giovedì 1 aprile 2021

Romanzo Sanitario di Zerocalcare: una storia di sanità territoriale e periferia


Il mitico fumettista Zerocalcare torna sul settimanale L'Epresso con una breve storia a fumetti che lascia molto spazio a una profonda riflessione: si tratta di Romanzo Sanitario, una "poco rocambolesca storia di sanità territoriale e periferia" che ricostruisce la complicata situazione storica dei quartieri di Rebibbia, Ponte Mammolo e Casal de' Pazzi a Roma.

Da diverso tempo infatti, gli abitanti di quelle zone sono possono più fare affidamento a Villa Tiburtina, una struttura dove un tempo era situata l'Asl in via Casal dei Pazzi 16. All'interno di questo villino si contava infatti un reparto di fisiopatologia neuro-respiratoria e di Neurologia-neuropsichiatrica, insomma un fiore all'occhiello per la diagnosi e la riabilitazione delle malattie polmonari


Dagli anni '70, villa Tiburtina funzionava come sede distaccata del Policlinico Umberto I. Tuttavia, il 2008 sarà una data funesta per i pazienti: a causa di un debito totale di 2 miliardi di euro la sanità nel Lazio fu commissariata e quindi il centro di fu letteralmente smantellato, con tanto di lucchetti ai cancelli per sigillare l'area. Ovviamente la chiusura definitiva e avvenuta nell'arco di quattro, ottenendo la sua conclusione nel 2021

Oggi come oggi, quella parte della Capitale avrebbe di nuovo bisogno di villa Tiburtina, specialmente per le malattie respiratorie ai tempi del Covid19. Numerose sono state le raccolte firme per riabilitare la struttura, ma al momento ci resta soltanto l'amara storia raccontata a fumetti da Zerocalcare

Le vignette colpiscono subito il lettore perché il protagonista è alle prese con una video-intervista al computer, al cospetto di un giornalista con sembianze animalesche: a prima vista sembrerebbe uno sciacallo. In effetti, dall'inizio della pandemia fino all'arrivo dei vaccini, la stampa italiana non è stata proprio un grandissimo esempio di professionalità informativa, specie se si parla solo di tamponi, malati e morti. Nel momento in cui però c'è bisogno di parlare d'altro, qualcosa che serva per aiutare migliaia di persone alle prese con altre patologie, ecco che tv e quotidiani sembrano voltare le spalle al popolo: nessuno parla del dimenticato centro di Villa Tiburtina e quindi, ecco l'ardua impresa che attende il nostro Zerocalcare.


A rendere più macabro il profilo del redattore sciacallo è il fatto che evidenzi cosa la gente vorrebbe davvero leggere sulle periferie di Roma: l'opzione A e cioè il mostro smascellante (un disagiato fascista pieno di tatuaggi e dedito al crimine); l'opzione B e cioè gli angeli della periferia. Ma al punto della questione chi ci arriva? Chi ascolta le preghiere della gente di Rebibbia e dintorni?

E pensare che una legge prevede che ogni 30mila abitanti ci dovrebbe essere un presidio sanitario pubblico. Eppure questo valeva solo in passato visto che il commissariamento della sanità del Lazio e i tagli alle spese oggi costringono proprio quegli abitanti a fare spostamenti chilometrici per sottoporsi alle cure dedicate alle malattie polmonari. Villa Tiburtina chiuse i battenti ma (come notiamo nel fumetto) i privati continuano ancora oggi a spuntare come funghi, quegli stessi funghi che hanno infettato la sanità pubblica con la loro muffa intenta a drenare soldi e risorse dal pubblico stesso

6 commenti:

  1. Un'opera di "graphic journalism" molto valida e incisiva. Questo è sicuramente il Zerocalcare più militante e politico

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    1. un ottimo Zerocalcare direi che ha lanciato una problematica sempre attuale ma con una storia diversa, di cui mai nessuno parla. Ho vissuto tre anni a Roma ma mai nessuno mi aveva raccontato la storia di Villa Tiburtina (vabbe che erano altri tempi)

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  2. Guarda, lo sciacallo sta proprio bene come alter-ego del redattore medio del quotidiano italiano.
    In questo anno ne ho lette di cotte e di crude.
    Purtroppo anche virologi e medici, in alcuni casi, hanno dato fianco a questo "gioco".
    Bell'opera di Zerocalcare, i tagli alla sanità sono stati un massacro e li abbiamo pagati a caro prezzo con la pandemia.

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    1. un accostamento tra giornalismo e sciacallaggio inevitabile e meritato. La nostra classe, caro Riccardo, c'ha messo del suo e oggi nessuno più è attendibile.

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    1. resiste ma bisogna continuare ad aiutarla. Ti mi puoi insegnare che in quella zona c'è assolutamente bisogno di ripristinare l'Asl, altrimenti la vedo nera (poi non so se si può andare oltre, peggio di così)

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