lunedì 17 febbraio 2025

Fumetti - Avarat di Leo Ortolani: "Pandora! Dove c'è almeno un imbecille (ma non ditelo a James Cameron)"


Fumetti - Avarat di Leo Ortolani. L'autore di Rat-Man realizzò una parodia basata sul film Avatar di James Cameron

Rat-Man nella natura di Pandora: Avarat di Leo Ortolani parodizza Avatar

Leo Ortolani ha sempre amato fare parodie e dissacrazioni sui film più in voga di un determinato periodo, quindi, nel 2010 ha realizzato una miniserie a fumetti dal titolo Avarat, evidente e spassoso rifacimento comico del film Avatar di James Cameron (2009). In questa opera di Ortolani non poteva mancare ovviamente il nostro amato Rat-Man, alle prese con una folle avventura in quel di Pandora. Avarat è stato inizialmente pubblicato in una miniserie da due volumi a novembre e dicembre 2010, con una realizzazione in 3-D e venduto insieme ad appositi occhiali


La trama vede Rat-Man disegnato come il tipico uomo occidentale ma Ortolani non menziona mai il suo vero nome. Il protagonista è intenzionato ad abbracciare la natura di Pandora, un pianeta selvaggio che lo accoglie tramite la tribù indigena dei Nadalé: Rat-Man ben presto dovrà integrarsi nella loro struttura sociale, con lo scopo di assimilare usi e costumi tramite la guida della donna più desiderata, Sunèi. L'eroe quindi imparerà come sopravvivere in un posto a lui ignoto, sperando di essere accettato quanto prima possibile e diventare una sola cosa con Pandora. Viene anche ribattezzato Avarat che in lingua Nadalè significa "oloturia". La vita tranquilla dei Nadalè viene tuttavia sconvolta con l'arrivo di un esercito militare dotato di tecnologie avanzate: lo scopo è quello di conquistare Pandora! Ad Avarat spetterà un'ardua missione. 


Per questa spassosa parodia di Avatar, Leo Ortolani ha pensato di creare il fumetto in 3-D proprio per rispettare la grafica della pellicola di Cameron. Per rendere quindi Avarat tridimensionale, l'autore ha fatto riferimento alla tecnica dell'anaglifo, utilizzando il bozzetto di un possibile fumetto in 3-D realizzato anni prima da Giorgio Franzaroli (utilizzato infine per la prima pagina della storia "Rat-Man Il Collezionista" del 1998). I disegni (tratti a china in bianco e nero) vedono sovrapposti tratti ciano e rossi che, grazie agli occhialini venduti insieme al fumetto, garantiscono un effetto di uscita delle immagini dalla pagina. Tra le curiosità di Avarat è doveroso precisare che Ortolani ha creato alcuni personaggi che però non sono stati inseriti nell'opera, come ad esempio la versione Avatar di Cinzia con una coda lunga e una di Rat-Man dalle fattezze aliene. Le bozze in questione sono contenute nella galleria immagini del making di Avarat verso la fine del volume. 


L'edizione a mia disposizione è la Definitive Color Edition, cioè quella ristampata come cartonato a colori, con formato 28.8X19.8 e grafica 2-D. Per il resto non c'è molto da aggiungere: Leo Ortolani nel 2010 ci ha offerto questa storia breve e precisa, con una critica non poco spietata nei confronti di chi non osa pensare, anche solo per un momento, di poter usare il cinema 3-D come strumento finalizzato ad "attraversare il confine tra realtà e finzione". Un'avventura fantascientifica che dissacra uno dei film d'azione più amati, citati e chiacchierati degli anni 2000, candidato nel 2010 a nove premi Oscar e con un incasso vicino ai 3 miliardi. L'edizione a colori, tra l'altro, rende perfettamente l'idea del fascino che Avatar ha esercitato sul fumettista attraverso l'impaginazione "rettangolare", un metodo che ha funzionato molto bene anche per 299+1 (parodia di 300). A coinvolgere ulteriormente il lettore in questa nuova visione sono soprattutto i colori sgargianti e luminosi applicati dal fratello di Ortolani, cioè Lorenzo

Una lettura perfetta che anticipa le strisce di "CineMah" e allarga di parecchio la produzione cine-fumettistica di Ortolani

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