugno 2021

"Asterix e i Goti": la recensione del terzo volume ristampato da Panini

È in edicola il terzo albo di Asterix, intitolato "Asterix e i Goti". Continua la speciale ristampa (brossurata) da parte della cada editrice Panini in merito all'opera di Goscinny e Uderzo: tuttavia, rispetto a quanto annunciato in occasione del lancio del nuovo progetto, il terzo volume è uscito dopo un mese e non dopo 15 giorni come previsto.

Andiamo dunque a vedere un albo storico (come tutti gli altri del resto) perché si tratta della prima storia in cui Asterix e Obelix lasciano la Gallia. Andando a ricostruire i fatti editoriali, il fumetto fu pubblicato per la prima volta sulla rivista Pilote in Francia dal 18 maggio 1961 al 22 febbraio 1962. Bisognò attendere il 1963 per vedere questi capitoli raccolti in un unico volume edito da Dargaud. Anche Hachette Livre ha ripubblicato le storie dei Galli riuscendo a ottenere nel 2008 tutti i diritti su Asterix

In Italia il percorso è stato piuttosto simile ai primi due albi, con la sola differenza che "Asterix e i Goti" è stato stampato da Mondadori nel 1968 per la traduzione di Marcello Marchesi. Dopo varie ristampe sempre dalla stessa Mondadori, l'albo è uscito a puntata molti anni dopo su "Il Giornalino" per poi rivedere una sua nuova edizione intera uscita in allegato con la stessa rivista nel 1998. Tali edizioni sono basate su quella Mondadori e presentano la stessa traduzione di Luciana Marconcini. Questi sono solamente alcuni esempi dell'itinerario italiano del terzo numero. 

La trama in breve (no spoiler)

Panoramix diventa il Druido dell'anno ma i Goti approfittano della sua vittoria per rapirlo e cercare di ottenere il segreto della pozione magica dei Galli. Asterix e Obelix dovranno dunque farsi di nuovo strada tra orde di nemici per poter rimettere le cose a posto. 

I Goti

È interessante notare come siano stati disegnati e rappresentati i Goti: essi appaiono in maniera molto negativa rispetto ai Romani, la cui chiave di lettura è molto più ironica. Stando alle fonti, gli autori per la loro ferocia e la loro forza combattiva avrebbero preso ispirazione niente meno che dai soldati tedeschi tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale: pare che per Goscinny e Uderzo fosse ancora vivo sopratutto il ricordo dell'occupazione nazista (del resto siamo nei primi anni '60, quando magari la "ferita" era ancora non guarita del tutto). 

I Goti visti nelle avventure di Asterix diventeranno più "leggeri" e meno "cattivi" in alcuni degli albi successivi come ad esempio "Asterix e il duello dei capi" e "Asterix legionario". 

Un altro elemento curioso è il fatto che per realizzare i dialoghi e i discorsi dei Goti sia stato utilizzato un carattere non facile da leggere a primo impatto come il gotico. Infine la maggior parte (se non tutti) i nomi terminano in -ric (nell'adattamento italiano -rico).

Curiosità

Ci sono anche degli anacronismi in "Asterix e i Goti". Su possono segnalare le patatine fritte che il druido Settantasix toglie dall'olio bollente senza sentire dolore, grazie a una pozione di sua invenzione: le patate erano sconosciute in Europa all'epoca.

Attenzione a tavola 23 dove vediamo la truppa gotica cantare sull'aria di La marche des jeunes, un canto patriottico della Francia di Petain, mentre Obelix risponde con un verso del canto d'osteria Boir un petit coup. Infine, alla tavola 33 l'accenno a Rivedere Lutezia fa il verso alla famosa Revoir Paris di Charles Trenet

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6 commenti:

  1. Beh riguardo agli anacronismi in "Asterix" ce ne sono parecchi. Ne "Il Giro d'Italia" i due si ritrovano a mangiare delle pizze. ;)

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    1. E ne vedremo infatti molti altri nei prossimi numeri ;)

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  2. Ricordo che all'epoca trovai geniale che loro parlassero in "gotico" :D

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    1. È un modo intelligente per differenziare le varie lingue parlate in quel periodo storico

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  3. ci sono extra o è la storia pura e nuda?

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    1. pura e nuda. Niente extra, nemmeno articoli di approfondimento

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